Capitolo 30

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Lo shopping con Tara mi aveva distratto almeno per un po' dal pensare a Claudio e a tutto il resto.
Diciamo che avevo speso mezzo stipendio per non pensare ai miei problemi.
Il tasto "Claudio" non doveva essere toccato.

Comprai diversi completi per lavoro e ormai eravamo entrambe alla ricerca del vestito per la festa.
«Ma è possibile che non mi piace nulla?!» iniziò a sclerare lei tra i vari carrelli dei negozi.
«Dimmi almeno che hai un'idea di ciò che vuoi, ti prego!» dissi supplicandola.
«Ovvio. Secondo perché non ho ancora comprato niente, eh? Guarda qua...» prese il cellulare dalla borsa e mi mostrò la foto di un vestito.
«Ecco, lo voglio così!»

«Ammazza! Ma non è troppo corto? Poi Paulo te lo devi sorbire per tutta la serata, lo sai

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«Ammazza! Ma non è troppo corto? Poi Paulo te lo devi sorbire per tutta la serata, lo sai.» dissi ridendo.
«Paulo s'attacca, io lo voglio!» ormai si era intestardita.
«È un modello Zara, andiamo!» la presi per un braccio e la portai nel negozio.
Infatti, non mi ero sbagliata. Il vestito era proprio un modello Zara.
Appena Tara vide la commessa che lo prendeva da uno stand per mostrarglielo, se ne innamorò ancora di più.
«Su, dai. Provalo!» le sorrisi.
Sembrava una bambina in un parco giochi.
Era bello vederla felice anche se la causa era un vestitino.
Uscì dal camerino ed era semplicemente bellissima.
Il vestito le fasciava le curve in maniera delicata e non volgare.
Lo scollo profondo sul davanti le valorizzava il seno.
«Stai benissimo, è perfetto!» esclamai guardandola.
«Si, è bellissimo! Lo prendo!» disse entusiasta.
«Emma, ora tocca a te! Non hai ancora provato nulla.» disse lei.
«Non ho idee» risposi facendo spallucce.
«Lascia fare a me!» mi fece l'occhiolino e sparì con la commessa tra gli stand lasciandomi nel camerino.
Tornò dopo poco con due vestiti.
Un tubino nero plissettato con uno scollo all'americana e un abitino a bambolina molto corto con lo scollo a barca con pizzi sulla gonna.
Due abiti meravigliosi.
«Provali, su!» me li gettò tra le braccia e chiuse la tendina.
Misuai direttamente quello che mi aveva colpito di più. Mi fasciava bene,
audace ma non troppo.

Aprii la tenda per mostrarlo alla mia consigliera personale

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Aprii la tenda per mostrarlo alla mia consigliera personale.
«Sei strafiga!» disse spalancando la bocca.
«Sei seria? Non è che lo dici solo perché mi vuoi bene?» strinsi le braccia sotto il seno.
«No, sai quante volte ti ho dato addosso. Dico quello che penso. E penso che sei favolosa.» sorrisi.
La adoravo.
Era il mio conforto in tutto.
La parte migliore di me.

Io per te combatterei 8.000 guerre!❤ //Claudio MarchisioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora