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Jeff la guardava senza capire. Non aveva senso ciò che aveva appena detto!
- Non... credo di aver capito. - ammise.
- Vedi... quando la polizia mi prese, mi sparò al cuore. Già ero in fin di vita e mai sarei potuta sopravvivere con le mie sole forze.
In quel momento ero Sophia, e perciò avevo la forza di una ragazzina della sua età... e la vera Psicho accorse in "mio" aiuto con un piano per sopravvivere: unire le nostre due anime, essendo alla fine separate, e quindi... diventare una sola persona a tutti gli effetti.
Accettai ed eccomi qui... con la forza vendicativa d'uno spettro e con la determinazione ferrea d'un umano. - gli spiegò, facendo un cenno come se si stesse presentando.
- Quindi, se mi chiami Psicho o Sophia... ti stai riferendo sempre alla stessa persona. - sorrise amorevolmente, felice che quella lunga lotta per la supremazia si fosse finalmente conclusa.
- Oh... bhe... c-capisco... quindi sei anche più forte? - domandò ancora il ragazzo, deluso però da quella notizia tanto drastica.
- Possiamo dire di sì. - rispose semplicemente.
- Però... ti sei riferita alla vecchia Psicho come "spettro". Perché? - solo ora se ne rendeva conto.
- Psicho non era proprio un frutto della mia fantasia, bensì uno spirito che si è impossessato del mio corpo per metà.
È stato un Demone ad aiutarla a camuffarsi nella mia mente e a darle questa seconda opportunità: lo stesso Demone che mi ha mutata in questo. - la castana si indicò, con un po' di vergogna.
- Ora capisco... bhe, alla fine è andata relativamente bene per entrambe, no? - il corvino cercò di sdrammatizzare la situazione scherzando, anche se era palese che anche lui fosse sotto pressione.
- Certamente. Finalmente mi sento tranquilla e libera, dopo chissà quanto tempo...- dicendo ciò, la ragazza avvolse lentamente e con delicattezza il busto dell'amico coi tentacoli, avvicinandolo a sé il più possibile.
Lo abbracció, facendogli affondare il viso in mezzo ai suoi cuscini naturali, ancora graffiati.
- Ghaaaaaaa~
Da quanto che non mi consolavo cosiiiiiiiiiiii~ - canticchió il quindicenne, abbracciandole con voglia la schiena.
- Ti mancavano, eh? Piccolo pervertito che non sei altro! - rise Psicho, arruffandogli i capelli.
- Yaaaaap~ - inutile dire che si stava consolando.
- Mhm... invece a te cos'è successo? Come ci sei finito qui? - gli domandò curiosa.
Jeff alzò il viso, appoggiandolo sul seno dell'amica.
- È una lunga storia ma, come mi disse Jack, credo che tu abbia tutto il tempo per sentirla. - le disse con un sorrisetto.
L'altra annuì, interessata al racconto.
Jeff le raccontò di come avesse ritrovato suo fratello Liu e di come avessero combattuto, di quando si era ritrovato in casa di Nina, dell'aiuto ricevuto da Joey e di ciò che gli era successo a San Francisco fino ad arrivare al suo arrivo nella struttura.
Psicho ascoltava le sue parole con l'ammirazione luccicare nei suoi occhi: era come ascoltare le favole della buonanotte che le leggeva il nonno da piccola.
E poi, il corvino raccontò la sua Odissea così animatamente che era impossibile non interessarsi. Era un bravo narratore, sorprendentemente.
- Wow... - solo questo poté dire la creatura, prima che le luci si spegnessero e che tutto si oscurasse.

Return Of Two KillersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora