Un inizio turbolento

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È sera, e Dana e James rincasano chiudendo forte la porta d'entrata. Li sento parlottare mentre posano le loro scarpe a caso (tanto vale lanciarle in mezzo alla stanza, non esiste una parvenza di ordine in questo posto) e avanzano inciampando lungo il corridoio.

«C'è troppo buio» obietta la Guardiana allungandosi verso l'interruttore della luce e azionandolo. «Dov'è Amy?»

Si ferma di scatto, accorgendosi della mia presenza. Il sacchetto di carta che ha in mano cade a terra facendo rotolare delle pesche e dei limoni. James mi guarda stupefatto borbottando il mio nome come se fosse uno scongiuro contro il malocchio. Grazie comunque.

Sono seduta sul divano a gambe accavallate nella mia nuova uniforme da Guardiana Universale, scarpe con i tacchi alti inclusi. La divisa è comoda e pratica, incredibile ma vero. Mi sono lavata il viso e raccolto i capelli in una coda di cavallo alla nuca, lasciando un ciuffo laterale ad arte. Forse mi sono messa troppo in tiro.

Te l'ho detto che ho esagerato.

Sei in forma e pronta al tuo destino.

Piantala di parlare come se fossi un oracolo vivente, è fastidioso.

«Amy» sussurra James, riprendendosi «Come mai...?»

«La gente cambia idea di continuo» dico alzandomi.

La Fenice appollaiata sulla mia spalla se la ride, sento il suo fastidioso verso pulsarmi nella mente. Dana si china a raccogliere la frutta e mi guarda con rispetto.

«Non hai perso la ragione, dopotutto» commenta con un piccolo sorriso perfido, si raddrizza e posa il sacchetto. «Io ci ho messo molto di più a raggiungere il livello di confidenza che hai ora con la Fenice.
«Abbiamo gli stessi ideali e oramai la mia vita è rovinata. Usiamola allora per beneficio comune, no?» commento con un'espressione sicura. Se sapesse che invece non lo sono e che sto nuotando in mille emozioni diverse...

Dana sorride sinceramente e annuisce, come se fosse fiera di me.
«Vuoi andare ad Imperium ora? Posso chiamare qualcuno per portarti là, magari John o Mars» domanda guardando il suo collega.
«Aspetterò domani mattina. Adesso voglio solo dormire per bene e svegliarmi riposata e rilassata» rispondo e dalla mia bocca ne esce uno sbadiglio spontaneo.

«Va bene, allora. Buonanotte, Amy» dice sereno James inciampando in una scimmia di pezza.

«Buonanotte» replico e mi dirigo verso la mia piccola stanza.
Per fortuna il mio sonno è piatto e senza incubi. I veri incubi vennero al mattino.

– – –

Sorseggio il caffè con tranquillità assaporandone ogni molecola. Fenice è appollaiata sul bancone della cucina a fare non so cosa. La sua fiammante coda brucerebbe i mobili se non fosse per il fatto che è un'ombra. Passo il palmo della mano sui pantaloni della divisa tradendo un po' del mio nervosismo interiore. Oggi cambia tutto, la mia città, le mie conoscenze, i miei amici o colleghi, i paesaggi, modo di vivere.

Tamburello con le dita sul bordo del tavolo, mentre finisco il caffè.
Prendi dei respiri profondi. Aiuta.

Cerco di attuare il suo consiglio, ma è troppo difficile. Per passare il tempo mi alzo e sciacquo la mia tazzina e il mio piattino, poi pulisco due volte il bancone.

Mi pare sia splendente. Per precauzione io lo ripeterei una terza volta, mi canzona l'uccellaccio, levandosi in volo.

«Ah, ah, voi volatili siete fastidiosi.»

The New Age Of Guardians [Completa] #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora