♡Avvelenata con Amore 2♡

8 Nel cuore dell'oceano ❤

Nel cuore dell'oceano

"Basta! Dai, basta! Stè finiscela, hai vinto tu! Dai!" gridai io per fermare Stefano. Sto correndo verso alla riva.
Esco dall'acqua e mi sedo sulla sabia.

Respiravo pesante, come se fosse fatto un grande lavoro fisico. Stefano mi raggiunse, si sedesse vicino a me. Io tutta bagnata mi venisse la pelle d'oca, perché lui mi ha buttato nell'acqua così come ero vestita con la maglietta e pantaloncini.

"Allora ti senti meglio di prima, vero?" mi domandò Stè ridachiando.

Io non risposse niente solo ho fatto un sorisetto. Tra qualche minuto Laura e Andrey se avvicinassero anche loro.

"Ehi ciao! Allora bello come va?" Laura si rivolse a Stefano.

"Ciao! Tutto bene" risposse Stè.

"Vedo che non perdete il tempo senza far niente?" disse Laura per scherzo.

Io non ho detto nulla solo li ho fatto un'occhiatacia.

"Ragazzi ho una proposta proprio succosissima!" disse Laura, come sempre lei è con il compito fatto per il divertimento.

"Sentiamola! Dai!" disse Stè facendoli l'occhiolino.

"Andiamo fare una gara con il scuter acquatico!" disse lei serenamente.

"Come??? Voi fare una gara nell'oceano? Ma non hai paura?" chiese Stè stupito dalla proposta di Laura.

"No no, ragazzi senza di me!- dico io. A me mi basta il tuffone che mi l'ha fatto lui" risposse io senza pensarci un attimo.

"Ma dai, non fare la bambina, poi siamo con le giacche di salvataggio" provò convincermi Laura.

"Ho detto di no ragazzi!!!" rispondo io imediatamente.

"Se voi veni con me, non avere paura. Saremo in due sul scuter, vedrai che andrà tutto bene! Dai!" m'inplora Stè.

"Ti ricordo che non so nuotare" disse io.

"Non ti preoccupare, ti do la parola, non sucedera niente" promessi lui.

"Okay mi hai convinto" dico io, ma già tremavo e avevo paura. Le onde dell'oceano non sono come al mare sono più grande e più forte.

Ci siamo muniti per la sicurezza. Abbiamo noleggiato i scuter acquatico. Io salgo con Stè, Laura e Andrey sono per suo conto. Laura sta dando il segnale se siamo pronti per partenza.

Io per la paura neanche non potevo parlare, solo ho annuito. Stè mi spegasse come mi devo comportare se per caso cadesse in acqua. Già ero in ansia.

La cosa che l'ho capita bene che non affondero perché ho la giacca di salvataggio. Questa mi tranquillizza un pochino, però non è detto che potrei cadere nel panico.

Quei due sciocchi già erano saliti sullo scuter. Stè sali per primo mi porge la mano e mi tira verso di se. Mi fa accomodare davanti a lui, disse che così sono piu al sicuro, perché in questa posizione sono sempre nel suo visore, e non potrei cadere nell'acqua.

"Ax ascoltami bene, la prima cosa tu deve essere ben rilassata. Invece tu sei come un palo" disse de Martino, Laura e Andrey scopiano a ridere.

"Eh già, proprio come un palo" dico io.

Stè mi prende per la vita è mi spinge un po avanti, e lui leggermente si spinge verso il mio sedere e con le sue cosce avvicinandosi alle mie quasi coprendomi.

Questa cosa non doveva farlo perché un brivido mi ha trascurato il mio corpo. La mia pelle formicola. Subito mi ricordò Emis. Mi sembrava che dietro alle mie spalle è lui.

Cado tra i pensieri, non sentivo nessuno quello che mi parlavano, sentivo solo i tocchi di Stefano dietro di me.

Con delicatezza lui mi prese le mie mani per metterli nel posto giusto per non darli fastidio alla guida dello scuter e qualcosa spegava, ma non so a chi, io siguramente non l'ascoltavo.

Io giro la testa verso di lui l'ho guardò negl'occhi, poi guardò Laura e Andrey volevo sapere se anche loro hanno osservato quello che io. In fati no, ero io che iniziò avere degle grande immaginazioni.

Tremavo, ma non della paura, sta volta solo perché detro di me stava un pezzo di manzo che con il suo fisico bestiale mi ricordava Emis. Aveva i pettorali attaccati alle mie spalle. Mi dava fastidio, cioè sentivo un calore dentro di me, tutto erà escitante.

Andrey desse lo START a questo gioco stupido secondo me. Come chemarlo, se quando io passo un dolore del mio amore e qui un mascolo mi sta dietro attacato alle mie chiappe.

Stefano iniziò accelerare, stiamo andando con una velocità cosmica nel cuore dell'oceano. Mi sta parlando di qualcosa ma io non sento nulla sto volando, dietro di noi ce Andrey, Laura è sempre di fianco, sta guidando molto bene anche lei.

Ben 30 minuti siamo divertiti così con questo gioco che dal inizio dicevo che è una stronzata, invece adesso direi che è stupendo. Mi ha regalato dei brividi scintillante. Alla fine di questa gara siamo stati in testa noi con Stè.

Finalmente finita, io non sono così paurosa come prima sono ben rilassata Stè mi abbracciò e mi fecesse dei auguri come se fosse vinta una vera gara. Mi prese in braccio e saltellava insieme a me per la gioia.

"Ti ho detto fidarsi di me! Hai visto abbiamo vinto?!" disse lui soridendo.

Stefano si comportava come un bambino molto gioioso. L'ho trovato molto ingenuo. Mi spiaceva per lui perché passava stessa tristezza dentro di sé, aveva il cuore franto come me.

"Lasciami! Dai Stè mettimi giù, basta saltellare" gridavo io, invece l'altri due ridachiavano come pazzi.

Non so come ha fatto Stè ma s'inciampò nella sabbia e cadesse insieme a me giù per terra. Eh che caduta? Stiamo sdraiti sulla spiaggia, Stefano soprattutto sta steso sopra di me. Vorrei dire qualcosa, ma ho perso la vocalità.

Dal inizio lui scopiò a ridere, dopo di che iniziò guardarmi seriamente negl'occhi. I nostri sguardi si sono incrociati. Le nostre labra sono divisi dai due centimetri, sentivo il suo respiro pesante.

"Hey cosa vi sta sucedendo?" chiese Laura ridachiando insieme ad Andrey di quello come siamo caduti noi.

A questo punto siamo svegliati dal quel sogno che ci portasse lontano per qualche secondo. Bastasse solo un movimento che Stè già erà in piedi, mi porge la mano rivolgersi con una frase che mi stupisce di più della sua caduta appena fatta.

"Noi due potremmo fare cose pazzesche insieme."

Io rimango a bocca aperta di quelle sentite.

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