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Ho passato tutta la notte insonne, a cercare di capire cosa ho fatto di male per meritarmi questo. Ora, so solamente che non mi devo fidare più di nessuno, a costo della vita.

Mi sveglio un po' sudata, perché il sole è molto caldo anche se è metà settembre.
Mh, a pensarci tra qualche giorno è il compleanno di Bett. Compierà diciotto anni..farà sicuramente le cose in grande, conoscendola.
Non le ho più parlato da ieri sera, chissà cos'ha deciso di fare per quanto riguarda Matt.

Decido di indossare un paio di shorts a jeans e una canottiera bianca, tanto per essere bella fresca.
Poi mi allaccio alla vita una camicia a quadri nera e bianca, in caso sentissi freddo.
Metto le mie adorate converse, lego i miei lunghi capelli neri in una coda abbastanza alta ed esco dalla tenda.
Non mi va di fare colazione, quindi raggiungo il professore per chiedere a che ora partiamo oggi.
A pensarci bene, non è anziano.
Avrà più o meno 32 anni.
Giuro che è la prima volta che si penso.
È alto, ha i capelli sul castano chiaro e gli occhi castani.
Non mi sono mai preoccupata di sapere il suo nome, né di squadrarlo da capo a piedi.

"Ora capisci perché tutte le tue compagne gli sbavano dietro?"
"Vabbe, ma quelle sono cagne arrapate a prescindere."
"Tu sei anormale."
"Eh vabbe."

Mi accoglie con un sorriso.
"Qualcosa non va Freya?" Mi chiede.
"No, non ho voglia di fare colazione. Le volevo chiedere a che ora saremo partiti da qui."
"Partiremo tra tre ore. Ora dovete prepararvi e riunire le vostre cose, in modo tale da essere pronti."
"Oh, va bene." Rispondo.
Detto questo mi allontano e vado verso la mia tenda per cominciare a sistemare la mia roba.
Mentre cammino, scorgo la figura di Matt che è poggiata ad un masso.
Sembra confuso e disperato.
Ma perché si deve disperare proprio davanti la mia tenda?

"C'è scritto per caso "territorio di Freya Smith"?"
", non lo vedi? È scritto a caratteri cubitali!"
"Ma smettila, cogliona! "
"Fottiti."

Prima di entrare nella tenda, vengo fermata da una mano.
Mi giro ed è Matt.
Non sembra arrabbiato, solo confuso e pentito, credo.
"Freya, vorrei dirti una cosa.." dice con la testa basta.
"Cosa vuoi?" Dico togliendo il braccio dalla sua presa.
"Calmati. Volevo chiederti scusa per ieri. Non avevo intenzione di darti quel pugno. Ero arrabbiato per la tua arroganza, strafottenza, antipatia, superba e..."
"Sì, ok. Ho capito!" Lo interrompo già sul punto di scoppiare.
"Comunque. Volevo farti le mie scuse. Possiamo provare a essere amici?"
"Cosa? Non ci penso proprio! Tu non mi piaci neanche!"
"Neanche tu mi piaci, ma lo faccio per Elizabeth." Risponde duro per poi continuare. "Non sai quant'è difficile per una ragazza come lei sopportare una situazione del genere. È costretta a dire la buona su tutto, pur di non farci litigare. Poi se litighiamo deve scegliere da chi andare, ma non può. Perché ferirebbe l'altro inconsapevolmente. Quindi, cerca di farlo per lei, e non per te stessa. Almeno questa volta."
Rimango scioccata davanti a questo discorso. Non avevo mai pensato a una cosa del genere.
"Ok. Ma che sia chiaro, noi due non siamo amici, siamo conoscenti." Rispondo fredda e un po' confusa.
Sbuffa. "Va bene, come vuoi. Allora.." e mi porge la mano "Conoscenti per Elizabeth?"
Non posso rifiutare.
"Conoscienti per Elizabeth." Stringo la mano rassegnata.
Se ne va con un sorriso vittorioso e non posso far altro che maledire me stessa.

Dopo circa un'ora ho finito di smontare tutto e ho aiutato Bett.
Le ho raccontato cosa è successo con Matt e con Alan. E la sua reazione mutata da felice ad incazzata nera.
La adoro, perché è bipolare come me!

"Ancora non posso credere a quello che mi hai detto." Ribatte scioccata.
"Riguardo a cosa?" Domando confusa.
"Ad Alano."
"Ti amo." Giuro che la amo. Rido come una matta per quello che ha detto.
"Perché hai così?" Domanda confusa.
"Lo chiamo anch'io così." Rispondo alzando le spalle.
"Ma se somiglia ad un cane, che ci possiamo fare?"
"Ho già detto che ti amo?"
Sto morendo dalle risate. Ma come fa a farmi ridere così?
"Dai, andiamo adesso." Dice mentre si alza.
La seguo e raggiungiamo gli altri.
"Freya, io adesso vado da Matt e dai suoi amici. C'è un ragazzo nuovo, ma è figo."
"Nuovo? Come fa ad essere nuovo?"
"È di una quinta che si è unita ieri."
"Oh, capisco."
"Vuoi venire con me? Sarei l'unica ragazza." Mi chiede.
"Non se ne parla proprio! Ma sei forse impazzita?" Rispondo scioccata.
"Daaaaaai. Per favore." Dice sbattendo gli occhi color nocciola.
"Ti odio." Ormai mi sono rassegnata.
Ci dirigiamo insieme verso il gruppetto unicamente maschile.
Matt si avvicina a noi con un sorriso a trentadue denti.
Io sono disgustata, mentre Bett sembra estasiata.
Ma come fa? I misteri della vita.
"Hei bellezze!" Dice un ragazzo a me sconosciuto.
"Ciao." Dice Bett gentile.
Io mi limito ad un cenno del capo.
"Non sei una di molte parole, vero?"
Domanda sempre lo stesso.
"Non vorresti che usassi le parole che ho in mente." Rispondo più fredda che mai.
"Oh oh, scusami." Dice andando dai suoi compagni.
Sbuffo.
Mi volto e accanto a me c'è un ragazzo strano, ma non è per niente male.
Ha i capelli tinti di un grigio chiaro, tendente al bianco.
Gli occhi azzurri come un ruscello.
Ha un fisico nella media e si intravedono i muscoli da sotto la maglietta nera.
Ha un piercing nel sopracciglio destro e dei tatuaggi sulle braccia.
Mi giro di scatto, perché non vorrei essere beccata.
Però sento che sta in silenzio come me.
Forse non è tanto amico di questi qua.
Sembrano così diversi.
Mi guardo un po' in giro e noto che un po' di ragazze sono girate da questa parte, tutte incantate a guardare quel ragazzo accanto a me.
Mi giro e noto che mi sta fissando.
I suoi occhi non sono freddi, né senza sentimenti.
Li ha profondi, ma sinceri. Pieni di vita.
"Ehm, scusa." Dice in imbarazzo.
"Per cosa?" Domando.
"Per averti fissata in quel modo. Non è carino." Fa una smorfia e si intravede una fossetta.
"Oh, beh.." dico nervosa. Anzi, non dico nulla, perché non so che dire.
Che cosa mi prende?
"Sono Eric Moon." Mi porge la mano e gliela Stringo.
"Freya Smith."
"Un nome particolare, ma bello." Dice sorridendo.
"Grazie."
"Perché sei stata così scontrosa con quel ragazzo, invece con me stai facendo la sana di mente?" Domanda sorridendo, svelando l'altra fossetta.
"Beh, quello sembra un'idiota in cerca di ragazze facili. Tu sembri meno idiota." Rispondo alzando le spalle.
"Oh. Dovrebbe essere un complimento?"
"Credo di si."
"Grazie allora." Risponde scoppiando in una fragorosa risata, facendo girare tutti.
"Eric, che hai da ridere?" Chiede Matt.
"No, niente. Stavo parlando con Freya."
Appena lo dice, tutti i ragazzi del gruppo si girano verso di lui e poi verso di me a bocca aperta.
"Cosa c'è di strano?" Domando disinvolta.
"Tu..tu non parli con il genere maschile."
"Voi siete coglioni. Ecco perché non parlo con voi."
"E perché con lui si?" Dice uno scocciato.
"Perché lui è meno coglione."
Bett mi guardo sconvolta ed a momenti si da un pizziotto, per vedere se tutto questo è reale.
Appena la vedo non posso far a meno di scoppiare a ridere per la sua faccia.
Quasi mi piego in due.
Quando finisco, noto che gli altri mi guardano in modo diverso dal solito.
Mi guardano con uno sguardo incantato. Mi giro di spalle e noto che c'è Alan che fissa la scena serio.
Lo guardo gelida come se non fosse nulla.
Poi mi accorgo di avere una persona accanto, mi giro ed è Eric.
Si avvicina al mio orecchio e mi sussura:
"Sei ancora più bella quando ridi in quel modo."
Reprimo un sorriso e mi giro per rispondere, ma mi ritrovo a due centimetri da lui.
Ovviamente mi sposto subito e mi affretto a dire: "Mh..grazie. Bett si è fatto tardi, è meglio andare."
Così dicendo ci allontaniamo e raggiungiamo il pullman e saliamo su.

Che giornata.

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