Stavo davvero male,ero a pezzi,ma qualcuno venne a farmi compagnia.Accanto a me si sedette un ragazzo alto che portava gli occhiali.
Era molto socievole,simpatico,e ogni volta che ne avevo bisogno lui era sempre presente. Era il mio migliore amico!
Era un ragazzo straordinario,su cui potevo sempre contare;mi dava ottimi consigli e capiva subito i miei stati d'animo.
Iniziò a chiedere il motivo del mio malumore.
"Che succede?"
"Ormai questo è il nostro saluto" dico alzando gli occhi al cielo
Eh si,perché la maggior parte delle nostre conversazioni sono del tipo "raccontami tutto" "Che succede" "Ti aiuterò io" e via dicendo
Gli raccontai tutto. Il litigio,i messaggi,ogni cosa.
Era a dir poco scioccato,ma per un istante non ci feci caso
Cercai di distrarmi,ma inutilmente.
Ad un tratto comparve Michele.
Fu proprio in quell'istante che mi alzai e mi diressi verso il bagno,ero troppo arrabbiata per parlare con lui e avevo bisogno di restare sola e poi mi aveva mentito.
Quel giorno passò così,non parlammo e lui non mi scrisse.
Questa fu la cosa che mi fece più male.
Nonostante fossi arrabbiata non si è minimamente preoccupato di vedere come sto,non ha nemmeno cercato di rifilarmi qualche scusa.
Il giorno dopo era assente.
Da un lato avevo bisogno di vederlo,ma dall'altro non riuscivo a dimenticare ciò che era successo,perciò era un bene che non fosse venuto.
Continuò così per qualche giorno ed io non uscivo quasi mai dalla classe per evitare di incontrarlo.
Febbraio fu il mese più brutto della mia vita:non parlavamo quasi mai,e non rispondevo mai ai suoi messaggi..
Poi dopo 4 giorni ci incontrammo nel corridoi,era inevitabile.
Incrociai il suo sguardo perso,volevo parlargli,abbracciarlo e perdermi nei suoi occhi che tanto amavo.
Ci guardammo per una frazione di secondi e poi mi avvicinai
"Ehy"
"Ehy"
"Come va?"chiesi
"Bene e tu?"
"Bene".
Sapevo che non stava bene,lo capivo dalla sua voce e dai suoi atteggiamenti:stava male quanto me!
"Possiamo parlare?" Mi chiese
Lo guardai senza parlare,ma poi risposi
"Si"
Prese un respiro e cominciò a parlare
"Sono stato male in questi giorni senza te,è strano non averti accanto,mi manca abbracciarti,mi manchi tu. Perdonami non volevo nasconderti la verità. Ti avrei raccontato tutto il prima possibile,ma prima volevo chiarire con lei alcune cose"
"Che tipo di cose?"
"Il passato"
"Non puoi chiarire il passato con una chiacchierata"
Non rispose,si limitò a guardarmi.
"Sai,appena ho ricevuto quel messaggio ho pensato di perderti. Ero delusa e distrutta. Pensavo ti fidassi di me e che non mi avresti nascosto nulla ma li ho capito che forse non sono abbastanza per te e che forse lei sarebbe stata meglio di me"
"No,non è vero" disse avanzando
"Si invece"
Mi prese le mani tenendole tra le sue
"Lei non sarà mai migliore di te. Tu sei la ragazza che amo e che voglio al mio fianco. Io non amo più lei,mi ha deluso troppe volte e non ho intenzione di tornare indietro.Credimi quando ti dico che con lei ho chiuso per sempre"
Annuì e lo abbracciai forte.
Da una parte ero contenta di aver chiarito,ma dall'altra sapevo che per un po' di tempo lei sarebbe stata la causa dei nostri litigi,ma mi bastava sapere che lui mi amava e che non mi avrebbe lasciata per lei.
I giorni trascorrevano velocemente,e fino ad ora non ricevetti nessun messaggio da lei. Intanto arrivò marzo e,pian piano,si avvicinava la primavera.
Molto spesso,dopo la scuola,uscivo con lui.Stavamo bene insieme, lo amavo quando sorrideva, faceva invidia a chiunque con il suo sorriso.***
15 marzo
La primavera pian piano si avvicinava.
Quel giorno ci sarebbe stato il consiglio scolastico,ma ero molto tranquilla.
Ho una media abbastanza buona,perciò niente problemi.
Alle 12:00,uscite da scuola, io e Rory pranzammo in una piccolo locale che si trovava vicino il liceo.
Era una sorta di ritrovo per i ragazzi una volta finite le lezioni.
C'era chi studiava,chi pranzava e chi suonava qualche canzone.
Michele finì le lezioni all'una quel giorno,cosi ci salutammo e,mentre lui andava a casa a pranzare raggiunsi Rory dentro il locale.
Parlammo un po' con i ragazzi.
Devo dire che sono molto simpatici,ho scoperto anche che alcuni di loro hanno una piccola band e che a volte fanno dei piccoli concerti nei locali.
Quel pomeriggio non avevo avevo compiti da svolgere così,tornata a casa, lo chiamai.
Parlammo un po' e,dopo qualche ora, andai in cucina e decisi di preparare la cena.
Dopo aver cenato andai in camera mia e mi addormentai.
Era sabato e finalmente potevo uscire.
A scuola i professori interrogarono,ma per fortuna io ero stata interrogata la settimana scorsa.
Cerco di tenermi sempre avanti con le interrogazioni cosi da poter preparare bene materia per materia.
L'ultima ora invece guardammo un film con la prof di inglese.
Romeo e Giulietta di Shakespeare.
Adoravo quel film,soprattutto il modo in cui i due giovani lottano per il loro amore.Era interessante non solo il film,ma anche fare qualcosa di diverso oltre alle solite lezioni.
Uscì 5 min dall'aula e mi incontrai con Michele,poi alle 12:00 finì le lezioni.
Il pomeriggio uscì insieme a lui fino alla sera e, tornata a casa lessi un libro e ascoltai un po di musica.
Il giorno dopo rimasi a casa a studiare per i troppi compiti.
C'erano giorni in cui i professori erano davvero insopportabili.
Dovevo studiare per il compito di matematica e l'interrogazione di spagnolo. Quel giorno non pranzai né cenai e studiai tutta la notte.
Per fortuna l'interrogazione andò bene e la prof dopo qualche giorno portò i compiti già corretti. Per fortuna andò bene anche quello.
L'anno scolastico procedeva bene,e intanto arrivarono le vacanze di Pasqua.
Erano le mie vacanze preferite.
Ricevetti regali dai miei zii e molte uova di cioccolato.
Per quel giorno indossai un vestitino,il cappotto e un paio di stivali con un po di tacco.
Nel pomeriggio mi incontrai con Michele,trascorremmo un po' di tempo insieme e poi la sera andammo a cenare con la sua fammiglia.
Il giorno dopo io e i miei compagni mangiammo insieme e invitammo anche Michele e il suo amico divertendoci un sacco.
Dopo qualche giorno tornammo a scuola.
Tutto era tranquillo. La mattina entrammo insieme,insomma tornammo alla solita routine.
Quando stavo con lui mi sentivo completa,lo amavo tanto.
Quel giorno mancò il prof di educazione fisica così uscimmo alle 12:00 e aparlare rimasi insieme ad Rory
Passeggiammo nel lungo e grande della villa illuminato dai raggi del sole,faceva caldo e in giro c'erano altri ragazzi del liceo.
Ad un tratto notai una ragazza avvicinarsi da me.
Aveva i capelli biondi e corti fino la spalla,un po' più alta di me e magra.
Sicuramente non era una studentessa,non l'ho mai incontrata.
Si avvicinò e mi parlò con un tono alterato e già dal suo comportamento capi che era lei.
Già la odiavo
Cercai di evitarla,ma non ci riuscì poiché mi diede una spinta.
Ma chi si crede di essere per toccarmi in questo modo?
Evitai di fare scenate in un luogo come questo così le parlai con un tono calmo rispetto al suo
"Mi spieghi cosa vuoi?"
"Che lasci Michele"
"Scordatelo"
Faccio per andarmene ma mi afferra dal polso.
Ora si che ero arrabbiata
"Lasciami subito" l'avevo già uccisa un milione di volte con lo sguardo
"Sappi che lui mi ama,me l'ha confessato lui stesso"
Quando ascoltai quelle parole sentì una fitta allo stomaco.
Sapevo che mentiva così ribattei
"Sei piu grande di me,ma dai tuoi comportamenti sembri una bambina. Non mi importa nulla di ciò che dici,lui non ti ama,l'hai tradito troppe volte e non meriti più la sua fiducia"
Mi guardò truce.
"Ne sono consapevole,ma ora sono cambiata e lui mi crederà non appena gli dirò quanto sono pentita" disse quelle parole con orgoglio,ma continuai ad evitarla
Notò sicuramente la mia indifferenza perché andò via subito,ma sapevo che non sarebbe finita lì.
Le lezioni stavano quasi per finire perciò aspettai Michele in una panchina.
Poco dopo gli raccontai tutto,ritenevo giusto dirgli la verità piuttosto che mentirgli.
Lui rimase senza parole e l'unica cosa cosa che mi disse fu di stare tranquilla perché non accadrà nulla.
I giorni passavano e spesso mi ritornava in mente la discussione con quella ragazza e,l'unica cosa di cui avevo paura,era di perderlo.
Era già arrivato il mese di maggio e venne organizzata un'assemblea così dopo la prima ora ci recammo tutti gli alunni nella nostra palestra.
Non durò molto,infatti alle 10:30 era terminata così nel frattempo che Michele uscisse,passeggiai con Rory in villa.
Intanto si erano fatte le 11:00 e di lui nessuna traccia.
Provai a chiamarlo ma non rispose ,così chiamai il suo compagno e mi disse che era già uscito da scuola.
Strano,non mi aveva avvisato.
"Ma dove si sarà cacciato"
"Forse aveva da fare" disse Rory
"Impossibile,avevamo appuntamento qui"
"Richiamalo allora"
Rimprovai ma niente,partiva la segreteria.
Non ci pensai due volte e cominciai a cercarlo
"Sarà con qualche compagno"pensai
Proseguendo notai qualcosa di strano da lontano,cosi mi avvicinai di più.
"Non è possibile!"
Furono le uniche parole che riuscì a dire.#notaautrice#
Ciao a tutti,questo è il terzo capitolo spero vi piaccia se si votate e commentate ve ne sarei grataPS: perdonatemi se non l'ho pubblicato prima,ma tra interrogazioni e compiti non ce l'ho fatta
Grazie ancora buonanotte💋
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La Ragazza Innamorata
RomancePiccola cittadina Americana. Lei ragazza timida,ama leggere e scrivere. Una ragazza semplice che in poco tempo si innamora di lui. Ragazzo attraente,occhi verdi e un sorriso mai visto. Due ragazzi e un passato. Lei sarà ostacolata cosi come il loro...