Mi sveglio con un tremendo mal di schiena.
Dannato sacco a pelo...quanto mi manca il mio letto!Dopo una bella stiracchiata, decido di uscire dalla tenda.
Controllo il mio telefono, ormai utile solo per leggere l'ora dato che qui non prende per niente, e noto con dispiacere che sono le 6:30.
Ma che cosa dobbiamo fare a quest'ora?
Dobbiamo fare l'appello e la colazione.
Non credo che ci metteremo così tanto.Sta di fatto che mi sono alzata di mal umore.
Dopo ieri poi.
Mi sento strana. Troppo strana.Dopo qualche secondo, decido di allontanare questi pensieri e di avvicinarmi agli altri, ovvero Bett, per fare colazione.
"Buongiorno!" Dice raggiante. Ma come fa?
"Ciao." Rispondo più acida che mai.
Povera. Deve avere un sacco di pazienza per sopportare una come me.
"Potresti risponderle meglio,sai, non ti morde mica." Dice una voce fastidiosa. Mi giro per vedere chi sia e noto che si tratta di Matt.
"Da quando ha una guardia del corpo?" Rispondo guardandolo senza emozione.
"Da adesso, quindi chiedile scusa. Ora." Ringhia avvicinandosi a me.
Io resto immobile.
Lo guardo con un sorriso furbo e dopo apro la bocca.
"Non prendo ordini da mio padre, figuriamoci da un coglione della tua taglia." Adesso sono abbastanza seria e lo guardo fredda e decisa. "Perciò, rivolgiti un'altra volta così a me, e dovrò aiutare Bett a preparare un funerale."
E dopo di questa è sbiancato di colpo.
Boooom.
Fottiti.Riprendo a sorseggiare il latte che avevo preso precedentemente e faccio finta che pochi secondi fa non sia successo nulla.
Bett, adesso, sembra abbastanza giù di corda.
Ma questa volta ha fatto tutto il suo "principe azzurro".Non mi sono accorta che nel tavolo ci fossero anche Alan e Cassandra.
Però a loro non interessa nulla.
Credo.
Mi giro per un attimo e vedo Alan fissare in modo velenoso Matt.
Chissà se hanno avuto qualche discussione..
Beh, cazzi loro.Decido di alzarmi, vado a fare una passeggiata per schiarire le idee.
Indosso dei leggins e una felpa abbastanza grande, ovviamente tutto di nero.
Sto comoda come un koala sul suo albero di eucalipto.
I miei capelli sono raccolti in una crocchia abbastanza disordinata e, ovviamente, sono più ribelli del solito.Cammino per circa 10 minuti e arrivo nel laghetto che avevo visto all'inizio.
È ancora più bello da vicino.
Con le prime luci del mattino, l'acqua brilla come se fosse un diamante.
Gli alberi intorno sembrano più alti e robusti e le loro foglie sembrano più verdi.
Sento gli usignoli che cinguettano, sembra che compongano una melodia.
Ci sono anche delle anatre in riva.
È presente la madre con i cuccioli.
I cuccioli stanno sempre dietro alla madre, si affidano completamente a lei.
Si fidano ciecamente.
Non sanno che un giorno li abbandonerà.
Li lascerà soli, abbandonati a sé stessi.
Senza una figura a cui fare riferimento.
A cui appoggiarsi quando ne avranno bisogno.
Tutto questo perché, semplicemente, li ha abbandonati.Non mi ero resa conto di essermi seduta sull'erba fresca, mentre pensavo a quei poveri anatroccoli.
Ad un certo punto sento dei rumori.
Mi giro di scatto per vedere cosa o chi possa essere, ma non vedo niente.
Sento delle risate.
Sento delle voci.
Sento dei gridolini.
Spinta dalla mia curiosità, seguo i suoni che sento e mi ritrovo davanti Alan e Cassandra che a momenti lo fanno sull'albero.
Lui fra le sue gambe e le dice che è bellissima.
Lei che geme a quelle parole, come se non aspettasse altro.
Lei che gli tocca i capelli, quei meravigliosi capelli.
Lei che lo guarda negli occhi prima di baciarlo con foga.
Lei, sta facendo tutto lei.
Lui sta facendo solo il suo "dovere".
E qualche volte le dice cose carine.Ma non resisto a guardarli un momento di più.
Mi sta salendo la colazione e a momenti vomito qui.
Mi giro e impreco mentalmente.
Dio, ma quanto può essere coglione?
Ieri fa una cosa e oggi ne fa un'altra.
Che vada al diavolo!
Tanto non mi interessa niente di lui e mai mi interesserà!
Ma come cazzo ho fatto? Come ho potuto permettergli di avvicinarsi così tanto a me? Non dovevo.
E non devo.
Meno male che non sono coinvolta, altrimenti sarei già crollata.
E non succederà un'altra volta.
Non succederà mai più.Mi dirigo a passo svelto verso la mia tenda, ma il passaggio mo viene bloccato.
Ma cosa cazzo vuole ancora questo?
"Tu, proprio tu, non puoi permetterti di parlarmi in quel modo!" Dice con rabbia Matt.
"Perché come ti ho parlato? Devi ringraziarmi che ancora sei tutto intero! Ora spostati perché non è affatto giornata!" Gli ringhio di rimando.
"Oh si che è giornata. Devi chiedermi scusa adesso, altrimenti non ti finirà bene." Dice con un sorrisetto furbo.
Ma questo qui dice davvero?
Scoppio in una fragorosa risata e quasi mi metto le mani allo stomaco.
Questa mia reazione l'avrà fatto infuriare molto dato che si scaglia contro di me con il pugno stretto.
È troppo veloce e non ho il tempo di reagire, chiudo gli occhi. Ma...
Non sento niente.
Né dolore né bruciore.
Apro lentamente gli occhi e vedo una mano che tiene stretto il braccio di Matt.
Dalla mano risalgo al braccio, dal braccio al volto ed è...Alan.
Cosa ci fa qui? Non era con quella oca da quattro soldi?
Non l'avevo mai visto così arrabbiato.
È incazzato nero.In un nano secondo, prende il braccio di Matt e lo gira, procurandogli un male atroce.
Successivamente lo prende per la maglia e gli urla contro: "Prova di nuovo a toccarla e farai i conti con i vermi sotto terra, brutto figlio di puttana!"
Rimango sbigottita...
Mi sta difendendo? Perché?
Non mi merito di essere difesa da nessuno. E inoltre non voglio.
Matt se ne va impaurito più che mai, così rimaniamo solo io ed Alan."Non c'era nessun bisogno che mi aiutassi!"gli urlo.
"Beh, prego Freya!" Urla pure lui.
"Non ho bisogno di te, me la sarei cavata lo stesso! Quindi puoi tornare dalla bionda ossigenata di prima!"
L'ultima frase mi è letteralmente scappata, ma non mi pento di averla detta.
Lui rimane immobile a queste mie parole.
Dopo un po' comincia ad avanzare verso di me ed io, istintivamente, mi ritraggo indietro. Fino a quando non sbatto contro un albero.
Di nuovo no, per favore."Lei non è niente per me.." sussurra vicino al mio viso.
"I-intanto la stavi baciando con foga e non si bacia qualcuno di quel modo se non è nessuno.." sussurro con la voce inclinata.
Che mi prende?
"La uso perché non voglio interessarmi davvero alla persona che ritengo importante. Lei deve stare lontano da me, non sa come sono realmente. La farei soffrire." Dicendo questo si posiziona sul mio collo e ispira fortemente.
"Non sai quanto mi fai andare su di giri, Freya."
"C-cosa vuoi dire Alan?" Balbetto..sono nervosa.
"Niente." Dicendo così, si stacca da me e mi lascia sola.Non sapendo che fare vado verso il gruppo e aspetto che arrivi il professore per andare in esplorazione e per impiegare la mente.
Dato che è completamente in confusione.
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Our skinny love
ChickLitFreya, una ragazza diversa dalle altre. Una ragazza con un carattere di ghiaccio. Ha solo due amori: la boxe e la sua moto. Con gli anni si è creata un muro, troppo grande e resistente per essere distrutto. L'unica persona all'interno della sua vi...