Fare finta di niente

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É così vicina... e così bella, sembra implorarmi con quello sguardo. Ma non devo cedere, non devo. L'unica cosa che devo fare è concentrarmi e resistere, oltre che pensare a una risposta decente da dare alle sue provocazioni. Vorrei dirle che quel bacio non era voluto, che è stato orribile, un'esperienza da dimenticare e che deve assolutamente togliersi dalla testa qualsiasi idea assurda su noi due. Siamo colleghi, punto. Non siamo né amici, né fidanzati, né qualsiasi altra cosa che implichi un assiduo contatto fisico. Ma, all'improvviso, mi rendo conto di quanto è vicina, mi rendo conto che se parlassi le nostre labbra si sfiorerebbero inevitabilmente e che, a quel punto, sarei spacciato. Devo trovare una soluzione e in fretta, ma non è semplice ragionare lucidamente con lei che continua a fissarmi con quello sguardo, con il suo profumo inebriante che mi invade le narici, con le sue labbra morbide pronte a congiungersi con le mie. E alla fine accade l'inevitabile, in un secondo succede di tutto: il mio cervello non riesce più a comunicare con il mio corpo, le mie labbra sono sulle sue, le mie mani sui suoi fianchi e addirittura un sospiro di sollievo fuoriesce dalla mia bocca, come se avessi aspettato anche troppo per quel bacio. Lei sembra abbandonarsi a me, rinforza la presa sul mio collo e avvicina le mani ai miei capelli per stringerli lievemente, riesco ad approfondire il bacio e finalmente sento quel sapore di cui avevo sentito così tanto la mancanza da desiderarlo ardentemente. Il tempo si ferma, non so da quanto siamo qui, avvinghiati a baciarci quasi famelici, secondi, minuti, ore, giorni... Non importa quanto tempo, importa solo il fatto che vorrei non smettere mai. Nel momento in cui ci stacchiamo per respirare, la realtà mi arriva come un pugno in piena faccia. Mi rendo conto di ciò che abbiamo appena fatto e capisco di aver fatto una cazzata, soprattutto dopo le domande che lei mi aveva posto: con quel bacio è come se io avessi risposto implicitamente a tutti i dubbi che aveva in testa, le ho dimostrato che il bacio nel bar mi era piaciuto, che era voluto e che ne volevo ancora, e ancora. La Granger sembra essere sconvolta quanto me, mi fissa con gli occhi spalancati, le labbra gonfie ed il respiro mozzato. Ringrazio la mia enorme forza di volontà o sarei già tornato a fiondarmi su quelle labbra. E adesso? Cosa faccio? Lei vorrà parlare, si sarà già immaginata che io sono perdutamente innamorato di lei o altre fandonie simili. Non posso più dirle che per me il bacio, i baci, non contano niente, se fosse stato così non l'avrei baciata di nuovo, ma non posso neanche dirle che mi è piaciuto, già si starà facendo un sacco di castelli mentali, meglio non alimentare le sue speranze. Senza preavviso mi giunge alla mente un lampo di genio, un compromesso. Le prendo le mani e ci smaterializziamo al ministero, se non ne parliamo è come se non fosse successo nulla, dimostro di aver gradito il bacio ma non troppo da voler discutere con lei dell'argomento, fare finta di niente è la soluzione più giusta che potessi prendere. Nei suoi occhi scorgo varie emozioni: sorpresa, delusione, rabbia, vergogna, decisione. La vedo serrare la bocca e incrociare le braccia sotto al seno e, senza degnarmi di una parola, si gira dirigendosi verso il nostro ufficio. Rimango sorpreso dal suo comportamento, a quanto pare anche lei ha deciso di non parlarne, anche se credo che sia abbastanza furiosa e questa volta non posso biasimarla: si sentirà presa in giro e usata, ma meglio bloccare tutto sul nascere. Salutiamo Lucy e Kevin, quest'ultimo mi guarda stranito, deve aver capito che c'è qualcosa che non va. Infilando la mano in tasca sento il biglietto dove avevo segnato il numero di telefono di Jack, perciò senza dire nulla a Hermione faccio dietrofront e vado da Kevin. "Hey amico, tutto bene? Sento una leggera tensione nell'aria..." mi dice lui appena lo raggiungo. "Lascia stare, meglio non parlarne. In ogni caso, ho ottenuto il numero di telefono di Jack, così lo potrete convocare. Mi è sembrato un uomo abbastanza viscido, si mangiava la Granger con lo sguardo e sua moglie sembrava piuttosto stizzita a riguardo." Gli porgo il biglietto e lo vedo sorridere leggermente. "E che copertura avete usato, se posso chiedere?" Ma che domande sono!? Sembra quasi che sappia già tutto. Prendo coraggio e cerco di rispondere senza problemi, devo fargli capire che la nostra copertura è stata semplicemente strategica. "Abbiamo fatto finta di essere fidanzati" come non detto, la mia voce ha tremato leggermente, ma da quando non sono in grado di mascherare le emozioni!? Insomma, è sempre stata la mia specialità, mi sto forse rammollendo? Dopo le mie parole, il sorriso di Kevin sembra allargarsi e, mettendosi il biglietto in tasca, mi dice "E così il fidanzato Draco era geloso... Quel viscido voleva provarci con la sua Hermione" a quell'esclamazione non posso evitare di arrossire, ma che mi prende oggi?! "Ma che stai dicendo! Non sono geloso e questo non centra assolutamente niente! Ora scusami, ma devo tornare al lavoro" faccio per girarmi, quando lo sento borbottare "Da Hermione". Mi ha stancato. Quelle allusioni non sono assolutamente necessarie, anzi, non fanno altro che peggiorare il mio stato d'animo scombussolato. "Non è colpa mia se siamo nello stesso ufficio!" detto questo mi giro e me ne vado infastidito.

La giornata passa tranquilla, io e la mia collega non ci rivolgiamo la parola e l'imbarazzo sembra aleggiare nella stanza. Forse un po' mi sto pentendo della mia scelta: ignorando il bacio le cose tra noi non possono tornare come prima, bisogna chiarire per sistemare tutto. Sicuramente io non farò il primo passo, non ho idea di cosa dirle e spero solo che quando sarà arrivato il momento le parole mi usciranno da sole, o sarò nella merda. Per il momento sembra ancora abbastanza arrabbiata e questo è un altro motivo per lasciarla stare, non ho voglia di litigare ancora con lei, è stressante e troppo stancante. 

Si sono fatte le sette ed io sto per andarmene, ho avuto molto lavoro da fare oggi, dovendo recuperare tutto ciò che non ho fatto stamattina e la stessa cosa vale per la Granger. Prima che mi possa infilare la giacca sentiamo bussare alla porta, dalla quale fanno capolino Kevin e Lucy sorridenti. "ciao ragazzi, anche voi avete finito adesso?" ci domanda lei. Notando che Hermione non prende parola, decido di rispondere io "Eh si, abbiamo avuto molto da fare oggi" noto lo stesso sorrisetto di prima spuntare sul viso di Kevin e la cosa non mi piace. "Che ne dite di venire a cena con noi al pub qui vicino?". Prima che io possa dire qualcosa, la mia partner sembra risvegliarsi e dire dubbiosa "Non saprei... Sono piuttosto stanca e vorrei tornare a casa presto...". È evidente che non vuole trascorrere ulteriore tempo in mia compagnia, in effetti neanche io faccio i salti di gioia all'idea. "Eddai Hermione... Mangiamo il fish & chips che ti piace tanto..." Lucy cerca di essere molto persuasiva, anche se la Granger riprende da dove aveva cominciato. "Non lo so Lucy... non ho molta voglia di uscire" Kevin si unisce nel tentativo di convincerla, prendendo in causa anche me "Dai non farti pregare! Diglielo anche tu Draco!". Lei si gira subito a guardarmi, sembra ancora arrabbiata e delusa, ma vedo un barlume di speranza nei suoi occhi. E ora che faccio!? Tutta colpa di quell'idiota di Kevin! Lo so che l'ha fatto apposta, il bastardo. 

**Angolo Autrice**

Ciao! Come state? Ho cercato di aggiornare il prima possibile, spero che il capitolo vi piaccia! Ringrazio tutti coloro che leggono, commentano e votano la mia storia! I vostri commenti mi rendono davvero felice e, in caso abbiate qualcosa da ridire, accetto anche le critiche. Volevo anche informarvi e invitarvi a leggere la mia nuova storia, sempre Dramione, "Dealing with the enemy". Ci tengo davvero molto quindi vi chiedo, se avete voglia e tempo, di leggerla e di farmi sapere cosa ne pensate. 

Grazie mille e al prossimo capitolo, che spero di pubblicare presto ;)

Together until the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora