Segreti

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-Annabelle quando puoi richiamami ok? Dobbiamo parlare ti prego-Lily era all'undicesimo messaggio che le lasciava, più una ventina di chiamate. Non riusciva più a capire come fossero arrivate fin lì, perché Lucas non aveva detto la verità fin da subito? E la cosa che la faceva più arrabbiare era che Nick molto probabilmente stava ridendo di quella situazione.

-Ti parlerà vedrai, Anne ti vuole bene dovete solo chiarirvi-cercò di consolarla Patrick. Da quando era tornato era diventato inspiegabilmente ottimista e non ne comprendeva il motivo, forse suo padre gli aveva comprato una macchina, o una moto o qualsiasi veicolo a qualche ruota.

-Non sai come è fatta quando si arrabbia, si mette su un piedistallo e sono troppo bassa per raggiungerlo-

-Sei troppo bassa anche per raggiungere uno scaffale-la schernì ridacchiando. Lily gli diede uno spintone-La mia altezza è giusta per la mia età, lei invece è troppo alta-

Patrick mandò giù l'ultimo muffin e si caricò Lily sulle gambe. Non si aspettava un gesto del genere, di solito lui non era mai stato particolarmente aperto in pubblico, preferiva fare tutto più all'oscuro ma in quei giorni era strano, come se volesse dimostrarle qualcosa. Lily al contrario non voleva dimostrare niente, sarebbe stata un'ipocrita a farlo.

-Mi sei mancata in questi giorni, avrei voluto passare Halloween con te invece che con mio padre-

-Non dirmi che la convention di motori era noiosa?-

-Si lo era, soprattutto se le persone all'interno della convention sono più vecchie dei motori-

Lily ridacchiò, adorava quando Patrick faceva dell'umorismo, lo faceva talmente tanto raramente che a volte doveva strapparglielo di bocca, ma questo era una delle cose che più adorava di lui. I suoi grandi occhi color ghiaccio la squadrarono, prima le labbra, poi gli occhi per poi passare ai capelli, si prese una ciocca tra le dita e cominciò ad arrotolarla-Poi avrei fatto qualsiasi cosa per vederti vestita da Harley-

-Mi ha aiutato Annabelle-disse con un tono leggermente più malinconico, parlare di lei era così maledettamente doloroso. Loro due litigavano spesso è vero, ma facevano pace così velocemente che nessuno sapeva dei loro conflitti, erano più veloci di un asteroide che colpiva la Terra o di una stella cadente.

-Lily fidati di me, dovete solo parlare tra voi...rinchiudetevi in una stanza e tieni la chiave e non farla uscire finché non avrete chiarito-suggerì. Lily ci pensò su, non era affatto male come piano anche se le persone che dovevano parlare erano Lucas e Annabelle. Lei era solo un intruso.

-Da quando sei diventato così sveglio?-

Patrick strinse la presa intorno a Lily e cominciò a dondolare-Da quando la mia ragazza ha bisogno di me-

Quella definizione "la mia ragazza" le fece impressione, eppure non poteva essere così difficile, stavano insieme si piacevano, avrebbe anche potuto innamorarsi di lui. Anzi forse provava davvero qualcosa di forte per Patrick, ma c'era come un blocco, un muro insormontabile che non le permetteva di essere felice con lui. Quel muro aveva due occhi neri come un pozzo senza fine, scarpe firmate ed era il proprietario della moto più costosa del secolo.

Patrick cercò di avvicinarsi per baciarla ma Lily si scostò-Forse è meglio andare in classe sono già in ritardo-si alzò e scese dal tavolo dove erano seduti. Patrick un po' sorpreso annuì-Okay...ci...ci vediamo a pranzo?-

Lily annuì e fece per andarsene ma velocemente schioccò un bacio sulle labbra di Patrick, il cui splendido sorriso tornò a brillare. 


Peter sbattè con forza lo sportello dell'armadietto, spaventando un ragazzo che passava di fronte a lui, per poco non fece cadere i libri a terra. Alzò gli occhi al cielo e quando si voltò per andare in classe vide Allison di fronte a se-Cosa vuoi?-

Inferno paradisiaco a New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora