Poco prima del grande cambiamento

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«Cosa ne pensi dell'assemblea, Amy?»

La domanda apparentemente casuale ha molteplici significati di fondo. Il tonfo della portiera della macchina che si chiude e il ticchettio degli stivali di mia madre che si allontana sono gli unici rumori che spezzano il gelo di quella domanda. Non ha spiccato parola durante il viaggio ed è comprensibile; meglio non parlarle per oggi.

«Papà, potevi almeno aspettare che mamma si allontanasse!» ribatto, buttando lo zaino vicino alla mia vecchia moto. Mi siedo sul portabagagli della sua macchina a gambe incrociate.

Martin si rigira il pannello sporco di unto tra le mani, con aria imbarazzata.
«Lo sai che è difficile anche per me. Mio suocero era una persona davvero brava e generosa e.... tua madre, in un modo o nell'altro, ce l'ha fatta a superare il dolore della perdita. Il fatto che adesso quegli stupidi Guardiani facciano queste mostre di potere non mi va giù.»

Si china sulla mia moto ed inizia a trafficare con le ruote. «Ho assistito solo al filmato e l'inizio del discorso, poi me ne sono andato» conclude spruzzando dell'acqua grigio polvere.

«Pa', lo sai benissimo cosa ne pensa la scuola dell'assemblea. Quando una settimana fa hanno detto di quest'incontro a scuola è nata una bufera.»

«Al centro della quale c'era il tuo gruppetto o sbaglio?» Martin sorride scuotendo la testa.

Mi mordo il labbro superiore giocherellando con le scarpe da ginnastica.

«Beh, ammetto che un po' c'entravamo. Ma non mi hanno messa in punizione.» Sorrido anch'io al ricordo.

«Amy, tesoro, parlando seriamente... non puoi continuare così. Il mondo non è uno scherzo e non ci mette tanto a farti sparire dalla circolazione. Soprattutto i Guardiani che non sanno cosa sia la pietà.» Si avvicina lentamente poggiando il panno sporco.

«Quindi voglio che tu mi faccia una promessa solenne» aggiunge con gli occhi fissi nei miei. Abbiamo la stessa tonalità ambrata ma i suoi a volte diventano veramente minacciosi.

«Dipende» replico diffidente. Afferra una ciocca dei miei capelli biondo platino e la tira leggermente come faceva sempre quando ero più piccola.

«Promettimi che non avrai mai a che fare con i Guardiani. Che starai lontana dal loro mondo, che continuerai a vivere la tua bellissima vita senza seccature. Se prometti tutto ciò mi renderai felice e sarò felice di essere uno dei due responsabili di una simile creatura graziosa.» Mi tocca il naso con il dito fulmineo.

Alzo gli occhi al cielo. Non ho più nove anni! «Uffa, devo proprio?» ribatto solo per dargli fastidio. Non sono una ragazza che ama gettarsi nei guai, ma non sto nemmeno zitta davanti alle ingiustizie e tendo a vendicarmi a modo mio.

«Sbaglio o il tuo amico Joe se l'è vista brutta per colpa di un Guardiano?» domanda papà incrociando le braccia al petto.

«La sua famiglia ha dovuto pagare una multa salata e ha dovuto lavorare al servizio dei Guardiani perché lui ne ha picchiati solamente uno» mormoro come una bambina petulante.

«E io non voglio che questo accada a te, quindi prometti subito.» Inarca un sopracciglio e batte con il piede per terra. Lui sa benissimo che quando faccio una promessa la mantengo anche al costo di rimetterci la faccia. Mi mordicchio il labbro alzando gli occhi al cielo.

«Prometto solennemente» biascico guardando per terra.
«Non ti sento, hai detto qualcosa?» replica Martin con un sorriso cinico.

Mio padre è proprio un....

«Lo prometto vecchio rimbambito!» urlo agitando le braccia in aria come una scema mentre papà mi tiene le mani tra le sue per impedire che incroci le dita.

The New Age Of Guardians [Completa] #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora