Capitolo 9

725 18 2
                                    

CLAUDIO'S POV:
Era così bella che non avevo parole.
Non riuscivo a formulare una frase di senso compiuto.
Sembro così impacciato.
Come un ragazzino alle prime armi con l'amore, invece no.
Ero stato sposato, ma Roberta non mi aveva mai fatto un tale effetto.
Con lei sembra tutto nuovo, diverso.
Amavo l'effetto che aveva su di me.
È entrata nella mia vita come un uragano e ha stravolto tutto.
E ne ero felice.
Le avevo preso un regalo che le avrei dato stasera.
No, nessun anello. È troppo presto!
Ma è bello comunque, quasi come lei.
Lei scese le scale, ma vedendomi ammutolito si creò una strana espressione sul suo viso.
«Non ti piace?» mi chiese.
Come poteva non piacermi.
Era perfetta.
«Sei...ecco. Oddio sembro uno stupido» dissi impacciato.
«No, non lo sei.» disse sorridendomi.
«Sei perfetta.» esclamai.
Le porsi il mio braccio, che accettò, e dopo aver salutato tutti uscimmo di casa.
Spero la sorpresa le piaccia!

EMMA'S POV:
Continuavo a chiedere a Claudio dove stessimo andando ma non mi rispondeva.
Sbuffai.
«Ti dico solo che è un posto magico.»
Si rivolse a me sorridendo.
Mi mise una mano sulla coscia.
Era così sexy col suo completo blu notte addosso.
Ne approfittai per scattare una foto e caricarla su Instagram.
"Mi sonrisa. Te amo!❤💕😍 "
E la pubblicai.
Non lo avevo taggato, non volevo che dopo un giorno che Claudio aveva lasciato Roberta i giornali avessero cominciato a scrivere di noi.
Gliela mostrai...
«Tu sei il mio sorriso» rispose lui.
«Ti amo» gli lasciai un lieve bacio sulle labbra.
Parlammo per tutto il tempo.
Non c'era bisogno di musica.
Ormai la mia canzone preferita era la sua voce.
Dopo più di mezz'ora arrivammo in una specie di parco, dove lui parcheggiò.
Scese per primo e venne ad aprirmi la portiera.
Chiuse l'auto e iniziammo a camminare.
C'era un piccolo sentiero illuminato da lanterne.
C'erano fiori ovunque.
Poi Claudio mi mise una benda sugli occhi.
«Vieni» mi sussurrò all'orecchio.
Annuì e mi feci guidare da lui che mi teneva per i fianchi.
Giunti a destinazione, prese le mie mani e le mise su qualcosa di freddo.
Del ferro.
Mi tolse la benda e rimasi senza fiato.
Era un piccolo angolo di paradiso.
C'era un lago illuminato da piccoli fari che facevano cambiare colore all'acqua, creando anche piccoli giochi di luce.
Il tutto accompagnato dalla luna piena e dalle stelle che facevano da testimoni alla nostra serata.
Rimasi estasiata.
Non riuscivo a parlare.
«Sapevo ti sarebbe piaciuto» disse soddisfatto del suo operato.
«È un paradiso» dissi.
Mi abbracciò i fianchi.
«E stasera questo paradiso è solo nostro» mi lasciò un bacio tra i capelli. Mi voltai per guardarlo negli occhi. Sorrisi.
«Grazie amore mio» dissi abbracciandolo. Ricambiò.
«Solo per te» mi sussurrò.
«Solo per noi» risposi.
Prese il mio viso tra le sue grandi mani e mi baciò.
Era un bacio che sapeva d'amore, quello vero.
Ci staccammo per entrare nel ristorante.
Era vuoto. C'eravamo solo noi.
Era molto elegante.
Con i lampadari e i bicchieri di cristallo.
Non c'erano tavoli, solo uno.
Il nostro.
C'erano petali di rosa ovunque e dello champagne al fresco.
Al mio posto non c'era più una rosa rossa come al solito, ma un mazzo di rose rosse.
Erano bellissime.
«Sono bellissime, grazie.» lo baciai.
«Tutto per te» rispose lui.
ci accomodammo e il cameriere venne a servirci quasi subito.
Era tutto squisito.
La serata passò così.
A regalarci sorrisi, baci e parole dolci.
Ho capito che il mio posto preferito è ovunque ci sia lui.
Rende tutto così bello e luminoso da far perdere la testa.
E per quanto mi piacciano le sue sorprese, non voglio che spenda soldi per me, perché sto con lui per la persona che è e non per chi è!
Con una persona cerco di andare sempre oltre.
Oltre l'atteggiamento, oltre il carattere.
Mi piace scoprirne l'animo.
E Claudio ha l'animo più bello che abbia mai visto.
Sa di purezza.
A fine cena, uscimmo a sederci su delle sedie di vimini di fronte al lago.
Era una notte fantastica.
Il cielo era pieno di stelle ma, in assoluto, quella più bella ce l'ho al mio fianco.
Mi abbracciò forte a sé.
«È stato tutto perfetto. Grazie» lo baciai dolcemente.
Lui ricambiò approfondendo, giocando con la mia lingua, fino a creare una danza tutta loro.
Quando ci staccammo disse...
«Non è ancora finita» prese dalla tasca interna della giacca una scatolina.
«Per te» me la porse.
«Cla io-» mi zittì.
«Apri»
L'aprì e dentro c'era una bellissima collana d'oro bianco con 4 ciondoli:
Una C, un cuore con appeso un pallone da calcio e una E.
Era bellissima.
«È-è...bellissima» non riuscivo a parlare.
«Sono contento che ti piaccia.
Tu hai conosciuto me grazie al calcio, alla tua passione. Io ho conosciuto te proprio perché Agnelli ti ha scelta. Amore e calcio ci legheranno sempre. Ora voltati»
Rimasi senza parole e mi voltai per farmi indossare la collana.
Mi baciò il collo.
«Ti sta benissimo» mi sussurrò tra un bacio e l'altro.
Mi stava letteralmente mandando in tilt il cervello.
Chiusi gli occhi beandomi di quel momento così perfetto.
«Clà,è stato tutto bellissimo, sul serio.
Ma per me le serate perfette sono quelle dove ci siamo tu ed io.
Perchè per me sei importante tu e non i tuoi soldi» dissi guardandolo negli occhi.
«Lo so. È anche per questo che mi sono innamorato di te. E se organizzo cose come queste, è solo perché mi va di farlo. Perché amo la tua espressione sorpresa. Ti brillano gli occhi. E sei così bella» mi rispose.
Sorrisi.
Mi tenne stretta a sé per un tempo indefinito.
Poi arrivò il momento di andare.
Claudio pagò il conto e uscimmo per andare verso l'auto.
Mi prese la mano intrecciandola con la sua.
Sfrecciammo per le strade di Torino.
Era così bella quella città di notte, piena di luci e colori.
Un capolavoro!
Quando tornammo a casa, mi tolsi le scarpe per non far rumore.
Anche se in realtà non c'era quasi nessuno. in molti erano usciti.
Anche Paulo e Tara.
Quei due sono l'esatto opposto mio e di Claudio.
Sono sempre pacifici, invece noi...
Beh...noi no!
Litighiamo ogni due per tre ma d'altronde come si dice "l'amore non è bello se non è litigarello".
Salimmo velocemente le scale e andammo in camera sua, che ora era un po' anche mia.
Mi aiutò a togliere il vestito e lo fece scivolare lungo tutto il corpo.
Mi abbracciò.
Era tutto così dolce.
Poi mi voltai e mi baciò con foga.
Mi tolsi le scarpe e tolsi la giacca a lui, poi la camicia.
Si sfilò le scarpe e i pantaloni, restando in boxer.
Mi diede una sua maglia e ci mettemmo sotto le coperte.
«È stata la serata più bella della mia vita» gli dissi mentre mi teneva stretta a sé.
«Tu rendi tutto più bello, amore» rispose lui.
«Ti amo» mi disse.
«Anche io, tanto» risposi.
Ci addormentammo così.
Uniti da battito dei nostri cuori e dal suono dei nostri respiri, fino a diventare un'unica sinfonia.

Io per te combatterei 8.000 guerre!❤ //Claudio MarchisioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora