Sguardi

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Peter dopo scuola aveva deciso di fare un salto al miglior bar-caffetteria dell'Upper East Side, il Jumper-Cafè. Nome banale, ma il miglior cappuccino della città. Mark e Nick erano con lui, camminavano al suo fianco in silenzio, quando Mark all'improvviso chiese-Hai saputo qualcosa di Jake?-

Peter annuì-Ha pagato la cauzione, deve aver corrotto non so quanti poliziotti ma è riuscito ad uscire-serrò la mascella, odiava dover ammettere di aver fallito. Quando aveva visto il sorrisetto soddisfatto di Jake che veniva scortato da un poliziotto fuori dalla sua cella, aveva sentito un impulso violento, ovvero quello di picchiarlo nello stesso modo che aveva usato contro Lily, solo più forte.

-Lily lo sa?-

-Che io sappia no, è dovuta tornare qualche volta all'ospedale per i controlli-lui lo sapeva bene. Patrick la accompagnava ogni santissima volta, a volte insieme a Lucas altre da soli. Vederlo uscire, spiegare a sua madre come mai usciva e poi veniva fuori il nome di Lily, era una situazione che Peter tollerava davvero poco.

-Tuo padre cosa ne pensa di questa storia? Insomma come mai le hanno fatto del male?-chiese Nick con un tono stranamente dolce, diciamo non il solito suo tono. In quei giorni si comportava in modo strano.

-Pensa che dietro ci sia tutta una questione di soldi, forse è andato in banca rotta e vuole soldi dalla madre di Lily, ma io ho visto ciò che è successo, quelli non volevano soldi, volevano picchiare Lily perché quel figlio di puttana è un caso psichiatrico-

La sua rabbia in quel periodo era aumentata, aumentava quando vedeva Lily zoppicare, quando vedeva il suo sguardo dolorante sull'orlo delle lacrime perché stare in piedi le faceva male. Entrarono nella caffetteria, c'erano parecchi studenti che studiavano, studenti della loro scuola e altri di scuole pubbliche lì vicine. Peter vide Lucas e Lily seduti uno accanto all'altro di fronte alla finestra che studiavano. Bene, pensò Peter, almeno mio fratello non è qui.

-Prendo un tavolo voi ordinate-disse a Mark e Nick che annuirono all'unisono. Peter osservò Lily, alcuni lividi sul suo viso erano quasi del tutto scomparsi altri invece erano ancora di una brutta tonalità scura. Intravide anche una fasciatura sotto alla maglietta, una fasciatura bianca abbastanza stretta che si toccava con una mano.

Quando Lucas si alzò Peter ne approfittò, appoggiò il cappotto sul tavolo e si avvicinò a lei.

-Raggio di Sole buongiorno-

Lily si voltò sorpresa-Come mai sei così di buon umore oggi?-

-Non c'è un motivo, come va il complesso ferito?-indicò tutto il suo corpo ammaccato. Lily automaticamente si guardò tutta-Insomma, diciamo che non sono veloce nel guarire, ma almeno non sembro più un livido umano-scherzò. Tipico di lei, quando le accadeva qualcosa di spiacevole usava spesso un po' di ironia, altre volte invece...

-Preparati, quando ti sarai rimessa del tutto sarò io quello che ti tormenterà-

-Lo hai sempre fatto mi pare-

-Ma sarò molto più tormentoso-

Lily sorrise, non si ricordava di averla vista sorridere da quasi un infinità di tempo, aveva quasi dimenticato come si sorrideva. Peter nonostante gli innumerevoli lividi e fratture la trovava sempre bellissima-Be allora spero che la guarigione sia molto lunga-

Peter sorrise-Mio fratello si prodigherà a dovere, è diventato il tuo schiavetto o sbaglio?-

-Non è affatto vero!-esclamò allibita.

-Ah no?-Peter era sull'orlo di una risata, ma cercò di trattenersi "Cosa stai facendo? Ridi sempre di tuo fratello fallo anche ora!" urlò una voce nella sua testa, ma niente da fare, nemmeno la ascoltava.

-Peter volevo, volevo dirti una cosa-si avvicinò un poco, ma farlo le procurò una bella fitta alla schiena, quindi fu Peter quello ad avvicinarsi-grazie, per quello che hai fatto, non hai esitato a venire...grazie-

Peter studiò il suo volto, già sapeva che Lily era sincera, lo era sempre con lui, a volte non poteva nemmeno evitarlo. Ma vide lo stesso un barlume nei suoi occhi, due occhi di una persona che è stata ferita, umiliata e costretta ad un'agonia del genere. Guardarla così a lungo negli occhi gli fece male, per fortuna sentì un fischio dall'altra parte della stanza e Mark che lo incitava ad avvicinarsi-Devo andare-

Lily annuì accennando ad un sorriso e abbassò il capo verso le sue scarpe-Lily-disse però Peter attirando di nuovo la sua attenzione-io...volevo solo dirti che...so di essere un vero stronzo a volte, il più delle volte, ma...sono serio quando dico che nessuno può toccarti-

Di nuovo il vecchio sorriso di Lily ricomparve sulle sue labbra rosse, un sorriso che involontariamente gli scaldò il cuore.


Luca s era ancora in fila per i cappuccini, pazzesco pensò, quanto diavolo ci vuole? A pochi minuti sarebbe sbottato e avrebbe urlato contro il barista con tutta la sua voce, se non fosse arrivato quello stocca fisso di Nick a stuzzicarlo. Si ricordò della cotta assurda che Annabelle aveva per lui e dentro di se rise, Annabelle era appena andata a letto con il suo migliore amico. Questo si che è interesse pensò divertito.

-Hai mai pensato che non vogliano servirti?-chiese Nick con quella sua solita vocina acuta che lo mandava fuori di testa. Se avesse avuto un bicchiere pieno glielo avrebbe versato sull'uniforme-E tu non pensi che non ho bisogno che interpreti i non pensieri di un barista-rispose a tono.

Nick scivolò accanto a lui, come un serpente e gli sorrise. Lucas notò delle fossette che si creavano quando sorrideva, gli ricordavano molto il suo fratellino Josh, erano adorabili...ma cosa diavolo vai a pensare?

-Come sta Lily?Tra il trauma della notizia di Annabelle e suo padre non so che cosa sia peggio-

-Il solito gran bastardo-sussurrò tra se, cercando di controllare la lista di insulti che aveva preparato. Nick rise, stavolta però il suo sorriso non sembrava così adorabile, c'era una nota di malizia invece-Annabelle non è affar tuo mi sembra, quante volte le hai dato buca? Non sei stanco di essere uno stronzo?-

-O forse non mi interessa Annabelle sei mai saltato a questa conclusione?-chiese appoggiandosi al bancone con un atteggiamento di sfida.

-Ho visto che le guardi il culo non sono un'idiota-

Nick ridacchiò sotto i baffi, ma Lucas era sincero, aveva visto le occhiate lunghe che le rivolgeva quando erano al centro commerciale, sembrava quasi che la volesse divorare. Nick all'improvviso si avvicinò a Lucas, ad una vicinanza allarmante tra l'altro. Non si era mai trovato così vicino ad un ragazzo e la cosa lo innervosì parecchio, ma non lo mise in imbarazzo-Chi ti dice che stessi guardando il suo?-

Lo guardò intensamente negli occhi, ma non nel modo in cui si guardano due amici, o due ragazzi che non si sopportano, no ma in un modo profondo, come se volesse esaminare da vicino ogni centimetro del suo corpo. Era il modo in cui Peter guardava Lily.

-Non...di cosa...-balbettò nervoso. Nick ci stava davvero provando con lui?! Perché non provo ribrezzo?! pensò allarmato. Proprio in quel l'esatto momento finalmente arrivò il suo cappuccino e il barista disse-Scusa per l'attesa-

Ma Lucas non ascoltò neanche una sillaba, era troppo impegnato a gestire il cuore che pompava sangue nelle vene, sembrava un tamburo. Molto probabilmente perfino Nick poteva sentirlo.

Lucas non disse niente, con uno sguardo tra il nervoso e l'allarmato sgusciò fuori dalla fila, lasciando Nick con un sogghigno sulle labbra. Non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere, non da Nick, non da be...un uomo. Per quello che sapeva gli erano sempre piaciute le ragazze, nonostante a volte non si trovasse a suo agio con loro. Solo con Lily si era trovato a suo agio da quel punto di vista, gli era piaciuta da sempre ma non in quel momento. La sua mente era occupato solo da quel maledettissimo pensiero, il pensiero che più che un cappuccino sul l'uniforme di Nick avrebbe dovuto gettarsi un catinelle di ghiaccio in testa.

Inferno paradisiaco a New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora