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Liu guardò con odio il corpo privo di vita del fratello: era pieno di sangue e i muscoli parevano ancora tesi dallo strazio.
- Finalmente ti ho ucciso, vendicando i nostri genitori. - ringhió il giovane, staccando il coltello dall'addome del povero ragazzo dai capelli corvini e bruciati. Se solo il castano avesse osservato il viso smorto e bianco del quindicenne, avrebbe notato la scia ancora umida delle sue lacrime, scese dagli occhi celesti e contornati ancora dal nero della pelle bruciata.
Quello che tutti chiamavano Homicidal Liu aveva appena posto fine alla cortissima vita dell'altrettanto temuto assassino Jeff the killer.
Ma era pur sempre orribile pensare che un fratello avesse ammazzato l'unico familiare che gli era rimasto, solo per vendetta.
Liu, preso dai pensieri e dopo da un'incontenibile collera nei confronti del fratellino, calció con forza il fianco di quest'ultimo.
- Mi fai schifo anche da morto, sai? - gli disse con rabbia, guardandolo con astio.
Ma non si accorse, ingenuamente, che qualcuno lo stava osservando con ancor più ira, bramando la sua di morte.
Anche se questa persona aveva le lacrime agli occhi perché aveva riconosciuto il cadavere del suo amato Jeff.
Presa dalla rabbia più bestiale al mondo, l'osservatore si avvicinò minacciosamente al ragazzo dagli occhi verdi.
Liu avvertì quasi subito la presenza di qualcuno alle sue spalle, ma fu troppo lento: questa persona lo accoltelló al fianco con agilità inaudita.
- Hai ucciso il mio carissimo Jeff e ora IO ti ammazzeró! - gracchió cattiva la voce d'una ragazza, di sicuro più piccola di lui.
Liu si girò di scatto, afferrando il suo aggressore per un braccio e sbattendolo al muro.
Ma gli venne un attacco al cuore quando vide il volto della ragazza: era bianco davvero come un lenzuolo, dagli occhi neri e con le palpebre cucite alla pelle, coi capelli neri e bruciati con un ciuffo fucsia che le cadeva sul viso. Ma il dettaglio peggiore di tutti era la sua bocca... aveva un sorriso tagliato, uguale a quello del fratello.
- CHI SEI?! - tuonò infuriato il castano.
La ragazza rise malsana, scalciando e dimenandosi.
- QUELLA CHE TI AMMAZZERÀ, STRONZO! - gridò stridula ella, scrollandoselo di dosso e buttandolo a terra, bloccandolo.
Si mise a cavalcioni su di lui e alzò in aria con ambe mani il coltello da cucina con cui già lo aveva ferito.
Liu tentò di scansare il colpo mortale, ma non ci riuscì: la corvina gli piantó la lama tagliente e lunga nella gola, bloccandogli la respirazione.
Egli prese a sputare e a tossire sangue, cercando di levarsi l'arma dalla gola ma l'altra la teneva ferma al suo posto.
Inutile dire che il giovane morì in poco tempo, smettendo definitivamente di divincolarsi e passando a "miglior vita". Anche se non sarebbe stato così...
La neo-assassina sussurró una frase assai inquietante nell'orecchio del ragazzo.
- Vai a dormire, mio principe... - ella iniziò a ridere malata, ripensandosi l'arma e mettendola nella tasca della felpa di color violetto che portava sopra la gonnella nera, che di scoperto non lasciava nulla visto che indossava delle calze a righe rosse e nere.
Vari ciuffi di capelli le caddero davanti agli occhi per guardare con dolore l'amato, anche se legati in una coda di cavallo e mantenuti da un fiocco rosso alla Minnie.
- Ti porterò con me, amore mio! - schiamazzó la ragazza, prendendo Jeff per le braccia e iniziando a trascinarlo via di lì.
Il cadavere di Liu, invece, rimase lì... al freddo e al buio.

Return Of Two KillersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora