21 Luglio 2015
Farò fatica ad ammetterlo ma questa festa è davvero stupenda, non me lo sarei mai aspettato, non mi sarei mai aspettata che le mie amiche insieme a quel pezzo di ghiaccio di Lucas avrebbero organizzato una cosa del genere per il mio compleanno. La musica, le bibite, il cibo è tutto meraviglioso e perfetto.
-Ti piace la tua festa?-poi una voce mi fa questa domanda e sento tutto il corpo sciogliersi come un ghiacciolo esposto al sole che sta aspettando che qualcuno ci scivoli sopra. Riconosco la sua voce, la riconoscerei ovunque. Peter Gavis. Non sapevo nemmeno che ci fosse, ma lui viene sempre, in ogni posto in cui io mi trovi lui c'è, non so se sono io che inconsapevolmente lo seguo o se è lui che lo fa. Sono altamente improbabili entrambe, quel figlio di puttana è una spina nel fianco ma sicuramente non uno stalker.
Mi volto e per poco non mi esce la bava dalla bocca. Dio se è sexy, troppo per un ragazzo della sua età. La maglietta aderente ai pettorali, e il fisico snello, non so quante volte ho fantasticato sulla mia mano che percorre ogni centimetro della sua tartaruga su cui era disegnata una rosa, vicino al tribale.I capelli neri quasi si confondevano con il buio della sala, gli occhi dello stesso colore che mi scrutano intensamente facendo salire pericolosamente la mia temperatura corporea, se prima avevo caldo adesso sto bollendo-Mi piaceva, finchè non sei arrivato tu,chi ti ha invitato?-chiedo scocciata. Sicuramente non poteva essere stato Lucas lui non sopportava Peter, non poteva nemmeno vederlo e lo stesso era per Peter , ma dubito che non siano state Alice e Annabeth.
-Uh, questo è un colpo basso-sorride, quel suo solito sorriso da prendere a schiaffi che se non ricordo male lo porta avanti sin dall'asilo-No, il colpo basso è quello che ti arriverà se non ti levi dai piedi-rispondo diretta, lui tira fuori a volte dalla mia bocca cose che non vorrei mai dire, a volte sono negative altre troppo positive, o troppo sconce.
-Buon compleanno Lily, grazie Peter e il mio regalo?Oh, sto per dartelo in questo momento, se vuoi anche su questo tavolo sembra comodo-per un attimo sfioro il pensiero di abbandonarmi alle mani fredde ma piacevoli di lui, ma poi sento come uno schiocco nella mia testa e il retrobottega della mia mente che mi ordina di tenere a bada gli ormoni.
Mi allontano un poco da lui-L'unica cosa che potrai avere da questo tavolo è da bere-dico scandendo bene ogni singola sillaba. Lui ride-Il tuo regalo è qui-tira fuori dalla tasca un pacchetto con un fiocchetto sopra di colore viola, la carta da imballaggio nera. Abbastanza grande da contenere una cornice per una foto,lo scarto veloceme e lo apro. C'è un specie di tablet, nero con su scritto però Kindle. Peter mi ha veramente regalato ciò che più di ogni altra cosa volevo.
-So che ti piace leggere, e ho pensato di regalartene uno, così nessuno ti considererà una sfigata che si porta dietro libri grandi come la bibbia-scherza, anche se quando incrocio il suo sguardo vedo qualcosa di nuovo, non il suo solito ghigno insopportabile e l'atteggiamento superiore. Non so cosa sia, ma mi piace tantissimo.
-Grazie Peter, non avrei mai pensato di dire una cosa del genere, ma grazie davvero-sorrido e appoggio delicatamente il kindle sul cassetto. Quando mi volto, per poco la vicinanza di Peter non mi fa mancare il fiato, è ad un palmo da me e io sento letteralmente il cuore in gola. Non l'avevo mai visto così da vicino, e quella vicinanza mi manda in estasi. Era già un po' che Peter flirtava con me, lui lo faceva sempre, con tutte, prendeva in mano il cuore di una ragazza e poi lo tagliava in tanti piccoli pezzettini. Io mi sono promessa che non sarei mai stata una di quelle ragazze, ma lui lo rendeva difficile. Rendeva difficile non voltarsi a guardarlo quando entrava in una stanza, a non trasalire quando ti sfiorava e a non far sfuggire dei gemiti quando ti accarezzava.
-Sei così sexy stasera, volevo dirtelo da quando sono entrato ma eri in compagnia. Quante volte te lo devo dire che nessuno può toccarti, o può avvicinarti te?-mi chiese con un sussurro. Ho sempre considerato Peter come qualcuno di irraggiungibile, non sapevo nemmeno se eravamo amici o no, ma quello che sta succedendo tra di noi non è sicuramente qualcosa che succede tra amici. Spesso scherzava dicendo che lui era l'unico in grado di farmi andare fuori di testa, da ogni punto di vista, e io spesso pensavo che avesse ragione. Lui esercita qualcosa su di me, che mi fa pensare cose che non dovrei pensare, e farmi venire idee che non dovrei farmi venire, ma non posso farci niente.
-Be, se davvero è così allora come mai proprio prima ho lasciato che un ragazzo mi infilasse la lingua in bocca? -chiedo, incuriosita dall'effetto che avrebbe fatto dire quelle cose, e ottengo l'effetto desiderato, Peter si irrigidisce un poco e stringe la presa sul mio fianco-Vuoi farmi innervosire?-chiede conoscendo il mio gioco.
-E tu? Cosa vuoi Peter?-glielo ho sempre voluto chiedere, sin da quando è cominciata questa cosa tra di noi, ma non sono mai riuscita a dirgliela. Ma stasera sono davvero un'altra persona, completamente. Non so se è per la vodka, ma mi sento quasi in uno stato di trance, e l'unico a tenermi ancorato alla Terra è proprio lui. Qualcosa in lui, mi fa sentire come se potessi diventare pericolosa, e molto, qualcosa in lui mi fa sentire come se fossi in grado di fare cosa che neanche mi sarei mai immaginata di fare.Lo sento sorridere sul mio orecchio. Lo guardo dritto negli occhi e in un attimo mi ritrovo con le sue labbra sulle mie. Le luci a neon ci fanno sembrare come una torcia nell'oscurità, mentre io muovo le mie labbra e le mie mani su di lui. Lui fa lo stesso, è molto più bravo di me, nel mandare fuori orbita la mente di qualcuno, le sue labbra fredde sprigionano un calore sconosciuto e le sue mani toccano i lembi di pelle nuda del mio corpo. Il modo in cui ci stiamo muovendo, il modo in cui ci stiamo baciando, sembra quasi che lui voglia che io mi fonda con lui, con le sue labbra, che le nostre ossa si fondano in unica cosa. Poi però succede qualcosa, lui si allontana da me e mi rivolge di nuovo quel ghigno insopportabile-Questo era un regalo, per me non ci sono problemi se vuoi continuare in camera tua-dice con quel tono con cui aveva iniziato la conversazione.
-Sei disgustoso-e dette quelle parole ritorno dalle mie amiche e cerco di togliermi dalla testa il profumo di Peter e il pensiero di non aver gratificato con l'altra parte del suo regalo in camera.

STAI LEGGENDO
Inferno paradisiaco a New York
Teen FictionLily Jaderson è appena tornata nell'inferno personale degli scandali e lussuria, Upper East Side. Ovviamente dopo essere stata via per più di un anno, non si aspetta le cose come un tempo, eppure certe cose davvero non cambiano. Come la rivalità imm...