Il giorno seguente mi svegliai con una gamba intorpidita e la presenza di qualcuno accanto. Mi tirai su e osservai Claudio dormire accanto a me con solo una piccolissima parte di lenzuolo che gli copriva la vita e una gamba. I capelli biondi arruffati e un filo di barba incolta. Tracciai con un dito dal petto in giù passando sugli addominali. Quest'uomo é un Dio greco, un ormone che cammina. Gli lasciai piccoli baci all'angolo della bocca. Accennò un sorriso. Chissà cosa stava sognando. Sorrisi anche io.
Ritornai lucida quando capii di aver fatto l'ennesima cazzata. Balzai dal letto e mi feci una doccia veloce. In armadio trovai un paio di jeans neri e un maglioncino verde. Misi sotto la camicia del giorno prima per via del freddo e i tacchi. Un po' di mascara e rossetto e via.
Cercai di farlo svegliare. Dopo un paio di tentativi aprì gli occhi e si mise a sedere sul petto. Mi vide, sorrise e i suoi occhi erano un qualcosa di incredibile. I suoi occhi erano il mio cielo.
《Buongiorno amore mio》disse per avvicinarsi e baciarmi. Voltai io viso. Si ritrasse.
《Che succede?》mi chiese confuso ed aveva ragione. Ci fai l'amore tutta la notte e poi al mattino lo rifiuti?
《Clá, stanotte... é stato un... un errore. Un secondo errore. Ecco. Non doveva succedere né dovrà ripetersi. Te lo chiedo per favore.》gli dissi.
《Tu chiami errore qualcosa che non coscienza abbiamo voluto entrambi? Non eravamo ubriachi, o almeno non di alcol sicuro. Eravamo ubriachi d'amore io per te e tu per me non negarlo. L'abbiamo desiderato e non dire di no perché non ci credo》si alteró un po' ma non poteva urlare. Giù c'erano i ragazzi.
《Non lo nego. Ti ho desiderato tanto, forse troppo. Ma non è il momento giusto. Questa storia del bambino mi sta stressando. Ci sto male vuoi capirlo?》pensare a tutta questa storia mi mette una grande angoscia.
《E cosa vuoi che faccia?》mi prese la mano. La strinsi forte.
《Dimentichiamo questa notte e anche quella della scorsa settimana. Come se non fosse successo nulla, va bene? Mi sentirò meno in colpa!》
《Io invece non voglio dimenticare niente, anzi. Sono sempre più convinto della mia decisione. Mio o non mio quel bambino. Tu mi sposi, punto!》si alzò dal letto per vestirsi.
《Non succederà mai!》dissi certa.
Feci per aprire la porta ma la sbatté di nuovo per chiuderla e mi ci attaccò con la schiena e con la sua intimità che premeva sulla mia.
《Allora facciamo un bambino anche noi così potrò stare con te. É quello che voglio》mi sussurrò all'orecchio prima di iniziare a baciarmi il collo. Avevo i brividi ovunque, ma non potevo darlo a vedere. Non era il modo giusto. Non era quello che volevo in quel momento.
Cercai di divincolarmi ma mi teneva stretta.
《Clá lasciami dai》cercai di smuoverlo un po' ma era troppo forte per me che ero mingherlina e pure sotto peso per via dello stress.
Sapeva di essere più forte e robusto e ne godeva.
Mi slacciò i pantaloni mentre i suoi slip erano già giù. Mi baciava forte ovunque e non riuscii a controllarmi. Ma dovevo dire di no. Non voglio un figlio in questo modo. Non posso scendere nè a ricatti e né a compromessi. Non voglio.
Stava spostando i miei slip per potermi fare sua ma riuscii a fermarlo...
《CLÁ, BASTA! NON TI VOGLIO LO CAPISCI?》glielo gridai guardandolo negli occhi. C'era un briciolo di rabbia in me che credo avesse percepito e quindi avevo reso più credibili le mie parole.
Lo volevo e come! Ma restare incinta perché lui voleva un bambino da me e non da Roberta non sistema le cose.
Mi lasciò scendere per ricompormi e lo fece anche lui.
《Ti sto perdendo, lo so. Ma non giudicarmi egoista se voglio un figlio da te. Io ti amo sul serio e farei di tutto per restare accanto a te. Cerca di capirmi.》sussurrò a testa bassa.
《Claudio, sono nel fiore della carriera. Non posso ne voglio un bambino adesso, ne tantomeno col problema che c'è da affrontare con Roberta che è incinta. E poi ho solo 22 anni, mi rovinerei la vita.》risposi e gli accarezzai il viso.
《Non potresti pensare che sia un errore il frutto del nostro amore, ne che possa rovinarti la vita. Potresti lavorare in egual modo.》mi disse lui.
《Si, ma non potrei fare lunghi viaggi, trasferte con voi perché sarei sempre stanca con un pancione che mi farebbe quasi rotolare. E io quel pancione non lo voglio, almeno per adesso.》risposi cercando di convincerlo.
《Resterai comunque e sempre mia. Nessun altro potrà averti stanne certa.》mi diede un bacio appassionato e andò via lasciandomi sola in camera. Mi ricomposi e scesi giù per la colazione.
《Buongiorno》 salutai tutti con un sorriso.
《Buongiorno scricciolo dormito bene?》mi domandò Simone
《Bene sisi, bene》dissi sedendomi a tavola con loro. Arrivò anche Claudio che si sedette come al solito di fianco a me.
《Avete sentito stanotte? Qualcuno si é dato parecchio da fare?》esordì Sami. Sorrisero un po' tutti. Claudio sorrise. Ma io non volevo che infierissero.
《Mi dispiace deluderti tesoro, ma no. Stanotte mi si é rotta la rete del letto e io e Tara abbiamo impiegato ore a sistemarla per questo abbiamo fatto tutto del frastuono. Vero, Tà?》 Chiamai in soccorso la mia amica che prontamente non mi delude mai.
《Si, mamma mia. Vedessi che faticaccia. Dopo chiamo qualcuno per farla sostituire.》 GRAZIE TARA PER SALVARMI SEMPRE IL CULO!
Mi versai una tazza di caffè ma appena la avvicinai alla bocca l'odore mi disturbó tanto da correre in bagno a vomitare. Mi ripulii ed uscii dal bagno.
《Tutto bene tesoro?》di chiese Tara preoccupata.
《Si, benissimo. Avrò preso un po' di influenza. Con questo freddo poi.》dissi con nonchalance.
《Dai, mangia almeno qualcosa》mi disse la mora riconducendomi a tavola.
《No Tara dai, sto bene così tanto non ho fame. Anzi scappo a lavoro che oggi ho molto da fare.》mi alzai e presi la borsa. Salutai frettolosamente e andai in ufficio. Loro erano di riposo.
Chiamai Marco per dirgli che non ero sparita ma che ero rimasta a casa da Tara. Mi disse di stare tranquilla e che potevo tornare da loro quando volevo.
Sono due ragazzi dolcissimi.
Tara mi raggiunse in ufficio dopo mezz'ora circa...
《Allora? Che è successo stanotte che hai sfondato il letto?》mi chiese a braccia conserte stravaccata sulla sedia.
《Ma quale letto rotto... ho fatto un altra stronzata stanotte e me ne sto pentendo da morire Tà》mi guardava e non capiva.
《Io e Claudio abbiamo fatto l'amore stanotte ecco perché del rumore. Ma é stato un altro errore. Peggio di quello della scorsa settimana.》lei sorrideva.
Cazzo ti ridi pure tu? Madonna aiutami tu! Imprecavo mentalmente.
《E perché é stato peggio scusa?》
《Perché quando si é svegliato gli ho detto che é stato un errore ma lui invece di incazzarsi mi ha attaccata al muro chiedendomi un bambino. Ma ti pare che con quello che sta succedendo faccio un figlio con lui adesso?》sbuffai.
《Sempre se non sei incinta già》rispose lei guardandomi di sottecchi.
《Ma cosa? Ma stai zitta! Sarà questo freddo che mi prende allo stomaco.》risposi infastidita.
《Sisi, il freddo. Come no.》e mo pure tu Tara e che cazzo!
《Ora stai meglio? Hai il viso troppo pallido.》mi chiese.
《Una meraviglia!》risposi indaffarata.
Andò via dopo poco per andare a lavoro e io mi misi all'opera per sbrigare delle pratiche.
Un paio di ore dopo sentii bussare...
Ma mi avrebbero lasciata lavorare in pace? Chi lo sa...
《Avanti!》
《Posso?》ero Claudio.
Ma l'ha capito che sta complicando la vita a entrambi o no?
《No, sono occupata. Vai via.》e tornai con lo sguardo sul pc.
Ovviamente non diede la minima importanza a ciò che gli avevo detto e si sedette al lato opposto della scrivania di fronte a me...
《Non hai sentito? Ho detto di andare via. Ho molto lavoro da sbrigare.》dissi.
《Io no, oggi sono libero. Per questo sono qui.》 Disse tutto soddisfatto.
《Perfetto. Allora approfitta per andare da tua moglie così mi lasci libera di lavorare》sbuffai.
《Ci sto adesso》disse lui mettendosi comodo sulla sedia e i piedi sulla scrivania.
Eh no, caro mio! Tu e quel pelato di Simone dovete finirla di imbrattarmi la scrivania con queste scarpe sporche. Ne ho le tasche piene.
《1. Metti subito giù quei piedi.
2. Io non sono tua moglie né lo sarò in futuro.
3. Vattene e lasciami lavorare in pace.》conclusi. Mi fissava con uno sguardo intenso. Potrei morire in quegli occhioni azzurri.
《Sono venuto per sapere come stavi. Mi sono preoccupato.》si alzò e venne al mio lato della scrivania. Giró la sedia con le rotelle e mi mise davanti a lui per poi inginocchiarsi.
《Sto bene Clá.. adesso però vai per favore.》 Glielo sussurrai dolcemente così magari avrebbe capito.
《Non dovresti fare delle analisi? Magari é un virus oppure...》 accennò un sorriso. Ecco ora inizia pure lui. Rosti gli occhi.
《Oppure? Non sono incinta! Sto bene e non ho bisogno di fare le analisi. Sarà un influenza passeggera.》risposi.
NON SONO INCINTA! COME LO DEVO DIRE?
《Può darsi... oppure no! Vorrei tanto che tu lo fossi. Mi renderesti l'uomo più felice del mondo.》stava allungando la mano verso la mia pancia. Gli diedi uno schiaffo sopra.
《Non devo rendere felice nessuno. Non sono incinta punto! Adesso lasciami lavorare. Buona giornata.》mi allontanai e tornai alla mia postazione.
In risposta mi diede un bacio alla tempia e andò via chiudendosi la porta alle spalle con una faccia da ebete.CLAUDIO' S POV
È testarda come un mulo. E non vuole nemmeno farsi visitare. Quanto vorrei che fosse incinta. Un bambino nostro, il frutto del nostro amore. Un amore vero, sincero. So che c'è ancora un casino da risolvere con lei ma non sono intenzionato a tornare con lei. Mi prenderò ogni responsabilità nei confronti di quella creatura che porta in grembo ma non posso stare con una donna che non amo. Ero sicuro, deciso.
Prima o poi se dovesse continuare a stare male inizierà a farsi delle paranoie e finalmente si farà visitare, la conosco!
Nel dubbio chiamai Tara e le dissi di comprarle un test di gravidanza da tenere all'occorrenza qualcosa avesse cambiato idea. La mora mi rispose che ci aveva già pensato e lo aveva comprato. Adesso aspettiamo e vediamo!EMMA'S POV
Avevo un forte mal di testa, non riuscivo a fissare il pc per più di qualche minuto. E ancora una volta quel forte senso di nausea di faceva sentire. Decisi che avrei concluso il lavoro il giorno seguente ma era giunto in momento di riposare.
Era le 15 circa. Non avevo nemmeno pranzato. Non avevo fame.
Tornai a casa dai ragazzi. Tara era lì a guardare la tv.
《Hey, non sei nemmeno tornata a pranzo. Tutto bene?》 Mi chiese la mora preoccupata.
《Si bene, ho bisogno soltanto di riposo ho un forte mal di testa. Magari mi prepari un panino al volo?》le chiesi sedendomi sul divano.
《Certo tesoro, ci penso io.》mi coccoló un po' e poi mi preparò un panino veloce con del prosciutto e del formaggio.
Non riuscii a dare nemmeno un morso perché l'odore mi disgusto tanto da correre in bagno a vomitare ancora.
Finora questa tortura.
Uscendo dal bagno vidi la faccia della mia amica preoccupata. Claudio nel frattempo era sceso dal piano di sopra.
《Tutto bene? Hai il viso pallido.》mi disse dolcemente.
《Non lo so. Ho lo stomaco sottosopra.》
《Senti, ma l'ultima volta che hai avuto il ciclo?》mi chiese la mora. Ancora con questa storia? Basta!
《Non so, controlla nella mia agenda. Scrivo tutto lì.》Tara afferrò la mia borsa e prese l'agenda.
Iniziò a spulciare fra le pagine. E più le pagine tornavano indietro più capivo che la data del mio ultimo ciclo era ben che lontana.
《Ecco! 14 dicembre.》disse.
Sgranati gli occhi.
《Siamo a metà febbraio. Trova il mese di gennaio ti prego》la supplicai.
Controllò di nuovo ogni data ma nulla. Sono molto meticolosa non avrei dimenticato di segnarmelo.
Claudio ci guardava soddisfatto.
Stupido.
《No nulla. Dai sarà stato un po' di stress accumulato in questi mesi.》mi rincuoró la mia amica.
《Ma se hai dubbi puoi sempre fare un test, no?》la guardai.
E se avesse avuto ragione?
《Va bene ma sono sicura di non essere incinta》 risposi.
Ma mora prese dalla sua borsa il test e me lo mise fra le mani. Ero terrorizzata.
《Ehy. Ci sono io con te. Non ti lascio sola. E Tara uguale. Dai vai e fai il test okay?》mi disse Claudio stringendomi una mano con un sorriso dolce.
Annuii e andai in bagno.
Feci il test e una volta finito uscii dal bagno dove mi aspettavano Tara e Claudio. Mi misi fra di loro.
《Aspettiamo》sospirai. Eravamo in ansia. Fissavamo il test quasi senza battere ciglio. Non volevo che fosse positivo. Era sbagliato, un momento sbagliato.
Dopo alcuni minuti vedemmo che il test segnalare qualcosa. Lanciai il test a Claudio che prese al volo. Non volevo vedere. Avevo una confusione in testa.
La sua bocca si aprì piano piano in un sorriso e i suoi occhi si riempirono di lacrime.
Ti prego, dimmi che non é vero.
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Io per te combatterei 8.000 guerre!❤ //Claudio Marchisio
FanfictionAvevo un disperato bisogno di cambiare vita. Ero giunta al limite. Volevo dedicarmi alla mia passione e ai miei hobby: la scrittura e la pittura. Della scrittura ne avevo fatto la mia professione. Ero la classica ragazza che faceva tutto ciò che le...