2 Con la voce tremanda

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             Con la voce tremanda

Siamo arrivati al aeroporto, per tutta la strada che l'abbiamo fatta fino la non ci siamo detti nessuna parola. Scendo dal taxi pago il tassista, mi prendo la valiggia che lui già l'ho tirasse fuori dal portbagaglio e mi dirigo  verso al ingresso delle partenze dell'aeroporto.

Gledis veni dietro provò qualcosa da dirmi, ma io neanche non l'ho ascoltò. Lui voleva convincermi che sto sbagliando andandomi via senza parlare con Emis, non m'interessa niente.

"Ax tu non deve andare adesso via, hai orso una decisione in fretta senza pensare bene. Dami retta" mi disse lui afferandomi la mano.

"Gledis questa e la mia decisione, e non l'ha cambio" dico io convinta.

Vado verso al registrazione, mi tenevo forte, anzi fortissima come mai nella vita. Neanche non volevo ricordare nulla di quello che ho visto in quella foto.

Mi avvicino all sportello e porgo il mio passaporto. La ragazza che controllava attentamente le mie date dal improvviso stranamente mi guardò. Mi chiese di togliermi gl'occhiali.

"Ma è proprio lei?" disse quella lei con un sguardo fissato.

Ho visto nel suo sguardo che indovinava qualcosa. Mi prendo il passaporto dopo di che fecesse i suoi controlli dicendoli soridente: "Si sono proprio io Anastasia Volochkova."

Avevo una cuffietta in testa, l'ho messo bene aposto mi sono messa anche gl'occhiali così che non mi sta addosso nessuno. Vado salutare Gledis.

L'ho abbracciò fortemente dicendoli che è un vero amico. Mi tremava la voce e non potevo parlare tanto perché avevo un ingoscio non volevo farmi vedere debole.

"Non sparire, promettemi che mi risponderai ai mei messaggi." disse Gledis triste.

"Proverò" rispondo io.

"Devo avvisare Dani di tutto questo, pensa cosa mi dirà? Imagino sarà arabiatissimo, che non li ho detto prima" disse Gledis preoccupato.

"Fai quello che voi. Tu non potevi sapere nulla prima di quello che io ho fatto. Io mi scusero dopo con loro. In tanto mi conoscono come sono fatta, è Emis, quello che non ha capito niente su di me" dico con la voce che trema e tradisco i miei sentimenti.

"Però ti volevo dire, anche se capisco il tuo dolore tu non dovevi così in questo modo andartene Dani e Irene  meritavano di essere salutati. Loro non hanno nessuna colpa di quello che sucesso a te con Emis" spegò Gledis.

"Hai ragione, però so cosa mi diranno, ed io non voglio assolutamente sentire niente adesso" risposse io.

Il nostro abbracciò non si stacca, un impegato dell'aeroporto mi fecesse capire che devo passare nella sala attesa.

"Manda un saluto a Claudia. Mi mancherai" dicesse io con Gledis.

"Anche tu, mi mancherai tantissimo" risposse molto triste lui.

Ci siamo dati un bacetto sulle guance, ed io mi stacco da quel abbraccio da amici che sicuramente mi mancherà e mi dirigo verso alla sala attesa. Non guardò dietro perché già ho degle lacrime negl'occhi.

Non vorrei che Gledis mi vedesse debole e piangere. Anche per me è molto doloroso questo tradimento, ma non voglio sapere nulla; perché l'ha fatto, com'è successo, non voglio saperne. Solo una cosa voglio essere lontano da tutto questo.

Sto aspettando in sala d'attesa tra venti minuti sarò sul aereo. Non vedo l'ora di andarmene via da tutto questo inferno.

Ho voglia di perdere un caffè, chi sa se avrò l'occasione di assaggiarlo di nuovo in questi posti.

Sto sorseggiando goccino dopo goccino, ma non riesco mantenere la calma. Pensavo che con questo caffè mi tranquillizzerei, però niente.

Finalmente siamo invitati di salire sul autobus che ci porta fino al aereo che tra poco si prenderà il volo. Non c'è abbiamo messo tanto con queste procedure, sono già comodamente seduta nella poltrona dell'aereo, il mio posto e vicino al finestrino.

Sono sfinita non ho la forza, dentro di me ho un dolore imenso e cuore spezzato, mi tremano le gambe, dentro al cervello sento un suono oribile e fastidioso. Spero di non finire di nuovo in ospedale con depressione.

Ce il segnale del comandante che il aereo parte. Ho chiuso gl'occhi e vorrei imaginarmi  che volo nell universo, perché sto troppo male per continuare vivere tra dei umani.

Mi hanno ferito troppo, a volte penso perché il umano e così cativo,  traditore, vigliacco, piu furbo di tutti gl'animali che esistono sulla terra.
Chi sa perché ? Questi pensieri mi rovinano troppo.

Il aereo già è in alto. Volare di notte è una bellezza indescrivibile, il cielo stellato, vedere la Luna dall'alto e troppo bello. Dentro di me ho una sensazione molto strana.

Da una parte vedere tutta questa bellissima immagine mi prende il fiato, basta che penso a Emis e sto malissimo come sarà la mia anima rubata dai demoni.

Tre ore di volo e siamo arrivati a Mosca aeroporto Sheremeteva. Alle 07:15 eravamo atterrati già. Vedevo sguardi puntati su di me, che poco m'interessava in questo momento.

Dopo tutti i controlli finalmente prendo il taxi e se va acasa. Quando ho suonato in campanello, sentivo la voce di mia mamma che balbettava qualcosa.

"Jesu Santo chi sarebbe a quest'ora?" sentivo mia madre non contenta.

Quando apri la porta rimasse con la bocca aperta e bloccata con la mano sul cuore.

"Sei tu figlia mia???" chiese lei inpaurita.

"Certo mamma che sono io" rispondo.

"Amore di mamma come mai sta sorpresa senza avvisarmi?" mi chiese lei stupita del mio arrivo.

"Eh già, proprio una sorpresa anche per me cara mia mamma" rispondo io.

"Tu stai male ti vedo, cosa ti ha successo" chiese lei preoccupata.

La mamma mi abbracciò fortissimo, e mi baciò. Mi guardasse dalla punta dei piedi fino in cima della testa. Ha capito tutto. Una mamma capisce sempre tutto, senza anche se li racconti qualcosa.

Spazio autore :
Ciao Family! Un nuovo aggiornamento. 😘 28.10.2016 😻

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