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Mentre sono seduta nella poltroncina del pullman, comincio a pensare che il tempo passi troppo in fretta.
Questi giorni sono passati velocemente e sono successe troppe cose.
Ovviamente tutte negative, perché il karma è contro di me.

"E che mi dici dello strafigone con i capelli grigi?"
"A quello."
" quello. Dai! Non fare l'indifferente, lo so che ti intriga."
"Non più di tanto."
"Ma smettila!"
"Fottiti."

"Freya, stai ancora parlando con la tua coscienza?"
Mi chiede Elizabeth riscuotendomi dai miei pensieri.
"Ehm..."
"Almeno hai fatto progressi! Da piccola parlavi ad alta voce." Mentre lo dice soffoca una risata.
Che ragazza insopportabile.
"Non è affatto divertente!" Rispondo irritata.
"Sì che lo è! "
"Scommetto che lo fai anche tu!"
"Io non sono psicopatica.."
"Che vorresti dire scusa!?"
"Solo ch.."
Sta per aggiungere qualcosa, quando il professore ci comunica che siamo arrivati.
Finalmente.
Tornerò dalla mia bambina e andrò di nuovo in palestra.
La palestra!

"C'è anche quel tizio rosso."
"Non avevo bisogno di te per saperlo!"
"Sai com'è, ai meno fortunati si deve dare una mano!"
"Zitta."

Alan.
Quel ragazzo è un fottuto fantasma da adesso. Per me non esiste più.
Se crede di potermi ragirare e fare il doppio gioco con me, si sbaglia di grosso!
Scoprirà che giocando con il fuoco, si finisce bruciati.

Scendo dal pullman e vado verso il parcheggio per avvisare mio padre che sono arrivata, ma vengo fermata da un'immagine agghiacciante.
Un ragazzo con i capelli grigi è schiacciato su una macchina, dal peso di un ragazzo rosso.

"Non avvicinarti a lei, Eric." Dice.
Focalizzo bene l'immagine, e quel ragazzo rosso è Alan.
Cosa sta facendo?

"Altrimenti che mi fai?" Risponde beffardo Eric.
"Ti farò pentire di avermi seguito!"
"Quello che si pentirà di tutto sarai tu!"

Di cosa sta parlando?

"Non mi sono pentito in passato, figuriamoci in futuro!"
"Oh..si che ti pentirai. Ci tieni a lei vero? È molto bella, forte e intraprendente. Proprio come lei."
"Non è lei!" Grida a questo punto Alan.

Chi è questa ragazza che mi somiglia?
Perché Eric ha seguito Alan?
Di cosa si deve pentire Alan?

"Ti ricordo che sei ferma al centro del parcheggio. Tanto per informazione, ah."
"Cazzo, vero."

Credevo di essere andata dalla parte opposta, invece mi ritrovo di fronte Alan mentre gli stringo la maglietta con un pugno.

"Cosa cazzo stai facendo?" Ringhio a due centimetri dal suo volto.
"Non sono cazzi tuoi!"
"Beh, sono cazzi miei se siete poggiati sulla mia macchina!"

Piccola bugia.

"Freya, scusami. Noi due non abbiamo un buon rapporto.." si giustifica Eric.
"Vi conoscete?" Chiedo guardando Alan, ma porgendo la domanda ad Eric.
"Sì."
"No."
Rispondono contemporaneamente, che fastidio.
"Non mi interessa, comunque. Ora cercate di non dare spettacolo davanti a tutti." Dico gelida.
Lascio la presa e mi giro verso Eric.
"Tutto bene?"
"Sì, grazie. Ma non c'era bisogno che mi difendessi." Risponde con un sorriso timido.
"Ehm..n-non volevo difenderti." Rispondo nervosa.
"Grazie, Freya."
"Mh..ok."
Sto per andarmene quando una mano mi afferra, mi giro e vedo che Eric mi sta baciando la mano.
Ma è forse impazzito?

"Ma cos-"
Non finisco la frase che mi ritrovo attaccata ad una maglietta nera.
Ma che hanno tutti oggi?
"HO DETTO CHE NON TI DEVI AVVICINARE A LEI."
"Ma chi sei tu per dirlo? Non sei mica suo fratello maggiore o il suo ragazzo. Giusto, Freya?"

Mi risveglio dalla tras e mi stacco freneticamente da Alan.
"Decido io chi frequentare, Alan."
Dico decisa.
Prima di andarmene mi giro e decido di concludere dicendo:
"Tu non sei nessuno per me e mai lo sarai. Eric non è nessuno, ma non è detto che non lo diventi."
Così dicendo, mi allontano ed entro in macchina con mio padre.

Meno male che arriva sempre al momento giusto.

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