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Jeff si sporse da dietro l'amica.
- Calmatevi tutti voi... va tutto bene, ve lo assicuro!
Lasciatemi qui con lei e nessuno verrà ucciso, va bene? - spiegò il ragazzo ai "poliziotti".
Abbracció per la vita Psicho, così da neutralizzarla subito e quindi di calmarla e metterla a cuccia.
Infatti ella, al primo contatto fisico con lui, ritirò a sé i tentacoli e si lasciò andare all'abbraccio. Egli la fece sedere a terra, facendole poggiare la schiena e la testa sulle sue gambe mentre lui la proteggeva dagli uomini in bianco.
- Perciò dobbiamo prelevarti! Sei l'unico che sia riuscito a domarla in tal modo, ragazzo. Abbiamo bisogno di te! - gli gridò uno di loro.
- Perché siamo amici, ecco perché! Non sono un domatore di bestie o cose del genere! - ribattè irritato il corvino, piegandosi in avanti così da abbracciar per il collo l'amica, che era in trance totale.
Appariva apatica e non fiatava: sembrava un enorme bambolotto di pezza.
- Potresti anche mentire e ordinare alla creatura di ammazzarci, così che tu possa scappar via! - protestó un altro.
- Ma non è vero! - Jeff si alterava sempre più. E questo Psicho lo avvertì forte e chiaro.
La quindicenne fece fuoriuscire nuovamente i filamenti neri e avrebbe ammazzato tutte quelle carogne se non fosse stato per Jeff, che la bloccò con una semplice carezza sul capo.
- Se proprio dovete, tenetemi rinchiuso qui... ma non separateci, altrimenti sarà la fine per tutti voi. - quasi minacciò il giovane, continuando a tener a bada la ragazza con delle carezze sulla testa e dei grattini sotto il collo, come si farebbe con una gattina.
Gli uomini in bianco si guardarono tra di loro, non sapendo che fare; erano appena stati salvati e poi minacciati di morte?
Per evitare altre perdite, visto che il personale era essenziale, decisero di accettare la proposta del giovane assassino.
Li lasciarono in pace, facendo richiudere tutte le porte e mettendo sotto controllo la loro stanza.
Gli scienziati di quello strano posto dovevano svolgere delle ricerche e degli esperimenti sulla coppia di assassini, osservandoli e studiandoli dalle telecamere poste nella stanza.
- Psicho, ti senti bene? - le chiese preoccupato Jeff, facendola stendere sulle sue coscie e accarezzandole la nuca col tocco leggero delle dita.
Lei sembrava che miagolasse, sorridendo: era in balia del piacere e dell'affetto.
- Bene...mhm...Psicho?
Ma io... ti sono mancato?- le domandò, esitante assai.
L'altra annuì, continuando a grattare con gli artigli sul suo pantalone nero.
Jeff si soffermó meglio ad osservarla: notò che non indossava i suoi classici vestiti ultra elasticizzati, bensì solo una canotta bianca e lercia di sangue, e sotto una coulotte anch'essa un tempo bianca; lasciava poco all'immaginazione la sua "sublime" esposizione di carni.
- Mi vuoi sempre bene come prima, vero? - le continuò a domandare.
Ella, come risposta, si alzò per abbracciare il busto del ragazzo e appoggiare il mento sulla sua spalla, stringendolo a sé con dolcezza.
- E riusciremo ad evadere? - concluse l'interrogatorio con questa domanda.
La cannibale sospirò rassegnata. Poi gli sussurró all'orecchio.
- Mi spiace, ma è impossibile. -.

Return Of Two KillersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora