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"Freya, smettila!"mi urlava una voce femminile..non la riconosco.
Nel frattempo continuo a tirare pugni a quel volto sconosciuto e la sensazione che provo è molto diversa dal rimpianto, dal rimorso e dal dolore.
È piacere. Sto provando piacere a picchiare questo ragazzo.
Dio, mi sento così bene.
Ad un tratto sento una mano prendermi il braccio, d'istinto lo strattono e scaravento chiunque sia sul pavimento.

Aspetta.
Prima c'era Elizabeth. Solo Elizabeth.
ELIZABETH!

Mi fermo e mi giro di scatto.
Lei è a terra con un graffio sul braccio. Prende sangue. Tanto sangue.
Al posto del piacere, in me si fa spazio al terrore.
Saetto lo sguardo tra lei e il ragazzo a terra.
Di lui non me ne fotte niente, ma di lei..oh Dio, si che me ne fotte.
Ho il respiro affannato, non riesco a parlare... riesco solo a guardare Elizabeth senza nessuna emozione. Fredda.
Ad un certo punto la sento urlare.
"Freya! Cosa cazzo hai fatto?" La sua voce era rotta dalle lacrime che le rigavano il viso.
"Cosa cazzo sei diventata? Stavi per uccidere Matt! E se non ti fossi accorta che ero io, avresti preso a pugni anche me! Cazzo.
Tu..tu..tu provavi piacere. Tu godevi a fargli del male!"
A quelle parole il mio cuore cessò di battere.
Ma cercai di rimanere neutra.
"Elizabeth ti stava molestando, aveva le mani nella tua cazzo di gonna, mentre piangevi!
Vuoi dirmi che piangevi dal piacere? Vuoi dirmi che quelle lacrime erano lacrime di gioia?
Non rimanere li impalata come una cogliona. Parla."
"Tu..tu non hai il diritto di ucciderlo!"
"Oh, Bett. Non voglio ucciderlo.
Solo fargli passare le pene dell'inferno, cosicché si ricordi di me e non ti metta più un dito addosso." dissi tutto questo con uno sguardo freddo, privo di sentimenti e con voce ferma, quasi roca. Mi fissò con quegli occhi velati di lacrime e paura. Paura di me.
Girai lo sguardo verso quel verme schifoso, ancora sveglio, e mi avvicinai come un leone alla sua preda.
Mi misi in ginocchio e gli sussurrai all'orecchio: "Avvicinati nuovamente ad Elizabeth e non avrai solo qualche livido in faccia, Matt."
Così facendo uscì da quell'aula, capendo che si trattava del laboratorio di chimica. Ironico.
Lasciai Elizabeth li, ma non tardò ad arrivare.
Dopo essere uscita di lì, sono andata in bagno per lavarmi le mani e bagnarmi la faccia.
Appena finì arrivò Elizabeth, non più con le lacrime agli occhi..ma con un'espressione più serena.
"Dillo che sono un mostro" quasi non mi accorsi di aver detto quelle parole.
"Non sei un mostro Freya. Mi hai protetta, ma la situazione ti è sfuggita di mano. Scusami per prima..ero sconvolta. Non pensavo quello che ho detto.." disse tutto ad un fiato e tenendosi il braccio, ormai fasciato con una maglietta.
"Elizabeth" la chiamai per attirare l'attenzione verso di me, in modo tale che mi guardasse negli occhi attraverso lo specchio davanti a noi.
"Io provavo piacere mentre lo picchiavo e se non ci fossi stata tu, l'avrei ucciso. E non avrei avuto alcun tipo di rimorso." Detto questo, uscì dal bagno e mi avviai verso la mia moto, lasciandola in bagno.
Chissene fotte dei professori, che chiamino mio padre..tanto lo faranno comunque.
Arrivata alla moto, salì su di essa e misi in moto partendo ad una velocità assurda e sfrecciai per strade di Boston.

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