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In meno di 10 minuti arrivo a scuola.
Giuro che se oggi qualcuno mi si avvicina, gli spezzo tutte le ossa del corpo.

"Sappiamo entrambe che ne sei capace"
"Quando cazzo capirai che siamo la stessa persona! Senti, forse è meglio che oggi ti stai nell'angolino."

Mi dirigo a passo svelto verso l armadietto per posare tutte le cazzate che ho dentro lo zaino.
Apro velocemente quella sotto specie di armadietto e mi blocco mentre fisso una foto mia e di Bett.
Cazzo Bett.
Non so perché mi sono uscite quelle parole crudeli, chiamatelo istinto di sopravvivenza.
Ma a cosa..?
Beh, cerco di non pensarci più di tanto e continuo a ripetere che l'ho fatto per il suo bene.
Vado verso la classe, oggi a prima ora ho il prof. di biologia. Di solito mi siedo con Bett, ma oggi sarà meglio evitare.
Cammino verso l'ultimo banco e mi siedo comodamente.
Credo che non dormirò quest'ora, la biologia mi affascina abbastanza, così come la matematica e la fisica.

Il frastuono dei miei "compagni" viene placato dall'arrivo del professore.
Quest'ultimo annuncia che tra un mese esatto ci sarà un test, ma di cosa tratterà ce lo dirà dopo.
Mentre stava parlando, la porta si apre improvvisamente e una voce familiare comincia a parlare.
Sgrano gli occhi visibilmente, tanto che sento lo sguardo interrogativo di Bett su di me.
"Salve, sono il nuovo studente proveniente da Miami." Mentre parla consegna un foglio in mano al prof.
No. È un incubo. Davvero. Qualcuno mi dia un pizzicotto!
"Bene. McKenzie si può sedere accanto a Smith."
Sobbalzo dalla sedia e mi ritrovo tutti gli sguardi addosso, compreso il suo.
È così divertito. Ma cosa ha in quella testa?
"Ciao, ragazzina." Sorride trionfante.
"Cerca di toglierti quel cazzo di sorriso, che non c'è un cazzo da ridere." Ringhio a denti stretti.
Si avvicina ancora di più e io mi allontano.

"Tipico tuo!"
"Ma non eri in pausa tu?!"

"Hai le tue cose?"
Sento le guance in fiamme.
Che sfacciato!
"No. Ho cose ben peggiori. E se non ti stai zitto entro tre secondi, ti faccio fare la fine di ieri!" Quasi urlo.
"Smith, qualcosa non va?"Chiede il prof.
"No, tutto bene."

È stata la lezione più lunga della mia vita.
Mi affretto ad uscire da lì.
Ma una mano mi ferma.
"Ma cosa cazzo hai contro di me?" Sbotta il rosso di fronte a me.
"Mi stai sul cazzo o per meglio dire sulle ovaie."
"Il motivo?"
"Ma tu non sei un tipo: "non me ne fotte un cazzo di te, sono misterioso e tenebroso, stammi lontano, ti voglio solo usare per poi gettarti"?"
"Quella forse sei tu! E poi tu non mi conosci cazzo!"
"Non ti permettere a dire che quella sono io!"
"Bene!"
"BENE!"
Eravamo a un passo l'uno dall'altra e respiravamo a fatica.
Sbatto gli occhi ripetutamente per riprendermi e successivamente mi allontano.
Cerco di andare nell'aula d'inglese, ma vengo bloccata. Di nuovo.
Forse oggi voglio morire tutti.
Mi giro di scatto e indovina indovinello, chi mi deve rompere l'anima di prima mattina? Cassandra! Ovvio!
"Conosci Alan?"
Già in confidenza? Ah vabbe, diventerà una delle sue puttanelle.
"No." Rispondo a monosillabi.
"È perché ti stava così addosso?"
"Cazzo ne so Cassandra! Ora togliti dai coglioni." La spintono leggermente, ma mi sbarra nuovamente la strada.
Calma Freya.
"Cosa cazzo vuoi!" Sbotto.
"Spero che tu non venga in gita, sabato."
Gita?
"Quale gita?" Domando esausta.
"Quella che ha organizzato il prof. di biologia."
"Ma quando l'ha detto!?"
"Mentre era in classe?"
Ma questa è realmente così cogliona?
"Già sto perdendo la pazienza Cassandra." Dico a denti stretti.
"No, tranquilla. Era per dirti che Alan è sotto il mio mirino..quindi, stagli alla larga."
"Oh, di certo non gli sto alla larga perché me lo dici tu. Quello là mi sta sul cazzo a prescindere."
"Meglio."
"Addio." Non le lascio il tempo di ribattere che me ne scappo in aula.

"Pronta per sabato?" Sto cominciando ad odiare la sua voce.
"No, Alano."Ribatto acida.

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