CAPITOLO 21

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Tornammo nei dormitori in silenzio, 5 ore di guardia senza interruzioni!
Appendemmo il foglietto con gli orari nella sala comune, poi mandai Asel, la mia civetta, a Luna e a Blase con una copia del foglietto.

Stavamo camminando su e giù per i corridoi da almeno due ore, che sembravano infinite.
Era da quasi una settimana che andavamo avanti a cercare senza trovare nulla, però dovevamo continuare, sapevamo che erano ancora nella scuola grazie a un ragazzino del primo anno, Erison Nevel, che li aveva visti ed era riuscito a nascondersi senza farsi vedere.
-Non ne posso più!
Esclamò improvvisamente Neville facendomi sobbalzare.
-Proviamo a dividerci.
Ci pesai per qualche secondo, poi annuii, forse era la cosa migliore, se erano "pedinati" da due parti forse riuscivamo a chiuderli.
Ci dividemmo e mentre salivo le scale, mi tornò in mente un ricordo, la prima sera dell'anno, quando senza volerlo mi ero ritrovata in quel corrodoio lungo e buio, allora iniziai a correre su per le scale e, dopo qualche rampa, mi ritrovai proprio lì.
-Lumos!
La punta della mia bacchetta si illuminò di una luce fioca e azzurrina.
Mi incamminai nel corridoio cercando di non fare rumore, ad un certo punto in lontanaza scorsi una luce rossa, come un puntino.
Accellerai il passo e il puntino di luce diveniva sempre più grande, fino a rivelare quella che era una porta, dalla cui serratura usciva una luce apparentemente fortissima nel buio totale del corridoio.
Illuminai la porta con la bacchetta, ma non c'era nessuna maniglia.
Allora guardai attraverso la serratura ma sobbalzai e caddi all'indietro, la porta doveva essere protetta da un incantesimo, perché quando avvicinai l'occhio alla fessura non vidi altro che l'immagline di un grosso serpente, quello che avevo ucciso con la spada, che attaccava Piton fino a lasciarlo in fin di vita.
-Ahlomora!
Provai ma niente, allora presi un po' di coraggio e bussai alla porta.
La porta non si aprì, ma una voce, che ben conoscevo, mi domandò.
-Cosa ci fai qui?
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TAN TAN TAAAAN...

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