Quando raggiungemmo i margini della foresta Harry si arrestò di colpo e con un'espressione pensierosa estrasse dalla tasca una pallina dorata grande come una noce e la lasciò cadere, ma due piccole ali le impedirono di toccare il suolo e svolazzò fino ad arrivare davanti al naso di Harry.
Io lo guardai interrogativa.
-Quello cos'è?
-È il mio primo boccino d'oro.
Visto il mio sguardo confuso, mi raccontò del quidditch e che Silente gli aveva lasciato il suo primo boccino i eredità con un indizio nascosto "mi apro alla chiusura".
Lui mi guardò negli occhi, poi il suo sguardo si spostò nuovamente sul boccino.
Lo strinse nella mano e mormorò.
-Siamo prontu a morire.
Il boccino si aprì con uno scatto silenzioso e ne uscì una pietra trasparente con una strana forma poligonale. Al suo interno si poteva vedere un simbolo, un triangolo, che conteneva un cerchio, tagliato a metà da una linea dritta.
Era il simbolo dei doni della morte.
Lo avevo visto in un libro di Silente...quindi quella era...
-La pietra della resurrezione!
Ecco, Harry guardava la pietra con gli occhi accesi e la bocca leggermente aperta.
Spostai lo sguardo dalla pietra per guardare verso la foresta poi lo riposai sul boccino e di nuovo verso la foresta spalancando gli occhi, davanti a noi erano comparse 4 persone.
Le squadrai una per una, i premi due uomini non li avevo mai visti poi osservai bene l'unica donna, mi somigliava tantissimo, inizialmente pensai che fosse una prouezione di me stessa nel futuro, dal momento che l'uomo accanto a lei somigliava incredibilmente a Harry, ma aveva qualcosa di diverso, gli occhi.
Quelli non eravamo noi nel futuro, erano i nostri genitori!
Mia madre allungò una mano e io allungai la mia per toccarla ma...la trapassai. Era un fantasma. O una semplice visione, forse me la stavo immaginando.
Ma no, Harry stava parlando con loro, anche lui li vedeva.
Allora guardai mio padre.
-Papà?
Lui annuì leggermente con un sorriso appena percettobile
-Voi...voi...siete reali? O siete solo nella nostra testa?
-Noi siamo qui.
Disse e mi puntò il dito verso il petto, dove c'è il cuore.
Mi voltai verso Harry, che stava parlando con i due uomini a me sconosciuti.
-Loro cho sono?
Sussurrai rivolta a mia madre.
-Loro sono Remus Lupin e Sirius Black, erano i migliori amici di tuo padre ad Hogwarts.
Rabbrividii sentendo per la prima volta la sua voce.
-Sirius è il padrino di Harry e Remus il tuo.
A queste parole Remus si voltò verso di me e mi fece l'occhiolino sorridendo.
Io avevo un padrino? E non lo avevo mai saputo? Avevo vossuto per 17 anni senza un parente quando avrei potuto vivere con il migliore amico di mio padre?
-Mi dispiace che tu non abbia avuto modo di conoscermi Hellen, sono salito parecchie volte nell'ufficio di Silente per vederti, ma sei molto in gamba a nasconderti.
Feci un sorrisetto compiaciuto.
-Stavo venendo da te quando mi hanno ucciso.
Continuò diventando serio.
-Volevo vederti almeno una volta...da vivo.
Il mio sorriso si spense, Harry si avvicinò a nostra madre che lo fissò seria.
-Stacci vicino.
