Un'infernale via di fuga

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Mi addormento per qualche ora. Sogno di essere in barca con il mio defunto nonno, l'aria salmastra e il verso dei gabbiani di fondo, lo sciabordio delle onde contro gli scogli. Respiro quell'aria così fresca e rido, rido fino a farmi venire il mal di pancia. Fino a che il paesaggio si trasforma in un mare di fuoco e fiamme che mi divorano lentamente.

«No!» mi sveglio urlando convulsamente, cercando di afferrare l'aria. Strattono le mani e il dolore prontamente si fa sentire.

Accidenti, sono ancora legata. Alzo il capo in alto posandolo sul poggiatesta e respirando con calma. James sente il mio grido e viene subito a vedere come sto, facendo capolino dalla porta sballottato da qualcosa che sembra essersi infilato nella maglietta, mezzo appoggiato alla parete mezzo sbilanciato in avanti.

«Acal! Vieni fuori! Oh, signorina Amy, tutto bene?»

Reprimo la mia voglia di ridergli in faccia.

«Un incubo» rispondo. «Voglio essere liberata.»

«Ehm...» si gratta la nuca con imbarazzo, nascondendo la sua espressione girando la testa di lato e guardando la parete.

«Esigo essere liberata» ripeto scandendo le parole, come se parlassi ad un bambino di due anni. Lui sospira, poi si gira a guardarmi.
«Prometti di non dare fuoco alla casa, né di ucciderci o di uscire da qui?»

Allora, facciamo il punto della situazione. 1) Dare fuoco alla casa mi pare una buona idea, ma purtroppo non so come accidenti si utilizzi il mio nuovo potere di piromane e non mi avvalgo di lei per scoprirlo. 2) Ucciderli? Metaron ha usato il mio corpo per ammazzare indirettamente due persone, ripetere l'esperienza non mi fa impazzire e 3) Uscire da qui? Sarà la prima cosa che farò, accidenti.

«Prometto» Incrocio le dita mentalmente.

James mi guarda ancora per un attimo, dubbioso, poi si avvicina. Prende un paio di forbici e taglia le mie corde, attento a non farmi male.
«Ecco fatto» dice, aiutando ad alzarmi. Aspetto altri dieci secondi, e l'occasione arriva. James è distratto dal suo scoiattolo che corre su per la schiena. Mi avvicino lentamente, e con un'unica mossa gli colpisco la nuca. Grida di dolore, guardandomi sorpreso, e poi si accascia a terra stordito. Quanto forte l'ho colpito?

Mi libero della tuta da prigioniero mezza bruciacchiata e cerco in giro per la stanza qualcosa da mettermi, e trovo per fortuna un paio di jeans e un maglione di lana rosso. Gli infilo in fretta ed esco chiudendo la porta, correndo giù per le scale rischiando di rompermi l'osso del collo un paio di volte. Guardo con trionfo il sole e la strada piena di passanti e in me torna la vita, violenta come un'esplosione.

Amy, rientra.

Non sei tu a darmi gli ordini.

Non voglio che tu soffra ancora, Amy, torna dentro.

Taci. Ti sei presa il mio corpo, ma non le mie decisioni.
In un battibaleno mi infilo tra la gente, correndo ed evitando i passanti con agilità. Mi volto a guardare le scale da cui sono scesa e becco James là, con i suoi capelli arruffati e l'espressione persa a cercarmi torcendo il collo a destra e a sinistra.

Mi volto di nuovo e corro fuori dalla sua portata.

– – –

La casa di Tara è a pochi passi dalla piazza centrale. Non ho problemi a trovarla, è l'unica casa rossa dell'intera via con i balconi color oro.
Cammino tranquillamente, però alcune occhiate non mi sfuggono. Donne con i propri bambini mi scansano, uomini con severi occhiali si girano a darmi un'occhiata in più, incavolata in qualche caso. Ragazzi che conosco di vista mi fissano a bocca aperta, i proprietari dei negozi mi inceneriscono con lo sguardo.

The New Age Of Guardians [Completa] #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora