X

602 53 11
                                    

Canzone Capitolo: Photograph; Ed Sheeran

(Parla Harry)

Mi fa male il petto.
È più vuoto, ma non vuoto-leggero, è vuoto-pesante.
Un vuoto-colmo assurdo.
E allora mi tocca alzarmi alle quattro del mattino e rompere le palle a Niall Horan.

«Promettimi che lo proteggerai.», lo dico di getto appena esce dalla porta di casa sua.

Per poco non cade, ma poi mi punta il dito contro e «Io lo sapevo che eravate checche!», lo dice fiero, poi: «è il mio Louis, lo conosco da quando sono nato, certo che lo proteggerò.»

Il tuo che..?

«Lo porterai sano e salvo, okay? Cioè, me lo riporterai qui.» indico le mie braccia come fossero la casa di Louis.

«Si, lo metterò prima della mia vita..ma..se dovesse succedermi qualcosa io..», sussurra, non guardandomi in faccia, gli occhi blu sul marciapiede.
«Rose è incinta.» merda!

Come posso pretendere che lui metta avanti al sua vita per la mia ragione di vita.

E allora mi giro.
Non lo guardo più.

«Lascia stare cazzo! Lascia stare.», mi allontano a grandi passi.

«Se vedi che non dovesse tornare digli che lo amo.» lo dico, urlando, intenzionato anche tornare a letto, ma mi è impossibile con Louis che se ne sta andando.



E quindi stiamo qui, uno davanti all'altro lui però lontano, non troppo, io oramai inginocchiato a terra con i sassi che conficcano le mie gambe lui mi vuole dire quella parola.

No, non glielo permetto mica, col cazzo.

Mi tappo le orecchie come un bambino e prendo in considerazione anche la possibilità di sventolare la lingua facendo pernacchie pur di non sentirlo.

Ma per fortuna smette di parlare prima.

«Vattene Lou!» glielo urlo un po' di volte. Vattene che sennò ti tengo qua con me.

Lui entra in macchina e non mi guarda più.
E il veicolo se ne va, lui con esso, e le sue labbra anche.
Non riesco a respirare, così mi accovaccio a terra.

Sono a malapena le cinque e il sole sta salendo, il cielo prende sfumature rosa.
Come le sue guance.
E vorrei guardare le ultime stelle scomparire, ma le uniche che riesco a vedere sono le lucine cristalline dei suoi occhi.

«Fanculo Tomlinson!» lo urlo battendo i pugni sull'asfalto.
Le mani sanguinano e le labbra anche, ma la ferita più grande è quella al petto.

Le braccia ora incrociate mentre cerco di trattenere il calore trasmesso da quel bastardo.
Ma niente, non troppo, lui non c'è.

Se n'è andato.

n/a

sad sad sad sad sad.
Vi avverto che il prossimo capitolo è proprio brutto brutto quindi preparate i fazzoletti.
Mi aspetto minacce di morte, solo non menatemi che io vi amo. xx

Storm_of_books ti amo, my inspiration muse.

Adiaforía ( Larry Stylson )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora