Quando ero piccola, mio padre mi portava a vedere il basket con lui con una cadenza settimanale.
Mi scocciava da morire seguire la partita e spesso mi addormentavo prima della fine, ma ero disposta a qualsiasi cosa pur di stare con lui.
Devo ammetterlo, ero un po' invidiosa: gli altri padri tenevano le proprie figlie in grembo, gioendo con loro quando la squadra totalizzava un punto. Tentavano di renderle partecipi, spiegandogli il gioco pian piano.
E io, con le cosce sulla sedia plasticosa e fredda, mi stringevo nelle spalle e, ogni tanto, provavo a prendere la sua mano fra le mie.
Accadeva rare volte ma, quando ci riuscivo, sentivo una sensazione di piacevole calore riscaldarmi le guance e non potevo far a meno di sorridere ed essere felice per tutta la serata.
Erano belli quei momenti, perché durante la mia infantile euforia, mi ripetevo che sarebbe arrivato anche il mio momento: che mio padre avrebbe spiegato anche a me le regole, mi avrebbe fatto capire il gioco e sarei diventata un'appassionata come lui.
La cosa tristemente satirica ?Di basket non ne so ancora niente.Che uomo poco affettuoso ed interessato agli altri mio padre, non trovi anche tu?
Autor Space
Eccoci al terzo capitolo. Non succede nulla di che,se non deliberare un po' meglio il carattere della protagonista. Direi che è tutto,
A presto¡Corrected on date 31.09.17
STAI LEGGENDO
'Everyday, Melanie Martinez
Fanfiction"Sans l'amour rien ne reste d'Eve; l'amour, c'est la seule beauté" .Victor Hugo. I temi trattati non sono adatti ad un pubblico particolarmente sensibile. Si consiglia la lettura a partire da anni +14.⛔️ 1...