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- Jeff... Jeff... Jeff... -.
Il ragazzo vagava nel buio, non sapendo dove stesse andando.
Non sentiva il suo corpo né i suoi pensieri.
Sapeva solo che doveva raggiungere la voce che lo chiamava così insistentemente.
- Chi sei? - domandò al vuoto, girandosi intorno.
- Jeff... Jeff... - la voce misteriosa continuava a chiamarlo, col tono neutro.
- Dimmi chi sei! - si scaldó subito il corvino, iniziando a provare rabbia.
- Jeff... perché hai fatto del male al tuo caro fratello? - era la voce di Liu a farsi sentire.
- L-liu! Liu, io non volevo farti del male! Te lo giuro! - gridò spaventato il poveretto.
- Sei soltanto un errore, Jeff! Non dovevi nascere! - a quelle parole, però, Jeff strinse i pugni con ira, dimenticandosi della paura.
- SEI TU QUELLO CHE NON DOVEVA NASCERE, MERDA DI PADRE! - urlò a squarciagola il corvino, battendo furibondo il piede a terra.
- Oooohh, il piccolo e stupido Jeff si sta arrabbiando! -.
La collera lo stava bruciando come il proprietario dell'ultima voce aveva fatto con lui: era uno dei tre bulli che gli rovinarono la vita.
- Haha! Perdente! -
- Colpa tua se Liu è finito in carcere! - dissero gli altri due bulli.
- VOI TRE, FATEVI IMMEDIATAMENTE VEDERE...- il giovane killer prese a respirare affannoso: era in iperventolazione.
- VI DEVO UCCIDERE! MI AVETE ROVINATO L'ESISTENZA! - gridò ancora.
- ... Jeff... perché ci hai abbandonate? Perché... hai abbandonato ME? - ma la voce di Psicho lo immobilizzó.
Il tono era lamentoso, angosciante.
- P-psicho? Io non ti ho abbandonata! - urlò con un fil di voce il giovane, sentendosi tremendamente male.
- ... mi hai lasciata indietro... per colpa tua, io non esisto più... mi hai tradita, Jeff... - le sue parole erano come dei pugni nello stomaco per il ragazzo, che continuava a girarsi attorno per vederla.
- NON È COSÌ! I-IO... io... non ti volevo lasciare! - stava iniziando a balbettare dal rimorso che gli stava divorando la coscienza.
Poco a poco, si accasciava per terra, nel buio assoluto.
Tremava e lacrimava in silenzio.
Quelle voci lo stavano ammazzando; stava cedendo.
- Jeff... alzati. Ti voglio dare un dono. - la voce che prima lo chiamava, ora la sentiva alle sue spalle: suonava forte e profonda. Era di sicuro d'un uomo.
Il corvino si alzò, con lo sguardo basso, e si voltò. Alzò il capo per guardare negli occhi una creatura terrificante.
Aveva gli occhi rossi, come quelli di Psicho; la sua pelle sembrava carbone ardente; era alto e possente, col corpo decorato da sei enormi bocche dentate di denti da squalo rossi e anche il suo sorriso era così; aveva due lunghissime corna sulla testa.
La creatura posò una mano sulla testa dell'umano: era enorme rispetto alla testolina di Jeff ed era anche spaventosamente artigliata.
- Jeff... vorresti ritornare in vita?- gli domandò il mostro, bollente come la lava.
Il corvino annuì, ancora singhiozzando di tristezza.
- E perché lo vorresti? - gli domandò ancora, col tono sempre più persuasivo.
- ... per rincontrare un'ultima volta la mia migliore amica... e dirle che non la volevo abbandonare... - gli spiegò con la voce che gli moriva in gola. Era già tanto se aveva smesso di piangere.
- E se ti riportassi in vita... mi saresti fedele e faresti qualsiasi cosa io ti chieda? -.
Jeff lo guardò dritto negli occhi e rispose, anche se esitando leggermente.
- Farò di tutto. - gli rispose deciso.
- Bravo, Jeff. Ora va' da lei, siete più forti insieme.
Ci rivedremo molto presto...-.

Return Of Two KillersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora