18 IL TEMPO CHE NON PASSA MAI

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Dopo quella bella vacanza che non mi aspettavo che sarà così bella, passai più di un mese. Siamo tornati alla vita normale. I mei amici ogni uno cercava da fare le sue cose personale. Laura e tornata a New York, Andrè era a Mosca, ogni sera veniva trovarmi. Io non uscivo, continuavo con la vita di prima, anche se Andrè provava convincermi in tutti modi. Non avevo la voglia, la rabbia per il essere umano ancora esisteva nel mio cuore. Emmìs mi chiamava ogni sera, mi scriveva anche i messaggi sul WhatsAp, mi diceva di tornare al più presto in Italia. Mi annoiavo troppo acasa, mi mancava la vita che facevo in Italia, mi mancava il mio fratello, mi mancavano gli amici, ma la più mancante era il mio amore. Adesso capivo veramente che non resisto vivere senza Emmi; mi paceva a volte chemarlo cosi, era più carino, più dolce.
Di quell caso che mi è successo in sera del carnevale quando eravamo in vacanza non ho parlato con nessuno, poi non volevo parlare di quelle accadute, mi bastava quello che io pensavo sempre chi poteva essere la persona in maschera che mi ha baciato, approfitandosi della mia deboleza. In quella sera, i mei amici raccontavano che si sono sentiti bene dopo quell drink, invece io no. Era una bevanda che mi ha annebiato la vista, veramente stavo male.
Tempo passa ed io sono veramente con il mio morale a terra. Per la prima volta ho capito che amore di Emmìs mi manca tanto, che sto male senza di lui, che solo pensiero di lui mi fa sudare il corpo. Non pensavo a niente solo a lui, alla sua voce, ai suoi baci, ai suoi tocchi, non era posibile vivere senza di lui. Anche se ci sentevamo ogni sera, stavo male lostesso. Avevo già nel pensiero di tornare in Europa, non se ne poteva più resistere senza di lui. I giorni passavano ed io erò ancora indecisa con il giorno di partenza.
In un giorno esendo come al solito acasa ricevo una lettera, quando ho visto la scrittura in italiano, mi sia fermato il battito del cuore, le gambe diventasero molice. Dall indirizo che ho letto sulla bustina ho capito che la lettera arriva dalla qualche trasmissione TV. Credo che è un scherzo brutto di qualcuno. Apro in ansia la busta, non ci credo proprio. Leggo in fretta per vedere cosa ce scritto, non avevo parole, per qualche minuto sono rimasto in appnea. Era un invito per una trasmissione televiziva, si parlava di un talent di danza e canto. Erò invitata come ballerina numero uno in corpo del ballo. Qualche diretore artistico di nome Maria che mi invitava di lavorare in questo talent. Prima iniziò saltelare come una capretta e dire yes, yes, yes....  Ma poi sono diventata triste, perchè ho ricordato la mia promessa a me stessa, di non tornare mai più alla danza, e pensando cosi entra in casa mia mamma, mi ha vista con quella busta in mano e triste, mi chiesse cosa successo. Li racconto tutto di questo invito, pero li dico che non, torno di nuovo a ballare.

"Tu non poi rovinarti cosi - mi dice mia madre. Troppi sacrifici abbiamo fatto Xenia, non poi molare adesso quando la vita ti soride, questa è una  oportunita di mostrare al mondo chi sei veramente."
"Mamma mi sento bene cosi, ho una persona che l'amo, voglio starli vicino, ed io me ne frego del mondo!" dico io.
"Ma chi ti dice di lasciarlo, cosa centra una con altra?" chiede meravigliata lei.
"Non hai dimenticato cosa scrivevono i giornali su di me? Non voglio che questa persona soffre per il mio passato" rispondo io.
"Figlia mia, ma che passato, scriverano un po di scemeze e poi si calmano. E che te ne frega a tè?" dice lei indiferente.
"Mamma voglio vivere liberamente, non con la sensazione che sempre ho un  paparazzo dietro!" rispondo a tono alto.
"Guarda che tu non poi molare cosi facilmente, sei in dovere di continuare, per il tuo successo ho dovuto vendere la collana con diamanti che il Zar Romanov ha regalato alla tua nonna" ribbate lei.
Eh già, non ho degle scelte, pensso io nella mia testa.
"Prometto che riffleto un po" rispondo io e abbraciò mia madre.
"No, non ce niente da riffletere! Se no, dico tutto con tuo fratello" mi amennacia lei. Con questa frase non fa solo che arrabbiare mia mamma.
"Non mica è il mio padrone mammaaaa!" dico anch'io incazzata.
"Allora?" insiste lei.
"Allora vai ordinare il bigletto per aereo! Ma guarda che non vado perchè me lo chiedi tu, perchè mi manca il mio fidanzato! Hai capito?" dico io a testa alta.
"Esatto, proprio cosi lo capita tesoro di mamma! Brava una bella decisione!" mi risposse mia madre ironicamente, e lì ho visto una grande assomiglianza di caratere con Dani, mio fratello. Adesso ho capito da dove arriva l'ironia di mio fratello, ha ereditato tutto dalla nostra madre. Che spiritosi? Sorido e me ne vado in camera mia iniziare preparare la valigia, si parte per l'Europa.
Solo il pensiero che tra poco saremo insieme a Emmìs mi faceva battere forte il cuore. Nella mia anima era un uragano, sentivo una pesanteza, una debolezza, una tristeza. Tutto questo miscuglio mi rovinava, mai pensare che un ragazzo folle come Emmìs con pirsing e tatuaggi mi farebe inpazzire e malincuore. Stare triste, non avere il appetito per mangiare e voglia di non far niente non è roba da me.
Adesso capivo che la mia vita senza Emmìs non ha senso, credo che questo sia il  vero amore. 
La giornata passai di freta, mentre si cenava mia madre mi dice che ha ordinato il bigletto, tra tre giorni si parte, non mi aspettavo cosi veloce. Non so perchè, ma come se fosse che mia mamma mi vol mandare al più presto in Italia, strano tutta sta cosa. Va bene meglio che non penso tuttele stupidate del mondo. Dopo cena come al solito arrivasse Andrè, mio amico adorabile, sempre al mio fianco nel bene nel male. Mentre parlavamo vedo che mi chiama Emmìs, li rispondo in freta.
"Ciao amore!" mi saluta lui.
"Ciao tesò! come stai?" rispondo io.
"Amore deve venire di urgenza a Milano" mi dice lui. Io rimango stupita, mi volto verso Andrè e faccio le spalluce.
"Cos'è sucesso, mi speghi?" chiedo io inpaziente.
"Niente beyba, ma deve venire, dobbiamo parlare" dice lui.
"Ok, volevo farti una sorpresa, ma dato che ti trovo cosi preoccupato, ti dico che vengo fine di settimana. Domenica di pomeriggio sarò a Milano, deve venire prendermi dall aeroporto di Malpenza."
"Ok beyba allora a presto" risponde Emmìs.
Abbiamo parlato poco perchè mi disse che deve uscire, strano cosi tutto di freta, ma cosa poteva combinare quello. Andrè come al solito mi dice di stare calma e non pensare le stupidate. Ok provero darli ascolto.
"Stasera voi che usciamo Xenia?" mi chiede Andrè.
"No, meglio che stiamo acasa, magari domani faremo una passeggiatina" rispondo io.
Dopo belle checherate con mio amico, se va a nana, ma il sogno non mi veni, la notte è stata lunga, non ho chiuso un occhio, perchè sempre pensavo di quelle dete di Emmìs. Perchè mi chiama cosi d'urgenza, neanche non li ho deto nulla del mio invito per quel programma televisivo. Queata è la programa dove ha partecipato la sorela di Gledis. Tutto il giorno sono stata un po sbadata, tutte le cose mi cadevano dalla mano, ogni volta che dovevo fare qualcosa m'incianpavo, non era possibile guardare tutto questo.
Alla fine mia madre mi disse: "Lascia stare Xiusha vai preparati, che tra poco veni tuo amico, stasera uscute un po, dai, basta stare carcerata in casa"
"Va bene mamma sei un vero maresciallo ordini come al solito. Prometo stasera iesco, ti sei messa in testa una cosa, sei proprio fissata. Ecco a chi assomiglia Dani, è uguale a tè" dico soridendo insieme a mia mamma.
Arrivata l'ora di cena, ma meglio che non arrivasse, non avevo appetito, mi sentivo, debole, scarsa tutta questa ansia, mi distrugeva proprio. Un suono in campagnello, ma meno male che arrivò, erà Andrè.
"Vado aprire io" dico con mia mamma.

"Ciao a tutti!" saluta lui.
"Ciao Andrè! Portalo un po fuori, che da quando è tornata non è uscita mai una volta!" si trametti mia mamna nei discorsi.
"Dai mamma non sono un cane, che mi porta fuori" dico soridendo.
"Peggio!" dice mia madre scopiando a ridere, tutte e tre ridevamo come scemi.
Gia usciti fuori Andrè mi chiede: "ma perchè vai avanti ancora con quelle cose sbagliate? Ha ragione tua mamma!"
"Sinceramente non so cosa risponderti, mi sono abbituata giá di non uscire, tutto qua" rispondo io con la testa abbassata.
Passeggiando cosi sento dietro di me qualcuno chiama.
"Nastea!"
Un freddo mi trascurra il mio corpo, non ho sentito che mi chiemassero con questo nome da tanto tempo. Erà una voce conosciuta che l'avevo sentita di qualche parte, ma io non ricordavo di chi erà. Siamo fermati con Andrè e ci guardiamo in facia stupiti di quelle sentiti. Non diciamo nulla, sento dei passi che si avvicinano a noi. Mi giro molto piano, e attentamente vedo un mio vecchio conoscente, direi un corteggiatore. Sono rimasta senza parole direi mutta. Questo è un uomo d'affari un miliardario da tantto tempo che mi cortegiava, con dei fiori, ristoranti, inviti con la barca e tutte altre belleze della vita, che per me non significano nulla se non ci sono i sentimenti oppure qualche attrazione per quella persona.
"Ciao Nastea! Come va?" mi chiede lui ovviamente in russo, non ricordavo neanche suo nome.
"Bene" rispondo io.
"Ho sentito che vivi al estero adesso, è vero?" mi chiede lui. Io forfogliavo per la rabbia, però cercavo di essere gentile.
"Sii, esatto hai sentito giusto, vivo al estero con il mio compagno; rispondo io orgogliosa di me. Scusi ma dobiamo andare, buona serata."
Mi giro prendo Andrè per mano e via. Facciamo i passi rapidi. Andrè mi chiede chi è quello e perche andiamo cosi veloce. Li ho risposto che non ce tempo per spegazioni, dopo. Abbiamo fatto un gireto al parco, poi ho mentre andavamo acasa Andrè nuovamente mi chiede la sua domanda che non li da tranquilità.
"Chi erà quel tizio, me lo dici una volta."
"Beh, diciamo che e un cortegiatore dal passato, dopo che ho avuto tutta la buffera del Bolshoi mi ha deto che se lo sposo sarò di nuovo la prima ballerina del Bolshoi, però io lo rifiutato. Non avevo bisogno di sua influenza, mi hanno rovinato l'imagine lostesso" spego io.
"Capito. Allora domani mattino ti accompagno al aeroporto?" dice Andrè.
"Ok, ti ringrazio per la bella  passeggiata, al meno ho preso una boccata d'aria, ringrazio per tutto che hai fatto per me, per la vacanza che mi avete organizzato con Lu, mi sono divertita, sono carica, siete miei meravigliosi amici, che nel bene e nel male siete vicini. Grazie. T'aspetto domani mattino."
Ci siamo abbraciati forte, forte, ci siamo dati dei baci sule guance, ed ogni uno se ne andato a casa sua. Anche stasera avro una serata pesante per questo incontro inaspetato. Ma io non mi voglio deludere, non voglio pensare cose che non mi apartengono, non voglio, essere pessima. Voglio pensare a quel coloquio che mi aspetta farlo per la TV, voglio pensare al mio futuro con Emmìs, sono felicisima che finalmente saremo insieme, ed inizieremo una nuova esperienza, una nuova avventura. Non vedo l'ora di abbraciarlo, il mio bad boy.
Sono andata in camera mia, mia madre era in camera suo, anchè io vado nella mia camera. Mi sdraio nel mio letto morbidissimo, neavebo bisogno proprio. Mentre sto sdraiata e penso a Emmìs, al suo fascino, e tutte altre cose mi accendo il TV, mi cerco il canale muzicale che sorpresa, neanche per sogni. Cantava una canzone vecchia, ma che è rimasta fino f'oggi un mito. Ascolttandola mi sono ricordata tutta la mia adolescenza, erà "Scorpions" cantava la mia preferita canzone "STILL LOVING YOU", una canzone forte, che mi ha rimbrividito,  facendomi più pensare a Emmìs.

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