E fu anche la volta del 31 dicembre, la notte in cui avrei dovuto gettare tutti i rancori, tutti i rimorsi e tutti i brutti ricordi alle spalle, sempre che ne fossi stato in grado. Poteva il termine 'anno nuovo' significare nuovo inizio? Avrebbe mai potuto scrivere la parola fine a quelle vicissitudini dolorose che mi aveva tormentato per i precedenti quattro mesi?
La musica l'avevo nuovamente accantonata e impiegavo il mio tempo a meditare ma le mie riflessioni non mi facevano giungere ad alcuna conclusione. Dal ventisette in poi l'atmosfera s'era incupita prendendo toni sempre più grigi e morti, rendendo l'aria a casa irrespirabile, e ogni scusa divenne buona per scappare da quel luogo, da quella gente, dalla mia stessa famiglia.
Non connettevo più, non ragionavo, non ero lucido… non mi ero mai sentito prima così distante dalla realtà… E se non commisi errori madornali in quei giorni fu solo per merito dei miei amici e di Virginie, i quali presero le veci del mio angelo custode. Dicevano che da un po' mi ero spento, che ero assente, temevano potessi farmi del male ma non c'era nulla di cui avere paura. Da quando ero andato al cimitero qualcosa in me era cambiato, ciò era evidente, forse ero più consapevole del fatto che mia madre fosse morta, ovvero andata via per sempre, e questa certezza mi aveva distaccato maggiormente da lei e dai suoi ricordi. Era morta, e dopo ben tre mesi abbondanti era tempo che io smettessi di affidare me stesso nelle mani d'una stella o d'una credenza banale e dozzinale, anche se ai miei occhi quella stella aveva sempre avuto un aria magica e materna.
Quella sera i miei programmi vedevano una festa a casa di una ragazza che Max aveva iniziato a corteggiare da poco, la cui casa era fuori città… non che avessi voglia di festeggiare, ma per il mio amico dovevo andarci a tutti i costi. Non avevo idea chi fosse lei, e forse fu pure meglio perché se lo avessi saputo di certo non sarei andato.
Quando Virginie ed io arrivammo, con un pesante ritardo, la festa era già in un perfetto swing: studenti ubriachi in ogni dove, fumo, odore d'erba. Mi ci vollero un paio di minuti per rendermi conto che la maggior parte di quei ragazzi frequentassero il mio stesso liceo.
Ci facemmo strada fra lo folla e raggiungemmo Austin e Madison, una ragazza strana - forse emo -, e Max che mi presentò Ashley, la padrona di casa, biondina, di bassa statura, carina nell'insieme ma piena di tatuaggi: un drago tatuato nell'interno coscia, una rosa sull'addome, il simbolo dell'infinito sul polso destro, una scritta sciocca sul braccio - il classico YOLO che andava tanto di moda - ed infine la scritta love sull'orecchio. Troppi, per i miei gusti...
Finiti i saluti imbarazzanti servii alla mia ragazza un paio di drink e pensai solo a divertirmi dunque danzai, bevvi in gran quantità e fumai un paio di spinelli; non ostante le mille premesse ed indizi, quali i giocatori di football ed un paio di ragazze chearleaders i cui volti non mi erano del tutto nuovi, tutto avrei potuto aspettarmi tranne che incontrare Alexandra a quella festa. Anzi, fu proprio Ashley con mia grande sorpresa a presentarci pensando non ci conoscessimo… « Alex! Loro sono Jake e Virginie, vanno alla tua scuola » disse lei non appena incrociò l'amica. Un tonfo al cuore al solo sentire pronunciare quel nome.
Il volto di Alexandra sbiancò di punto in bianco alla mia veduta, il mio invece divenne direttamente invisibile. Suppongo non si sarebbe mai aspettata di vedermi lì.
« ciao » fece Virginie subito con garbo ed un'eccitazione inaudita, ma lei si limitò ad abbozzare un sorriso quasi come quel saluto l'avesse infastidita.
Io ero immobile, senza parole, pallido e scosso, tanto da non reagire neppure.
« wow, che entusiasmo! » esclamò allora Ashley intenta ad allentare la tensione fra di noi. « Vi conoscevate? »
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L'ULTIMA OCCASIONE (completo)
Teen FictionÉ quando meno te lo aspetti che il mondo decide di caderti addosso. La vita di Jake si trasforma in un attimo nell'Inferno. Non ha via di scampo. É sicuro di aver perso tutto, é sul punto di cedere... Poi incontra Alex. © 2014 Virginia della Torre...