Capitolo 41 (seconda parte)

19 0 0
                                    

Leggete la nota alla fine del capitolo,è importante☆

Michele Pov
Cos'è la felicità?
Che domanda difficile.
Eppure dovrebbe essere la più facile.
Invece no ci devo pensare.
La felicità secondo me sono gli abbracci, i baci, quelli dati però con sentimento e non così per fare.
La felicità sono gli amici, i libri, la musica.
È qualcosa di bello.
È qualcosa che ti fa sentire al settimo cielo.
Forse la felicità è semplicemente quel dettaglio che rende la giornata un po' meno uno schifo.
Forse la felicità è poter essere se stessi, piacersi.
Qualcosa che migliora le tue giornate in momenti di malinconia.
E l'amore invece?
L'amore è qualcosa di straordinario ma,allo stesso tempo,è qualcosa di angoscioso che suscita a sua volta una sofferenza indescrivibile.
Da quando l'ho vista per la prima volta la mia vita è cambiata straordinariamente e,la prima cosa che mi catturò fu il suo sguardo.
Aurora è entrata nella mia vita come un uragano che,anziché distruggere ogni cosa, l'ha riparata.
Ha riparato le crepe causate da Jessica.
Ma,nel mio caso, non si tratta di sofferenza,ma di angoscia.
Angoscia perché da quando ho deciso di voltare pagina,sin dall'inizio, qualcosa o meglio qualcuno si è opposto e sappiamo bene chi è quel qualcuno.
Jessica è stata in passato importante,ma poi mi sono ricreduto.
Ho capito che non era la persona giusta;
Ho capito che non meritava niente di me e,di conseguenza,Aurora è stato il suo bersaglio per mesi.
Ho fatto il possibile affinché funzionasse la nostra storia ma purtroppo niente è come sembra
Ho lottato fino alla fine,mi sono anche allontanato da lei per proteggerla ma Aurora ha lottato per la nostra storia e ci siamo fatti del male entrambi.
È da giorni che penso e che mi limito solo ed esclusivamente a tenerla al sicuro formulando ipotesi su ipotesi.
Ce l'avevo quasi fatta, l'avevo trovata,avevo il via libera,ma mi ha teso una trappola.
Lei lo sapeva.Sapeva che una volta partita l'avrei liberata e perciò,aveva deciso di farla finita e di liberarsi della sua presenza.
Ha fatto un grande errore e tutto questo male le si ritorcerà contro.
Se non fosse per lei saremmo tutti insieme a casa a guardare un bel film e invece mi ritrovo di nuovo qua.
Continuo a guardare le mura biancastre di questa stanza e rimbomba soltanto il rumore dei macchinari.
Il suo volto non ha più lo stesso colore dell'ultima volta che l'ho vista,non ha più quel rossore sparso nelle guance adesso è sostituito da un lieve pallore.
Le stringo la mano mentre le sussurro quanto mi manca.
Rimango con la speranza che apra gli occhi da un momento all'altro.
Non torno a casa da quattro giorni,dal giorno in cui l'abbiamo ritrovata.
Non voglio lasciarla sola e neanche i ragazzi vogliono andare via.. Perciò abbiamo fatto alcuni turni per il semplice fatto di riposarci un po' .
I suoi genitori non volevano andare via,ma Rory e Giorgia hanno detto loro che non appena il dottore darà notizie sul suo stato di salute li avviseremo immediatamente.
Nel momento in cui Antony ci ha chiamati ho immaginato di tutto ma non questo.
Ho pensato: 'È finita'..Ma evidentemente non in quel senso..Mi sono sbagliato
Mi son reso conto di sbagliare nel momento in cui la vidi tra le braccia di Antony.
Nel vederla ho provato qualcosa di indescrivibile.
Li mi cadde il mondo addosso.
Oscillavo tra la speranza e la rassegnazione,anche se non mi sarei comunque rassegnato.
Avrei lottato per farla sopravvivere.
Sto lottando
Sto supplicando i medici
Sto pregando
E soprattutto,sto aspettando il suo ritorno, perché avrà quello che si merita.
L'ha ridotta in questo stato ed ora si ritrova qua.
Cerco di non farle pesare la situazione ma è molto difficile,soprattutto mantenere la calma.
Le parlo di qualsiasi cosa:del tempo,di Giorgia che non vede l'ora di mangiare una delle sue torte,di Rory,dei ragazzi..Di qualsiasi cosa.
E intanto attendo in una sua risposta che non tarda ad arrivare.
D'un tratto qualcosa mi distoglie dai pensieri.
La sua mano stringe la mia,segno che mi stava ascoltando.
Si sta svegliando
Mi avvicino di più per farle capire che sono lì per qualsiasi cosa e che non la lascerò sola.
Stringe sempre di più la mano come se avesse paura di restare sola,come se la mia mano la potesse salvare,come se cercasse un'ancora per aggrapparsi ed evitare di affondare.
Dopo qualche minuto,senza aprire gli occhi, sussurra qualcosa:qualcosa che mi da speranza.
"Mi manchi" con voce bassa e spezzata,priva di forze.
Ma accade tutto in un attimo
La sua mano allenta la presa e,poco dopo comincia a suonare il "bip"
Il macchinario continua a suonare e io vado nel panico più assoluto.
Istintivamente corro a chiamare l'infermiera che arriva subito con il medico.
Mi fanno uscire dalla camera per poi chiudere la porta alle loro spalle.
I ragazzi mi guardano fermi,chiedendosi cosa sia successo vista la mia espressione afflitta.
Mi avvicino al muro fissandolo per qualche secondo, senza emozione
Un pugno.
Un altro pugno.
Ancora un altro fin quando piccole chiazze rosse fuoriescono dalle mie nocche.
Non mi fermo e continuo a colpire non badando al dolore
Ciò che provo in questo momento è soltanto rabbia.
Rabbia a tal punto da farmi piangere?
Non credo proprio
Si dice che quando uno prova del dolore viene sostituito dalla rabbia,come se colmasse le ferite createsi.
Ho la vista annebbiata, colpisco a tal punto da creare vere e proprie ferite.
Una mano mi blocca.
Marcus.
"Cos'è successo?"
Due parole con tanto di significato.
Sto per colpire nuovamente ma stavolta blocca entrambe le braccia
"Cosa cazzo è successo?"chiede nuovamente Marcus forse con un tono troppo alto.
"Le parlavo,andava tutto bene..Mi ha persino dimostrato di aver ascoltato..Stringeva la mia mano forte e mi ha anche parlato..Mi ha detto che le manco.Poi.."
Cerco di dare un senso a ciò che sto dicendo,ma in questo momento niente ha più senso.Tutte le mie speranze stanno svanendo ed ho paura.
Comincio a piangere come un bambino,la disperazione ormai si impossessa di me, così come la rabbia.
"Poi?" Dice ricalcando ciò che ho detto,non volendo davvero sentire cos'è successo.
"Poi ha liberato la mia mano e...I macchinari sono impazziti..Io non so più niente,non so che fare..Devono salvarla"
Dico liberandomi violentemente dalla presa di Marcus che assume uno sguardo perso ,nel tentativo di abbandonare la stanza ma vengo assalito da Giorgia che mi blocca e mi abbraccia forte.
"Non ce la farà" le dico con un filo di voce
"Si invece!Ce la faremo insieme!" Mi sussurra all'orecchio e l'unica cosa che faccio è stringerla a me.
Poco dopo mi accascio su una sedia e chiudo gli occhi per qualche secondo.
Continuo a guardare fuori dalla finestra,assorto nei miei pensieri o forse sto semplicemente guardando un punto indefinito.
Intanto il mio cellulare vibra nella tasca posteriore dei jeans ma non ho la minima intenzione di rispondere.
"Forse è importante" dice Giorgia guardandomi
"Sarà la mamma" dico guardando Giorgia
Estraggo il telefono per rispondere ma nello schermo non c'è scritto "mamma".
Marcus tenta di fermarmi non appena legge il nome sullo schermo..Sa di cosa sono capace e teme che mandi all'aria il piano.
"Non provarci" dice nel tentativo di fermarmi
"So cosa faccio" dico allontanandomi di poco.
D'un tratto è come se la rabbia si fosse risvegliata.
"Allora? Com'è andato il viaggio?" Non le do nemmeno il tempo di parlare
"Ehi è andato molto bene,ti va di vederci domattina per un caffè?"
Passano alcuni secondi ma subito dopo rispondo.
"Per un caffè dici?Oh certo che mi va."
"Michele va tutto bene?"
"Certo,alla grande.Non vedo l'ora di vederti...devo raccontarti molte cose"
"Ottimo..Come i vecchi tempi"
"Certo,i vecchi tempi"
"Bene allora ti aspetto domattina alle 9:00 al solito posto.A domani" dice riattaccando
Tutti con gli occhi puntati su di me,con uno sguardo a dir poco scioccato.
"Che cazzo fai?Sei impazzito?" Urla Marcus alzandosi
"Non sono impazzito..So cosa faccio Marcus.Lei crede che voglia risolvere e ha ragione..Ma non quello che lei crede"
"È pericoloso,non sai cosa stai facendo"
"Certo che lo so"
"No sei semplicemente annebbiato dalla rabbia e in questo momento faresti qualsiasi cosa per fargliela pagare.Non ce la farai mai"
"Allora aiutatemi.Non ho né tempo né voglia di aspettare.Abbiamo già perso troppo tempo"
"Organizziamo il piano,ora" dice Antony "dobbiamo tornare all'edificio..Serve una ragazza che si finga morta o svenuta.Io starò di guardia all'entrata per accoglierla mentre voi e la polizia resterete nascosti e al mio segnale entrerete in azione"
"Io ci sto"
"No Rory, è pericoloso.Tu e Giorgia resterete lontane" dice Marcus avanzando di un passo
"Io mi fingerò svenuta,e poi le daremo una bella lezione"
"No" dice Marcus alzando il tono
"Lo facciamo per Aurora Marcus, non mi accadrà niente..E poi so difendermi"
"Non puoi difenderti da un'arma da fuoco"
"Chi ti dice che è armata?" Ribatte Rory
"Ha sparato ad Aurora,ovvio che era armata e lo sarà anche ora"
"Hai detto bene:le ha sparato.Lei crede che Aurora sia morta,non sa che l'abbiamo salvata perciò non ha motivo di portare con sè una pistola.Quindi dobbiamo muoverci"
Si crea un po' di tensione ma riportano subito l'attenzione su Antony
"Rory ha ragione Marcus, potrebbe essere pericoloso" dice Antony
"So quello che faccio, dovete fidarvi di me"
"D'accordo, dopo il vostro incontro entriamo in azione"mi dice Antony "adesso vado all'edificio, fatemi sapere non appena avete notizie"
"Sta tranquillo,ci terremo in contatto per il piano"
Antony va via e noi intanto organizziamo il tutto.

La Ragazza InnamorataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora