Calore umano

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Peter avrebbe tanto voluto tirarsi una mazza da baseball sulle mani e poi tirarsi dei pugni in faccia. Cosa cavolo aveva appena combinato? Aveva davvero detto a Lily che l'amava, aveva detto quelle tre paroline che si era promesso di non dire mai. Ma la cosa peggiore era che quei sentimenti li provava davvero, cavolo se li provava. Si era davvero innamorato di Lily, ne era più che sicuro e non avrebbe mai potuto essere così sicuro. Alla fine della lezione, Lily era fiondata fuori dall'aula lasciando Lucas e Annabelle un poco perplessi che la guardavano. Annabelle sembrava avere uno sguardo comprensivo, come se avesse capito tutto, infatti afferrò Peter per il colletto della camicia e sotto gli occhi di Nick e Lucas, lo fece sedere su una delle sedie-Sei un coglione-affermò.

-Già lo so-

-Cosa le hai detto? Perché è andata via in quel modo? L'hai insultata?-

Peter sbuffò ma subito dopo Annabelle li diede un forte pugno sulla spalla, proprio dove una settimana prima si era beccato una bella lussazione-Non lo farei mai lo sai, adesso lasciami-ordinò ma Annabelle non lo lasciò andare, anzi strinse la presa sui suoi polsi-tesoro se vuoi fare del sadomaso non ho comprato le manette-sorrise saccente mentre Annabelle alzava gli occhi al cielo, nonostante avesse sentito un leggero formicolio-Allora cosa le hai detto?-

-Questo non ti riguarda Annabelle, non puoi sapere tutto ora se non ti dispiace ho una lezione da saltare-si alzò e uscì dalla stanza sbattendo con forza la porta. Annabelle fece la prima cosa che le venne in mente, uscì dalla stanza e seguì Lily in corridoio, c'era un solo posto dove poteva essere.


I suoi sospetti erano fondati, Lily era seduta sulla cattedra della sua classe di letteratura, con un quaderno pieno di disegni e una penna in mano. Nell'altra mano invece c'era una scatola di biscotti al cioccolato, quando era triste o nervosa mangiava tutto quello che trovava. Era una cosa tenera e calorica, ma soprattutto tenera. Annabelle chiuse la porta a chiave e si avvicinò. Lily si accorse della sua presenza e chiuse di scatto il quaderno, ma la cosa non la soprese, lo faceva sempre, chiudeva di scatto tutti i suoi scritti in modo che nessuno li vedesse, incluse le persone che le volevano molto bene, come lei. Era la sua migliore amica ma la cosa non la offendeva, avrebbe aspettato tutto il tempo che voleva.

-Cosa ci fai qui?-chiese, i suoi occhi erano rossi e gonfi come se avesse pianto, ma non aveva pianto. Era solo terribilmente e ansiosa e piena di sensi di colpa che la facevano stare male, non era la prima volta che la trovava in quello stato.

-Mi dispiace Lily, per quello che è successo, avevi ragione non avrei dovuto prendermela con te tu non hai fatto niente di male, e non dovrei prendermela nemmeno con Lucas, in fondo lo capisco-non aveva mai parlato in quel modo, infatti le parole le uscirono un po' a forza ma fu un enorme sollievo per lei pronunciarle. Finalmente il peso dallo stomaco era sparito.

Lily sorrise, i suoi occhi scuri si illuminarono e il suo sorriso espresse lo stesso calore che tanto adorava-Allora mi vuoi dire che cosa è successo prima?-chiese sedendosi accanto a Lily, prese un biscotto e appoggiò le gambe su uno dei banchini.

-Peter mi ha detto che mi ama-mormorò piano piano, come se avesse timore che persino i muri avessero le orecchie, ed effettivamente era vero. Annabelle a quelle parole ammutolì, non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere. Magari qualche provocazione o un ricatto, ma addirittura amarla? Peter non amava nessuno, non si ricordava nemmeno che avesse mai avuto una relazione che non durasse più di una settimana. Come diavolo poteva amarla? Poi però rammentò i momenti in cui lo aveva visto guardare Lily con due occhi pieni di ammirazione, come il suo sguardo si infuocava quando la vedeva con Patrick e quando aveva pronunciato il suo nome mentre era a letto con lei-Be non mi sorprende-

Lily sgranò gli occhi sorpresa-Andiamo Lily quel ragazzo ti sta accanto da quando eri piccola, ti protegge ed è grazie a lui che sei ancora viva, sei l'unica persona con cui piace flirtare per tutta la sua vita e il modo in cui ti guarda...ho sempre voluto che qualcuno mi guardasse in quel modo-spiegò lentamente, immaginandosi ogni singolo momento in cui Peter stava con lei. Lily nel frattempo ascoltava mangiando i biscotti, sempre più presa dalle parole dell'amica, anche se dubitava di ogni parola-Peter ti ama, ti ama da sempre...e sinceramente credo che anche tu lo ami, Patrick, è un bravo ragazzo ma anche lui lo sa, lo sanno tutti-

-Io non posso amarlo, io sto con Patrick, mi piace molto...-

-Si ma non lo ami, ami Peter e questo non dovrebbe farti capire un paio di cose?-era una domanda retorica, certo che lo capiva. Si era fatta così tante domande in così poco tempo, prima di andare in Italia pensava solamente a Peter, alle sue labbra e al modo in cui l'aveva fatta sentire, come un giocattolo che veniva usato solo nei momenti di svago...ma da quando era tornato c'era di più. Era diventata il suo giocattolo preferito, quello con cui un bambino gioca tutti i giorni senza mai stancarsene. Lo amava, lo amava da pazzi e lo sapeva, ma non poteva amarlo.

-Si, sono innamorata di Peter Gavis dal primo giorno in cui l'ho conosciuto e credo che nessuno possa cambiare quello che provo, nemmeno Patrick...ma non posso amarlo, non so nemmeno se dice la verità-

-Perché non vuoi dargli una possibilità, potrebbe sorprenderti Lily...in fondo la gente può cambiare-

-Ma io non voglio che lui cambi, nonostante sia arrogante, saccente, presuntuoso, uno stronzo bugiardo a cui importa solo di se stesso io non a caso mi sono innamorata di lui, non sono come una di quelle ragazze che si sono innamorate della parte buona e romantica della persona, no o mi sono innamorata di ogni parte di lui-le parole erano così naturali, immaginava che fosse il suo amore il motivo, si era dimenticata cosa si provasse quando si amava qualcuno.

-Infatti dovresti dargli un occasione e poi non vuoi far soffrire Patrick no?-

-Provo qualcosa per Patrick, so di provarlo ma...non ho tempo ormai-aveva le lacrime agli occhi, voleva scoppiare in lacrime e sotterrarsi viva. Sperava davvero che le cose si potessero aggiustare senza che lei faccia niente ma sembrava impossibile. Improvvisamente di fronte ai suoi occhi si proiettarono le immagini di Patrick e Peter, gli occhi scuri e profondi di Peter e quelli chiari e trasparenti di Patrick.

-Devi chiederti cosa sia più importante per te, la tua felicità o quella di Patrick-un'affermazione del genere avrebbe fatto ridere chiunque, ma Lily no. Lei tendeva a preoccuparsi di più della felicità degli altri che della sua. Annabelle la squadrò, mentre le sue guance si rigarono di lacrime, sbattè le palpebre e un'altra lacrima uscì. Annabelle automaticamente allungò un braccio e abbracciò Lily, proprio quello di cui aveva bisogno. Un'amica, l'amica. Le era mancata tantissimo, finalmente la sentiva di nuovo vicino a se e quella sensazione era meravigliosa.

-Mi sei mancata Anne-sussurrò stringendosi le sue braccia intorno alle spalle-davvero tanto-

-Anche tu Lid-sussurrò dolcemente. Voleva riempirla del suo affetto, imbottirla di tutto quel calore umano che fino a quel momento non aveva mai ricevuto da nessuno, stringerla così forte da temere di strozzarla e farle capire quanto le voleva bene.

-Peter potrà essere innamorato di te, ma tu sei solo mia-disse sull'orlo di un sorriso.

Lily ridacchiò con le lacrime agli occhi-Ovviamente-strinse ancora di più le sue braccio intorno a se e rimasero così per un tempo indeterminato.

Inferno paradisiaco a New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora