Capitolo 19

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In quel momento ero completa.
La donna più felice del mondo, ma nonostante ciò i dubbi non svanivano.
Volevo continuare a fidarmi di lui ma dove darmi delle dimostrazioni.
Doveva dimostarmi che, in qualsiasi momento o situazione, potevo riporre la mia fiducia in lui.
Avevo bisogno di conferme.
Doveva darmi la certezza che stavolta sarebbe andato tutto bene.

Dopo il brindisi e i vari auguri, Claudio si allontanò per andare dal Signor Agnelli.
Lo prese in disparte e conferirono a voce bassa.
Ogni tanto il mio datore di lavoro gettava un occhio verso di me, per poi annuire e sorridere.
Non capivo cosa stessero confabulando.
Poi prese Tara in disparte e si allontanò di nuovo.
Una volta finito anche con lei i allontanò da solo.
La guardai per chiederle cosa stesse succedendo, lei mi sorrise semplicemente.
Ecco, erano complici.
Non me l'avrebbe mai detto!
Ero decisamente confusa.
Che cavolo stava facendo?

Dopo una decina di minuti venne da me e mi circondò la vita con le sue grandi braccia.
Il Signor Agnelli, insieme alla moglie si misero al centro della sala e dopo un leggero inchino dell'uomo prese sua donna tra le braccia e iniziarono a muoversi dolcemente in sala, senza musica.
Li guardai stranita.
Ballavano senza musica? Perché?

Dopo pochi secondi Claudio mi tese la mano che accettai con gioia.
Non appena ci avviammo al centro della sala per unirci alle "danze", circondai il suo collo con le mie braccia e lui posò dolcemente le sue mani sui miei fianchi, la musica partì.
Thinking out loud rimbondava nella sala.
Era la mia canzone preferita.
Era la canzone che avrei voluto sempre dedicargli.
Fu la prima canzone che ascoltai pensando a lui.
«Come hai-» non mi fece terminare la frase.
«Ho chiesto a Tara se ci fosse stata una canzone che almeno una volta ti abbia fatto pensare a me, ed eccola» rispose mostrandomi uno dei suoi sorrisi più belli.
«È la mia canzone» dissi.
«La nostra canzone» confermò.
Mi diede un bacio leggero e dolce.
Che sapevo di tutto quell'amore che in un mese non ci eravamo più donati.
Un bacio per ricominciare.
Un bacio per ricominciare ad amare.

PAULO'S POV:
Mi rifiutava come se fossi la persone peggiore del mondo.
Ma io infondo non avevo colpe.
Non ero stato di certo io a baciarla.
Per me Antonella è un capitolo chiuso da quando ho incontrato lei.
Emma voleva darmi una mano, ma non avrei aspettato altro tempo.
Non ce la facevo più a starle lontano.
«Allora? Sei ancora qua? Vai!» mi disse Simone.
«Si, vado.» dissi.
Feci un respiro profondo mentre vedevo che beveva l'ultimo sorso di champagne per poi prendere le cose e uscire da quella sala.
No, amore mio.
Non andare via.
Resta qui, per noi.

TARA'S POV:
Finalmente Claudio e Emma erano tornati insieme.
Mi distruggeva saperla infelice, sentirla piangere di notte e farsi del male continuando a non mangiare.
Spero sia davvero tutto finito adesso.
Erano così belli mentre si muovevano lentamente in pista, sprizzavamo amore e gioia e amore da ogni poro dei loro corpi.

Io invece, ero seduta da sola, in disparte.
Fissavo Paulo poco lontano da me gettare qualche occhiata verso di me per poi abbassare il capo.
Oggi sarebbe stato il nostro mesiversario.
Mi aveva chiesto se avessi voluto andare con lui in macchina alla cena, ma mi ero rifiutata.
Per il resto non aveva fatto nulla per per spiegarmi come fossero andare davvero le cose.
Non ha cercato minimamente di rimediare.
Non ha cercato di cancellare, o almeno, di chiarire i miei dubbi.
Cominciai a pensare che ciò che avevo visto era reale.
Che in realtà teneva ancora ad Antonella.
Che quel bacio non era un errore, ma un bacio che si scambiano due che si vogliono ancora.
Una lacrima minacciò di scendere sul mio viso.
La ricacciai immediatamente indietro. Non avevo mai pianto per un ragazzo.
Per lui continuavo a farlo ogni notte da quel giorno in cui li ho visti baciarsi. Sono totalmente persa di lui, ma non credo ci sia più posto per me nella sua vita.

Io per te combatterei 8.000 guerre!❤ //Claudio MarchisioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora