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- Psicho... mi riconosci? Sono il tuo migliore amico, ricordi? - Jeff le avvicinò una mano sulla testa per accarezzarla.
La bocca della ragazza era sporca di rosso e da un lato le scorreva ancora del sangue.
La stanza era sporca qua e là di schizzi di sangue e coi resti umani di giusto tre uomini, probabilmente anche loro erano stati degli assassini seriali.
Jack si avvicinò alla coppia di ragazzi, leggermente preoccupato.
- Jeff, sei certo che sia in sé? - gli domandò l'uomo, mettendogli una mano sulla spalla.
A quel gesto, Psicho scattò la testa per guardare il carcerato: aveva un volto a dir poco terrorizzante.
Ella aprì la bocca, ancora impastata di sangue e dai denti macchiati di rosso; il suo sguardo era famelico e predatorio.
Ringhió nel modo più animalesco possibile, balzando dietro il galeotto e cacciando fuori i tentacoli. Lo afferrò per gli arti e per il collo, alzandolo per aria.
- GHAAA!!! JEFF, FERMALA CAZZO! - gli gridò Jack, spaventato a morte.
Jeff si rizzó in piedi e si impose davanti all'animalesca amica.
- PSICHO! Ascoltami bene: mettilo per terra e calmati. - le spiegò con estrema cautela, portando in avanti le mani come se stesse cercando di domare un cane aggressivo.
L'altra ringhiava e ruggiva: non era lei.
- Mettilo a terra...- le ridisse il corvino, avanzando verso di lei.
- Fallo, te ne prego...- la supplicó, riuscendo e prenderle il viso con entrambe le mani.
La coppia d'amici si guardarono intensamente negli occhi: Jeff cercava di "svegliarla" dal suo trance.
- ... J-jeff...? - alla fine mormorò la ragazza, che aveva iniziato a barcollare.
Fece cadere Jack per terra e cadde in avanti, facendosi prendere dal quindicenne.
- Sì, sono io... va tutto bene... - l'amico la teneva stretta a sé, accarezzandole i capelli sporchi e spettinati.
- ... Jeff... io... terrore... sangue ovunque... m-mostro, sono un mostro... gh... ghaaaaaaaa!!! - la povera cominciò a lamentarsi e ad emettere gridolini e versi vari, abbracciando il giovane e singhiozzando.
- M-ma che succede...?! - Jack si stava terrorizzando a tutto ciò che stava vivendo.
D'improvviso, Psicho scattò all'indietro, riafferró l'uomo e lo sbattè seccamente contro il muro opposto, uccidendolo sul colpo.
- P-psicho...! - la chiamò Jeff, sbiancando di paura.
Ella si girò lentamente verso il corvino, con le lacrime che le scendevano.
- Non arrabbiarti... no no... non lo fare... sta' con me... non lasciarmi... - la ragazza crollò sulle sue ginocchia, buttandosi ai piedi del ragazzo.
Stava singhiozzando; teneva alzate le mani come se volesse esser presa in braccio; farneticava scuse e frasi d'aiuto col terrore negli occhi. Le serviva aiuto.
Jeff guardò il corpo steso per terra di Jack con malinconia per poi guardare la cannibale. Si mise in ginocchio e l'abbraccio con tutta la sua forza.
- Non ti lascerò mai più, te lo prometto! - le promise, trattenendo le lacrime per non piangere anch'egli a dirotto.
Degli uomini in bianco e con dei fucili spara-sedativi, però, irruppero nella stanza.
- RAGAZZO, CORRI QUI. CI SERVI VIVO! - gli ordinò uno di loro.
Ma Psicho si alzò immediatamente in piedi e si paró davanti al migliore amico, digrignando i denti e puntando contro gli umani tutti i suoi tentacoli.
- Grrrrrrraaaaaaaaaaawww!!! -.

Return Of Two KillersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora