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È sabato mattina.
Precisamente sono le 5:30.
Non posso crederci che siano già passati tre giorni.
E non posso neanche credere che passerò tre giorni con le persone che mi stanno più sul cazzo.
Tranne Bett, ovviamente.
Con lei le cose non sono migliorate, anzi.
In questi giorni cercava di parlarmi, di avere un minimo di approccio, ma io la evitavo sempre.
Anche se fa male, molto male, devo farlo.
Per me.
Per lei.

Sbuffo sonoramente e mi alzo dal letto, ancora dormiente.
Preparo la mia "valigia" in pochi minuti, buttando dentro le cose essenziali.

"Se per cose essenziali intendi mezzo armadio, ok."
"Ma non hai sonno?"
"Sei sveglia tu, sono sveglia io. Cogliona."
", ok. Ciao"

Dopo aver preparato tutto, salgo in soffitta per cercare la tenda e il sacco a pelo. Ovviamente io faccio tutto all'ultimo minuto.

Mentre cerco quest'ultimi, trovo una foto.
Quella foto.
Questa ritrae me, mio padre e..mia madre.
Eravamo a Londra, avevo solo 4 anni.
Lei sorrideva, sembrava così felice.
Sembrava ci tenesse a me.
Ma ovviamente era tutta una farsa.
Tutto il suo amore per me era un amore cronico..come se fosse stato automatico amarmi dopo la mia nascita.
In un microsecondo scaravento la foto contro la parete e lascio che si frantumi in mille pezzi.
Non mi interessa più nulla.

Vado a svegliare mio padre, dato che, da buona figlia che sono, non gli ho ancora comunicato della gita.

"Che genio."
"Oh madonna."

Scendo in camera sua, vicino la cucina.
Molto furbo l'uomo. Così si può fottere tutti i miei muffin.
Apro la porta e prendo la trombetta che usa per le partite di football o cose del genere.
1..
2..
3..
PPPPPHHHHUUU!

Subito il mio dolce papino si ritrova con il culo per terra.
Che bel risveglio.
Così impara ad urlare il primo giorno di scuola.

"FREYAAAAAAAAAAAA"
Ops.
"Buongiorno! Oggi è un giorno speciale! Quindi ti devi svegliare di buon umore! Sei di buon umore?"
"No, Freya. Non lo sono per niente!...ma poi, cazzo. Sono le 6!" Sbraita.
"Sono le 6 perché mi devi accompagnare a scuola."
"Perché? "
"Perché oggi parto con tutte le quinte classi, per andare ad esplorare un bosco fuori città e ritornerò tra tre giorni."
"Ah, ok..NO, ASPETTA. COSA?! QUANDO AVEVI INTENZIONE DI DIRMELO?"
"L'ho appena fatto" Rispondo sbattendo gli occhi come un cucciolo.
"Ti ucciderò un giorno. Esiste il figliacidio?"
"Un giorno lo inventerai, ora preparatii"
"Quando dobbiamo essere a scuola?"
"Tra un'ora." Così rispondendo, salgo e mi faccio una doccia.
Dopo di che mi vesto.
Prendo dei leggins neri e metto una canottiera con scritto "See the world".
È il mio sogno.
Poter scappare da tutto e da tutti.
Lontana.
Vabbe..non si può avere tutto.
Qualcosa me la merito anch'io,però..

Decido di lasciar sciolti i capelli, una volta tanto.
Sono allungati parecchio in quest'ultimo periodo..e sono ancora più ricci.
Quanto li odio.

Sono le 7:05.
Insieme a mio padre carichiamo le cose e ci avviamo verso la scuola.

Arriviamo appena in tempo, così salgo sul pullman.
Mi siedo all'ultimo, così da non avere rotture di coglioni..ma ovviamente le mie richieste non vengono ascoltate.
Accanto a me si siede Bett.
Quanto mi è mancata la sua compagnia in questi giorni.
"Posso sedermi..?" Chiede quasi sussurrando.
"Ehm..non lo so." Rispondo nervosa.
"Ti prego Freya, ho bisogno di parlarti." Dice più sicura.
"Ti siedi, ma non parli."
" Va bene." So che non lo farà. È l'unica che non fa mai quello che le chiedo.

"Ordini"
"Taci."

Sì siede e come se niente fosse mi infila una cuffia nell'orecchio.
Quasi immediatamente si sente una canzone, che non avevo sentito mai prima.
A cantarla è una ragazza, la sua voce è molto particolare.
Le parole mi colpiscono come una lama.
"Ci vorrebbe un'altra vita
per comprendere ogni cosa
prima che sia già passata tra le mani
Per difenderti domani
Dall'ipocrisia del mondo
Dai giudizi, dalle ingenuità
Che il tempo ha trasformato in vizi.
Ci vorrebbe un'altra vita
Per amarti nuovamente
...
Ci vorrebbe si lo so, lo so, lo so
Un'altra vita.."

Mi giro verso di lei e prima che possa aprir bocca, mi blocca parlando con le lacrime agli occhi.
"Prima che tu dica qualsiasi cosa, Freya, volevo dirti che io non avevo mai minimamente pensato di colmare il vuoto che c'è dentro di te. Mai.
Volevo rendere quel dolore un po' mio, per renderti più "felice".
Volevo vederti più sorridente, più spensierata.
Volevo vedere la bambina di 9 anni fa.
Ma come hai detto tu, non sei più quella di una volta. Sei diversa.
Ma io accetto tutto di te.
Ho imparato a volere bene anche a questa versione di te.
Ho imparato ad amare ogni singola parte di te.
Bella e brutta.
Pregi e difetti.
Tutto, Freya.
Ora, se tu vorrai o meno, io ti starò accanto sempre.
Con il sole, con la pioggia o con la neve.
In cielo o in terra.
In paradiso o inferno.
Sempre Freya.
Sempre."

Le lacrime minacciano di uscire dai miei occhi, ma cerco di ricacciarle indietro.
Non riesco a rispondere, so solo che ho bisogno di lei.
Potrò sembrare egoista, ma io ho fottutamente bisogno di lei. In questa vita.
Non so perché ma istintivamente l'ho presa tra le mie braccia e abbracciata come se non la sentissi da secoli.

Mi sento meglio.
Come se una minuscola parte di me stesse rinascendo.
Ma non del tutto.
Anche con lei nella mia vita mi sento incompleta.
Prima non era così.
Cosa mi succede?

Our skinny loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora