CAPITOLO 13

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Quella mattina fui svegliata dalla debole luce del sole di settembre.
Dopo la guerra, Hogwarts aveva una nuova preside: la professoressa Mc.Granitt.
Visto che ora mai non avevo più bisogno di nascondermi, la professoressa mi chiese se, in caso avessi finito il mio ultimo anno ad Hogwarts, volessi essere smistata in una casa come tutti gli altri studenti.
Ovviamente accettai, felice di poter concludere gli studi come tutti gli altri studenti e non, come negli anni passati, chiusa dentro un ufficio.
Il cappello parlante non aveva nemmeno sfiorato il mio capo quando urlò "Grifondoro!".
Era la cerimonia dello smistamento dei ragazzi del primo anno ed io fui smistata prima di loro.
Fui accolta dal tavolo dei Grifondoro con un fragoroso applaudo.
Mi sedetti difronte a Hermione e Ginny, la sorella minore dei Weasley.
Ma il mio sguardo passò oltre il largo sorriso di Hermione e cadde su un ragazzo biondo seduto al tavolo dei Serpeverde.
Draco fissava il tavolo con aria triste e spenta, io non lo conoscevo per niente, forse era sempre stato così, o forse era ancora scombussolato dalla guerra...
Alzò lo sguardo improvvisamente e io distolsi il mio iniziando un discorso a caso con Hermione
Perchè lo stavo o fissando? Neanche io lo so.
Perchè lui aveva guardato me? Non so neppure questo.
So solo che quel ragazzo era misterioso...e io (da buona curiosa) volevo saperne di più.
Non mi accorsi neanche che Ginny stava rispondendo a una mia domanda sul Qidditch quando la interruppi con un'altra domanda.
-Quel ragazzo...Draco...lo conoscete?
Hermione sbarrò gli occhi come se avesse appena visto un enorme ragno.
-Malfoy? Meglio girargli al largo.
Disse lanciando un'occhiata d'intesa a Ginny che rispose annuendo.
Finii di bere il mio succo di zucca e uscii dalla Sala Grande velocemente.
Presi le scale dirigendomi verso il ritratto della Signora Grassa, ma poco prima che riuscissi a raggiungerla la scala iniziò a muoversi verso il lato opposto.
Quando la scala si fermò scesi in fretta prima che ricominciasse a ruotare.
Mi guardai intorno nervosamente.
Davanti a me c'era un lungo corridoio buio.
Perfetto, mi sembrava di essere in un film horror.
Presi in mano la bacchetta e sussurrai
"Lumos", la punta della mia bacchetta si illuminò di una debole luce azzurrina.
Mi incamminai nel buio lentamente con la bacchetta alzata stretta nella mano che mi tremava per la tensione.
Ad un tratto sentii un rumore dietro di me e mi voltai di scatto, continuando a camminare all'indietro.
Era solo la scala che si spostava nuovamente, mi voltai di nuovo con un sospiro ma andai a sbattere contro qualcuno.


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