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- Che succede?! - si allarmó Jeff, alzandosi immediatamente in piedi e scrutando nel buio.
- La corrente è... è fuori! Possiamo scappar via! - esultó di gioia Psicho, prendendo fortemente per mano il migliore amico e correndo fuori dalla stanza, ancora puzzolente di sangue.
Tutto era buio e le porte erano tutte aperte: le celle erano vuote.
- Salimi sulla schiena, così ti posso proteggere meglio. - gli ordinò ella, lasciandogli la mano.
- Ne sei certa? Non sarebbe meglio se - volle controbattere, ma lei già lo aveva avvolto tra le sue spire nere, facendolo aggrappare involontariamente al suo seno.
- Proprio lì ti devi aggrappare? - gli domandò seccata, iniziando a correre a passi leggeri e fulminei.
- Hehe, ops. - ridacchió nervoso l'altro.
Nella loro silenziosa fuga, però, al ragazzo venne in mente un dubbio.
- Mhm, ma perché non ci teletrasporti direttamente fuori?-
- Già ci ho provato, mentre mi portavano nella cella, ma "l'anti-teletrasporto" sembrerebbe valere per tutta la struttura.
Perciò, dobbiamo fare come i comuni mortali. - rispose piuttosto infastidita dalla situazione.
- Oh, va bene... - era deluso dalla risposta, visto che voleva evadere da quell'incubo al più presto.
Psicho si fermò quando capì che era inutile correre: tutti gli esseri umani erano stati ammazzati brutalmente. Non c'era più alcun pericolo.
I corpi umani erano sparsi qua e là, negli angoli, per terra o spiaccicati al muro come insetti.
Il fortissimo odore di carni e sangue stava facendo sentir male il povero Jeff, non abituato ad un tanfo del genere. Mentre Psicho era, al contrario, lieta e compiaciuta dall'odore che lei considerava buono.
Egli aveva notato l'enorme sorriso dell'amica e il suo, a volte, leccarsi le labbra per "l'odorino invitante".
- Psicho, non ci pensare neanche a fare una pausa merenda, chiaro?! - le disse bruscamente.
- Ghaaa, scocciatore.- commentò a bassa voce l'altra.
Ella lo fece scendere a terra: continuavano a tenersi per mano per non esser divisi nuovamente.
- Qui è tutto gioco d'astuzia... ho visto che usano delle card per aprire le porte, no? - Jeff iniziò ad ipotizzare e a organizzare il piano d'evasione.
La castana annuì e, capendo cosa egli volesse fare, recuperò da uno dei cadaveri una card elettromagnetica.
- Bene, cerchiamo di uscir vivi da qui! Seguirmi, so che strada fare. - le disse con confidenza, tirando l'amica verso la porta che li avrebbe condotti via dall'ala centrale della sezione Keter.
Ma la creatura, d'un tratto, si immobilizzó. Sbarró gli occhi, girando guardinga lo sguardo per il lungo corridoio.
- Psicho, tutto b- - la ragazza lo zittí. Se lo avvicinò a sé e tirò fuori i tentacoli, ringhiando e digrignando aggressiva i denti.
- Non muoverti e guarda sempre a terra. - gli ordinò mormorando. Lo fece attaccare a sé con l'aiuto di alcuni filamenti, così da proteggergli specialmente la nuca.
"Ma che succede? Possibile mai che sia un SCP? Gh... la cosa non si mette affatto bene." pensò preoccupato il corvino, coprendosi gli occhi con le mani e trattenendo il respiro per il timore.
Sentirono un verso. Un verso stridulo e agghiacciante.
Anche la cannibale ruggí come un animale, spalancando le fauci contro l'SCP che li voleva ammazzare.

Return Of Two KillersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora