cinque.

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mi schiarisco la voce e mi preparo un discorso-tipo nella mente, perché sono già a conoscenza che le mie capacità di interazione umana mi abbandoneranno non appena incrocerò gli occhi con quel tizio.

quando il ragazzo sale i piccoli gradini che separano le due stanze adiacenti del negozio, finalmente riesco a vederlo in viso.

lo conosco? mi sembra di averlo già visto da qualche parte, eppure non è una faccia comune...

e poi capisco.
quasi sussulto.
anche lui mi riconosce e inizia a sorridere ancora più euforico, incredibile.

subito si avvicina al bancone e si toglie il cappuccio grondo di acqua piovana.

"hey, sei-- Dun, vero?"

la sua voce è calma e abbastanza acuta, direi che si intona perfettamente al suo fisico.
e ora che faccio? devo rispondere a parole e magari allungare la mano? o semplicemente annuire come faccio sempre??
non è qui da nemmeno due minuti e già mi sta facendo stressare, perché devo essere così ansioso anche su delle semplici interazioni?

"i-io.. sì, il mio nome è Josh. e-e tu saresti...?"
le mie labbra si muovono da sole, le corde vocali hanno preso l'iniziativa di vibrare senza che il mio cervello potesse veramente comandarle.
risultato: la mia voce esce roca e tremolante, debole, perfetto direi.

lui ridacchia, sembra imbarazzato.
si porta una mano alla nuca mentre l'altra la allunga verso di me.

titubante, mi alzo dalla poltrona e gliela stringo. wow.

"senti, amico, mi dispiace per quello che è successo con Alex, va bene? è solo molto stressato in questo periodo e ha perso le staffe..."
accena timidamente, cercando di non fissare il mio zigomo gonfio.

alzo le spalle, tornando a sedermi sulla seduta dietro di me.
allungo una mano a indicare una poltrona sacco vicino bancone.
sento che non dovrej dirlo.
o forse sì?
poco importa perché da quando ho posato gli occhi su questo ragazzo il mio cervello è andato ancora di più in til del solito, se è possibile.

"hai d-detto che il tuo ombrello si è rotto... p-puoi rimanere qui fino a q-quando non smette di p-piovere, se vuoi..."
lui accenna sorridente, dando prima un'occhiata ai vinili esposti per poi sedersi sul posto offerto.
perfetto, ci mancava anche che iniziassi a balbettare, adesso.

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røck 'n' røll suicide || jøshler Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora