Capitolo 13

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Era la sera prima della partenza.
I ragazzi avevano organizzato una serata all'insegna di schifezze, alcool e giochi.
C'erano tutti.
Era venuta persino Chiara a salutarmi. Non ci vedevamo da un po' e passammo in resto della serata insieme a divertirci.
Claudio era a suo agio con tutti tranne che con Simone. E con me.
Si parlavano a monosillabi.

Dopo tante risate e chiacchiere si fecero le 23:30.
«Bene, che facciamo?» chiese Mario.
Dopo qualche secondo Chiara esordì dicendo...
«Giochiamo a "non ho mai"?»
«Ma anche no» risposi.
«Dai è divertente» Tara l'appoggiò subito.
«No, perché ogni volta vi coagulate contro di me» dissi incrociando le braccia al petto.
«Ma non è vero!» dissero all'unisono.
«Si come no»
«Dai su. Giochiamo!» disse Paulo entusiasta.

Ci sedemmo a tavola e Simone da alcuni mobili tirò fuori varie bottiglie.
«Chi segna nomi e short?» disse Paulo.
«Faccio io» disse Leo.
«Ma non vi ubriacate all'estremo» l'affianco Gigi.
«Tranquillo papà» lo prese in giro Tara. Ridemmo tutti.
Claudio se ne stava in salone a guardare la tv.
Era così bello.
Era bello nonostante tutto.
Tara mi diede una gomitata.
«Lascialo perdere.» disse per poi tirarmi per un braccio e farmi sedere.

«Bene. Inizio io!» disse Tara euforica.
«Non ho mai... fatto una dichiarazione d'amore» bevvero tutti tranne io e Tara e Norbert.
«Bene. Tocca a me!» disse Chiara.
«Non ho mai... fatto sesso in macchina» bevvero tutti tranne io e Chiara.
«Tocca a me!» disse Simone.
«Non ho mai... fatto le pulizie in casa»
Bevemmo tutti tranne lui e Mandzikic.
«Tocca a me!» dissi io.
«Non ho mai... fumato una canna» nessuno bevve.
«Cazzo!» risero tutti e mi toccò bere.
«Tocca a me!» disse Sami.
«Non ho mai... rimorchiato in disco»
Bevemmo tutti tranne lui.

La serata andò avanti così.
Io ero brilla.
Uscirono fuori cose imbarazzanti e tante prese in giro.
«Bene, concludo io. Non so andare avanti perché sono ubriaca» disse Tara. Ridemmo.
Poi Tara e Chiara i guardarono complici.
«Non ho mai...avuto una relazione con più di un calciatore. Per i maschi, atlete che praticano calcio» disse con fare ovvio.
Nessuno bevve.
Alzai il bicchiere e feci segno...
"Alla salute".
«Stronze!» dissi prima di ingurgitare l'ultimo short.
Mi guardarono sconcertati.
«Con chi sei stata eh?» mi chiese Simone.
Non gliene avevo mai parlato.
Era un capitolo particolare della mia vita.
Gli occhi di tutti erano puntati su di me. Persino quelli di Claudio che, fino a qualche secondo prima, stava guardando la tv.
Era nervoso...o geloso?
Aveva uno sguardo indecifrabile.
Cancellai quel pensiero dalla testa.
Non poteva essere.
«Avete presente Higuain?» dissi.
Annuirono tutti.
«Beh...sono stata con lui!» dissi facendo spallucce.
«Cosaaa? Davvero?» gridò Sami.
«Ecco chi era il "famoso" Gonzalo della telefonata con Oscar» disse Simone riflettendoci su.
«Già...»
«Ma quando?» mi chiese Sami curioso.
«Durante il periodo che ho lavorato per la società del Napoli.» risposi.
«E poi?» disse Mario.
«E poi niente. Siamo stati insieme per un po'. Poi poco prime che partissi per venire qui ci siamo lasciati» non raccontai tutto.
Lasciai quel velo di mistero nel racconto.
«E perchè?» mi domandò a sua volta Miralem.
«Perchè non credo alle relazioni a distanza. Io una persona voglio viverla giorno per giorno.» dissi guardando Claudio che nel frattempo aveva la mascella serrata.
«Hai ragione» disse Gigi.

Erano le 3 del mattino quando andai a dormire.
Mi svegliai il giorno seguente con un leggero mal di testa.
Feci una doccia rigenerante e mi sentì subito meglio.
Misi dei jeans skinny a vita alta, un maglioncino bianco e le Stan Smith bianche. Pettinai i capelli e truccai poco.
Misi le ultime cose in valigia.
Lasciai i regali sotto il letto, ci avrebbe pensato Tara a farglieli trovare sotto l'albero.

Mi misi alla scrivania e decisi di scrivere un piccolo pensiero ai ragazzi.

"Chi lo avrebbe mai detto che un giorno mi sarei trovata qui a scrivervi? Io no.
Eppure l'ho fatto.
Il mio cuore è diviso: una parte qui e una parte a Napoli.
Se Tara vi starà leggendo questa lettera significa che vi avrà già dato i miei regali per voi.
Se sono uguali c'è un perché.
Ho scelto di farli tutti i uguali perché per me siete tutti importanti. Siete tutti ormai una parte essenziale della mia vita.
Cambia solo l'iniziale del vostro nome.
Il cuore e incastrato nel pallone perché è grazie al calcio che ho imparato ad amarvi.
Spero vi siano piaciuti.
Paulo, tratta bene la mia ragazza o giuro che ti decapito!
Scherzo, Joya!
Simo, vabbè.
Tu sai cosa sei per me, non ci sono parole per descriverti.
O forse una: roccia!
Si. Sei come una roccia. La mia roccia.
Sei quello che mi tiene testa, che mi sta accanto, che mi consiglia, che accetta ogni giorno ogni mio capriccio.
So che volevi restassi per passare il Natale insieme, ma non ho potuto.
Dovevo tornare per Maicol.
Lo sai.
Tà so che non condividi la mia scelta, ma un giorno capirai.
Mi mancherai come l'aria.
E mi mancherà anche correre per l'isolato con addosso il pigiama per venirti incontro come quando eravamo bambine. Ricordi?
Bene, che dire?!
Vi voglio bene, ragazzi. Tanto.
Buon Natale a tutti!❤
A presto."
Emma.

Io per te combatterei 8.000 guerre!❤ //Claudio MarchisioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora