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Ciao a tutti!
Una piccola nota a chi sta appena iniziando a leggere questa storia.
L'ho scritta quasi 4 anni fa quando avevo 16 anni con un telefono mezzo scassato, ci sono molti errori ortografici da correggere. Ne sono cosciente.

Quando ho iniziato a scriverla, non avrei mai pensato che sarebbe arrivata a questi livelli.

Grazie di cuore❤️
Lavorerò per revisionarla al meglio! 🌟

Un'altra cosa importante:
la storia inizialmente ha un andamento veloce (molto veloce).
È fatto apposta.
Vi chiedo di avere la pazienza e la forza di vedere oltre e andare avanti.
Capirete molto di più se farete così.

E state attente ai commenti ci sono alcuni spoiler 💣

Detto questo vi lascio leggere in santa pace! 🦋

Benvenute in Dangerous Love ❤️


"Hai messo anche la giacca?" chiede mia madre ansiosamente.

"Si, mamma."

"Okay... e la piastra? La piastra l'hai messa?"

"Si, anche quella" controllo nuovamente la valigia.

"Okay... il pettine?" chiede ancora.

Le lancio un'occhiataccia.

"Mamma ho preso tutto, devi solo stare tranquilla."

Mi guarda tristemente mentre cerca di trattenere le lacrime.

"Va bene... allora direi che sei pronta" dice con un falso tono felice.

"Sono pronta."

Chiudo la valigia ed esco dalla mia amata camera da letto. L'idea di abbandonare questo piccolo angolo felice mi rattrista. Osservo le pareti della mia stanza con la speranza di poterle assorbire ulteriormente nella mia testa. Lascio un piccolo sospiro prima di chiudere la porta definitivamente. Scendo le scale trasportando la mia piccola valigia bianca. Queste scale sono sempre state infinite e lunghe da morire, oggi mi sembrano così poche...

Il singhiozzo di mia madre mi fa voltare verso la sua direzione: gli occhi rossi e gonfi, l'aria desolata e triste accompagnata da una falsa espressione neutra.

"Mamma stai piangendo?"

"Niente lacrime" asciuga frettolosamente una lacrima che le percorre la guancia destra.

"Non è un addio questo..." le rammento.

Lei però non ne sembra molto convinta. È letteralmente terrorizzata dal lasciarmi andare. Siamo sempre state solo io e lei in questa piccola casetta di legno. Niente sembrava poterci separare, niente sembrava poterci toccare.

"E poi mi lasceranno venire a trovarti... o no?" dico cercando di essere il più convincente possibile.

Annuisce cercando di cacciare vie le lacrime che minacciano di scenderle dagli occhi lucidi.

Non voglio vederla piangere.

Ho passato tutta la notte insonne a cercare di trovare la forza per non rifiutarmi di uscire da qui. Vedere mamma piangere rende tutto molto più complicato. Ho smesso di mangiare già una settimana prima all'idea di abbandonarla.

"Mi dispiace tanto, Caroline... tu non meriti tutto questo " dice tra un singhiozzo e un altro.

Dispiace anche a me.

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