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Sento dei brusii,troppo vicini.
Perché è  buio?

Ah si, ora ricordo. Mi sono addormentata in braccio ad Alan.

FERMI TUTTI.
IN BRACCIO AD ALAN?

Apro gli occhi di scatto, cercando di scendere da quell'energumero.
Non riuscendoci, mi giro un po' intorno per cercare aiuto,ma vedo solo sguardi curiosi e indiscreti, inoltre c'è ne uno rabbioso.
Cassandra.

"Alan, Mettimi subito giù." Ringhio.
"Non sembrava ti dispiacesse rimanere accocolata a me." Sorride vittorioso, per i miei gusti.
"Senti, non voglio stare qua su un attimo di più! Ora mollami!" Sbotto quasi urlando.
Ritorna serio di botto, come se gli avessi detto qualcosa che l'avesse ferito.
"Non metterai piede a terra fino a quando il tuo piede non sarà medicato e finché non lo deciderò io."
Il suo sguardo è gelido..quasi come se mi volesse comandare. Fa quasi paura..ma non tanta, mh.

Bipolare di merda.

"Senti, tu non sei nessuno per.." Ma non finisco la frase che Bett viene verso di noi correndo.
"Freya, che hai fatto? Stai bene? Dove ti sei fatta male? E che ci fai con Alan? Alan le hai fatto qualcosa? Giuro che se le hai tolto un solo capello..anche se dubito, perché lei è una ragazza forte,  sai fa boxe..e comunque se le hai tolto un solo capello ti ammazzo." Finisce tutto ad un fiato.
Mi gira la testa di quante cose ha detto.
Ogni volta quando è tesa o preoccupata parla a raffica e dice cose senza un senso logico.
Wow, si è superata questa volta.
La guardo sbigottita e dico: "Bett, stai calma. Sto bene, prima, durante la camminata, ho preso una brutta storta tanto che non riuscivo a camminare.
Ero rimasta sola perché non avevo detto nulla a nessuno, pensando che il dolore svanisse subito, ma peggiorò. Alan, non so come, è arrivato e si è offerto di accompagnarmi. Tutto qui, nessuno mi ha stuprata o torturata. Sono tutta intera." Le rivolgo uno sguardo dolce, comprensivo. Perché so che io avrei fatto di peggio, se fossi stata al suo posto.

"Tipo picchiare il tizio in questione."
"Booom. Centro!"

"Uhm..ok.." risponde più tranquilla.

Nel frattempo sento la persona che mi sorregge rilassarsi di colpo. Dalla persona curiosa che sono, decido di incontrare il suo sguardo.
È girato verso di me, mi guarda negli occhi con una scintilla che non avevo mai visto.
Sembra che si sia addolcito vedendo la scena e forse pensa che io abbia un lato "buono".
Però resta serio, nella sua posizione.
Mentre mi osserva, stringe gli occhi quasi come se stesse reprimendo un pensiero inadatto.
I suoi capelli mossi rosso sangue, ricadono morbidi sulla fronte, arrivando quasi sugli occhi.
La mascella è contratta.
Sono ancora più  vicina adesso, perché ha stretto la presa inspiegabilmente.

La cosa che mi stranisce di più è che io resto immobile, non riesco proprio a muovermi.
Sono incantata, o per meglio dire prigioniera, di quel grigio-azzurro tanto misterioso.

"Distogli lo sguardo Freya. Ricordati che non puoi. Girati. Adesso!"

Finalmente decido di abbassare la testa e con la coda dell'occhio vedo Bett che guarda la scena sbalordita, come se avesse visto Gesù in terra e si sentisse  realizzata.

Decido di rompere l'imbarazzo.
"Alan"
"Mh.."
"Portami in tenda" ordino.
"Non prendo ordini da te." Ribatte secco.
"Finché starò qua sopra si. Perché sei il mio unico mezzo di trasporto. Non so se mi spiego." Concludo con un sorrisino ironico indicando il piede dolorante.
"Non ti sopporto!"
"Non ho chiesto il tuo aiuto!"Sbotto più incazzata che mai.
"Vabbe, ti porto in tenda così non rompi più i coglioni."
"Ok!"
"Ok!"
"Bene!"
"Bene!"
"Perfetto"
"Fantastico!"
"Magnifico!"
"Bel.."

"MA STATE ZITTI VOI DUE?!?!?!?" urla Matt.
Ma questo qua ancora esiste? Ed è pure accanto a Bett! Figlio di buona donna!
Io ed Alan ci giriamo nello stesso istante e lo fulminiamo con gli occhi ed entrambi esclamiamo all'unisono:
"Tu sta zitto!"

Sì zittisce e se ne va portandosi Bett.
Ma chi si sente? Un dio greco?
Mah! Cazzone! 

Sono tra le braccia di Alan con le braccia conserte e con il muso, come una bambina. 
Non posso non pensare a Bett che sta con quell'idiota!
"È proprio una ragazzina.." Borbotta per non farsi sentire Alan.
Ma io l'ho sentito.
"Chi sarebbe la ragazzina?"
"Tu."
"L'unico ragazzino qui sei tu!"
"Ti ricordo che sono più grande " risponde sorridendo.
"L'età non definisce la grandezza del tuo cervello, quindi a sua volta non definisce le tue azioni. Sei tu, inoltre, che decidi come comportarti. E fra tante scelte che avevi, hai scelto di fare il ragazzino e il coglione. Vedi i casi della vita!" Rispondo un po' irritata.
Lui è furibondo.
Senza neanche accorgermene, avvolge le mie gambe intorno la sua vita e mi spinge contro un albero violentemente.
"Non permetterti a parlarmi così. Non sei nessuno e mai lo sarai. Quindi cerca di moderare i termini, perché altrimenti non rispondo delle mie azioni, Freya." Ringhia a denti stretti.
Il suo sguardo è carico di rabbia, ed è tutto rivolto a me.
"Ripeto, Alan. Io non rispetto chi non mi rispetta. Tu puoi essere anche il papa, ma se fai il cazzone, per me diventi un misero topo di fogna." Ribatto altrettanto minacciosa, avvicinandomi al suo viso pericolosamente..con il mio verde incastrato nel suo grigio-azzurro.
Deglutiamo entrambi.
Non mi ero accorta che ha cominciato a fissarmi le labbra ed io le sue.

No.
No.
Svegliati!

"Devi stare lontana da me."
Quando mi rendo conto di non aver pronunciato io quelle parole, rimango di sasso.
È stato Alan.
Con gli occhi sofferenti mi guarda, come se fossi troppo per essere osservata dai suoi occhi.
Come se potesse distruggermi.
Come se potesse spezzarmi.

Ma non sa che io sono già rotta.
Sono rotta da un po'.
E rimarrò così per sempre.
Non c'è una cura.

Riprendendo la posizione precedente, mi porta nella mia tenda e mi stende.
Prima che possa dire qualcosa si affretta a dire:
"Quello che è successo poco fa, non deve ripetersi mai più."
"N-non ero intenzionata a farlo." Rispondo spiazzata dalla sua frase.
"Bene."
"Bene."
" 'notte."
"Addio." Rispondo acida.

Chiude la tenda e apre in me un fiume di domande che non mi faranno dormire.

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