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"E ORA PERCHÉ CAZZO MI STA ABBRACCIANDO 'STO COGLIONE?!" anche se Jeff era piuttosto a disagio a causa di quel gesto d'affetto, non si mosse minimamente.
- Ti devo ringraziare di cuore! Se non fosse stato per te... mia sorella, ora... - il ragazzo balbettava un po', perché era troppo felice e riconoscente al killer.
- Gh, ma che vi prende?! Siete voi che mi vedete come un orsacchiotto di pezza o lo sono per davvero?! - si lamentó il corvino, estremamente imbarazzato.
Il giovane lo lasciò andare, sorridendo nel modo più bello che si possa mai immaginare.
- Haha, scusami. È che ti sono super riconoscente! Hai salvato mia sorella da mio padre... l'hai ucciso e perciò ora mia sorella vive da me. Davvero, ti sono debitore! - il giovane, allora, doveva essere maggiorenne per aver in custodia una sorella.
- Bhe, se era una schifezza allora era giusto per lavoro. Perché ringraziarmi? - gli disse con tono leggermente arrogante.
- Non capisci che l'hai salvata da morte certa! Le hai salvato la vita! - esclamò il giovane, stringendogli una mano con ambe mani.
- Questo è davvero il colmo per un assassino: salvare una ragazza. Pff, scommetto che la Terra, adesso, sta girando al contrario. - scherzó il quindicenne.
- Se posso far qualcosa per te, non esitare a chiedermelo! - lo informò, con una felicità indecifrabile che gli colmava lo sguardo.
Ora che Jeff lo guardava meglio, vide che era più alto di lui di almeno mezzo metro ed era, però, esile e pareva privo di forza fisica; aveva i capelli scurissimi e a spazzola, la pelle era anch'essa scura e gli occhi erano, stranamente, d'un bel verde. Il ragazzo ipotizzò che fosse afroamericano.
- Bhe... mhm...- il corvino lo guardò dritto negli occhi, con lo sguardo di ghiaccio.
- Mi prometti che non mi consegnerai alle autorità? - gli domandò seccamente.
Il moro annuì con un grand sorriso sincero.
Jeff capì che stava affermando il vero: glielo poteva leggere negli occhi.
- Allora ti potrei chiedere di accompagnarmi fino a San Francisco? Ma dopo non dovrai dir nulla del nostro incontro, sia chiaro. - gli chiese con garbatezza il quindicenne, sperando di avere una risposta positiva.
L'altro cacciò dalla tasca dei jeans le chiavi dell'auto.
- Possiamo partire anche subito. Ci vorranno almeno tre ore. - gli comunicò con piacere, vedendo che il corvino stava sorridendo contentissimo.
- Grande! Andiamo, allora! - esclamò il piccolo assassino, gioioso per l'ottima notizia. Ma subito gemette di dolore quando un raggio di Sole lo accecó in pieno.
- Ohi... - scosse la testa e la tenne bassa per evitare altri incidenti del genere.
- Haha, tieni tieni. Te li regalo. - il giovane gli diede i suoi occhiali da sole che teneva appesi alla maglia, ridacchiando.
Jeffi se li mise, anche se gli andavano grandi ma di poco.
- Grazie. - lo ringraziò, accennando un sorriso.
- Di nulla. Comunque - il ragazzo gli porse la mano per presentararsi.
- Sono Joey Wills, piacere. - si presentò con un sorriso magnifico.
- Jeffrey - gli afferrò la mano e gliela strinse.
- Jeffrey Woods. Per gli amici, Jeff. -.

Return Of Two KillersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora