Prologo

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È buffo. Quando ero piccola immaginavo che le nuvole avessero un'anima proprio come noi. Ero fermamente convinta che avessero dei sentimenti e che provassero sensazioni. Ovviamente questa deduzione era una conseguenza che mi pareva perfettamente logica al loro comportamento.
Nella mia innocenza infantile pensavo che fossero costantemente tristi perché sapevano che prima o poi avrebbero dovuto lasciar andare qualcosa che amavano più di qualsiasi altra cosa.
Così nel mio ideale ogni volta che pioveva era come se stessero piangendo per la loro perdita. Per questo esatto motivo passavo ore ed ore ad ammirarre la pioggia che scendeva placida sulle finestre, che bagnava il prato e gocciolava dalle foglie degli alberi dei vicini e rimaneva imbrigliata in qualche ragnatela.
Mi sembrava di rendere onore alle nuvole, ammirando quello che avevano perso con grande stupore e minuziosa attenzione. Era il mio modo per consolarle per il loro sforzo a trattenere ció che più amavano ma che avevano perduto e nel contempo, era una cosa che mi affascinava da matti. A volte restavo per ore ad ammirare quello spettacolo così misterioso e intrigante ai miei occhi di bambina. Rimanevo ferma a seguire con le dita la scia delle gocce sui vetri, amavo non poter mai prevedere quale strada avrebbero scelto a scapito di un altra.
Rimanevo con gli occhioni appiccicata al vetro e ogni volta mi stupivo quando le goccioline che fino ad un certo punto sembrava volessero intraprendere una strada ignota, non ancora battuta da altre gocce prima, poi si arrendevano e fluivano nella scia delle altre per poi magari separarvisi qualche secondo dopo.
Ebbene con il passare degli anni imparai che le nuvole sono solo un ammasso d'acqua condensata nel cielo che aspetta solo le condizioni giuste per ricadere al suolo. Nella loro vastità inoltre le nubi non hanno alcuna influenza sul comportamento delle gocce d'acqua che di conseguenza sono imprevedibili. Ed è infatti pressoché impossibile prevedere il loro percorso, aspetto che, tuttavia, é strettamente ricollegabile anche al comportamento delle persone ed é infatti l'unica teoria infantile che con il passare degli anni non sono mai riuscita a smentire.
Milioni di gocce cadono ad ogni temporale ed ogniuna di loro intraprende un percorso ben preciso: alcune senza fermarsi mai, altre perdono la loro scia e seguno quella di una sorella, altre ancora non intraprendono alcuna strada e restano ferme lì dove cadono. Ma se si ripercorresse a ritroso la loro discesa dal cielo si vedrebbe che tutte partono dallo stesso punto e che ogniuna ha la stessa possibiltà delle altre di scegliere la propria strada.
Ogniuno ha la propria opportunità di fallire e di trionfare e tutte possono lottare.




LA STORIA SEBBENE NON È ANCORA COMPLETA STO REVISIONANDO ALCUNI CAPITOLI CHE MI SEMBRANO SCRITTI DA UNA BAMBINA DELL'ASILO E NE STO AGGIUNGENDO ALTRI. DOPO AGGIUNGERÒ GLI ULTIMI, CHE PREFERISCO SIANO TRASCRITTI BENE E ABBIANO UN SENSO LOGICO. VISTO CHE FINALMENTE È ESTATE PENSO CHE AGGIORNERÒ PIÙ SPESSO.

-HappilyEverSad

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