otto.

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stellinate e votate, non vi faccio male 🌼

Tyler se n'è andato che erano quasi le sei e mezza.

Ashley era appena tornata e, solo quando siamo rimasti soli, si è complimentata calorosamente con me per aver interagito con qualcuno

e io mi sono sentito così strano.
voglio dire, è stato bellissimo essere stretto fra le sue braccia ma allo stesso tempo avevo come una morsa allo stomaco che mi faceva a malapena respirare.

sono pazzo?
forse

sto impazzendo?
di sicuro

Ashley ha notato il tono torbido dei miei occhi e si è addirittura preoccupata da chiedermi come stavo

subito dopo la mia risposta affermativa ha tirato fuori un sorriso a trentadue denti ed ha iniziato a raccontarmi la sua giornata stressante a giro per la città.

nel pieno dell'educazione l'ho ascoltata genuinamente attento.

possibile ci sia gente così spontanea da riuscire a parlare anche con persone che conoscono così poco?

che riescono ad aprirsi e confidarsi così tanto?
vorrei avere questo dono, invece di tenermi tutto dentro.

prima di uscire dal negozio, all'ora di chiusura, verso le sette e mezza, ho trovato un piccolo bigliettino incastrato in mezzo ai due vinili delle Runaways.

la calligrafia era piccola e distaccata, così sprecisa che sembrava esser stata scritta su una macchina in movimento.

questo è il mio numero, scrivimi, in caso quel coglione di mio cugino alex tornasse a darti noia
                                       xx Tyler.

ah, e così sono pure cugini, questa storia sta andando di male in peggio

røck 'n' røll suicide || jøshler Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora