CAPITOLO 4

7K 361 9
                                        

Io e Harry stavamo parlando fitto fitto, ma fummo interrotti da un boato improvviso, sembrava un tuono un tuono o qualcosa di simile, corsi alla finestra.
Il cielo era completamente ricoperto di nuvoloni neri e i confini di Hogwarts sembravano circondati da una membrana simile alle onde di calore emanate dal fuoco, tutto ciò stava a significare solo una crudele, triste verità: Voldemort era arrivato.
Harry mi aveva spiegato che, insieme ai suoi due migliori amici, avevano distrutto già sei dei sette Horcrux e che Voldemort diventava più vulnerabile ogni volta che se ne distruggeva uno.
Ora rimaneva l'ultimo, dopodichè Voldemort sarebbe stato distrutto, per sempre.
Ovviamente li avrei aiutati a trovarlo e uscii, per la prima volta dopo nove anni, da quell'ufficio che era stata la mia casa.
Mi guardai attorno...Hogwarts era enorme come la ricordavo, uguale a quando insieme a Silente ero arrivata davanti all'orrendo gargoyle di pietra ed ero entrata per la prima volta in quel posto.
Harry mi condusse da due ragazzi, Ron wesleay alto, smilzo, capelli rossi e occhi azzurri, Hermione Granger capelli sbarazzini castani, occhi marroni e un po' più alta di me.
Decidemmo di dividerci per cercare l' Horcrux, il che significava cercare una cosa di cui non si sapeva nè l'aspetto nè la dimensione.
Stavo camminando velocemente  lungo il corridoio guardandomi intorno e cercando...non lo so... qualche indizio forse?
Mi fermai all'improvviso quando vidi la figura di un ragazzo fermo al fondo del corridoio.
Era biondo, alto e vestito completamente di nero e mi fissava con la bacchetta, alzata nella mia direzione, stretta nella mano che tremava vistosamente.
Alzai anchio la bacchetta senza esitare e parlai con voce calma.
-Abbassa la bacchetta. Tu non fai del male a me e io non ne faccio a te.
Lui mi guardò intensamente e notai i suoi occhi di un azzurro cristallino, quasi bianco, sembravano di ghiaccio.
-Chi me lo garantisce?
Aveva la voce tremante...come se stesse per scoppiare a piangere.
Mossi un passo verso di lui ,che però tese ancora di più la mano che stringeva la bacchetta.
-Non ti muovere!
Ringhiò a denti stretti.
-Sembri distrutto...fatti aiutare.
Mormorai in tono calmante.
-Non ho bisogno di aiuto!
-Sì invece...abbassa quella bacchetta.
Mi faceva una tale tenerezza...
Mi guardò con espressione rassegnata lasciò cadere il braccio che teneva la bacchetta lungo il fianco e cadde in ginocchio singhiozzando.
Mi avvicinai a lui velocemente e gli appoggiai una mano sulla schiena scossa dai singhiozzi.
Lo aiutai ad alzarsi, era pallido in viso e aveva gli occhi gonfi e rossi.
-Voglio solo aiutarti.
Mormorai con voce dolce.
Mi fissò per qualche secondo, gli occhi pieni di lacrime sembravano ancora più limpidi, e scosse il capo.
-Nessuno può aiutarmi.

La SopravvissutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora