23.

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Aprii così di scatto i miei occhi e subito mi passarono per la mente le immagini della notte precedente. Mi voltai per vedere se fosse accanto a me, ma non c'era, così mi alzai credendo di trovarlo magari in salone. Quando sbucai in salone non c'era. Andai in cucina ed Harry non era nemmeno lì. All'improvviso sentì un suono, come una melodia. Cercai di seguire il suono, percorsi il lungo corridoio pieno di fotografia, e notai che spesso in quelle fotografie c'era un bambino sorridente insieme a un'altra bambina, ma non ci feci molto caso. Arrivai davanti a una porta, dal quale si sentiva sempre di più la melodia. La porta era semi aperta e quindi io, curiosa, sbirciai. Notai che era lui, Harry. Suonava quella melodia sul piano forte, sembrava molto concentrato, però non posso dirlo con certezza perché era di schiena. Era in boxer e i suoi capelli ricci ondulavano ad ogni movimento che faceva. Io, cercando di non fare nessun rumore, entrò dentro la stanza a punta di piedi e gli andai in contro. Sulla pelle aveva sempre dei disegni di inchiostro incisi su di esse. Era perfettamente bello. Cercai di andare il più vicino possibile senza fare alcun rumore. Notai come le sue dita sfioravano i tasti del piano forte, un po' quelli neri e un po' quelli bianchi. Le sue mani sembravano così tanto veloci che non riuscivo a seguire il movimento di esse. Subito dopo finì di suonare e io, spontaneamente, applaudì. Lui si girò verso di me e dal suo sguardo sembrava sorpreso, ma subito dopo il suo sguardo sorpreso si addolcì e sulle sue labbra comparve un sorriso divertito.

"Non sapevo che sapevi suonare il piano forte." Dico sorridendoli e andandoli in contro. Lui abbassò la testa ma subito dopo la rialza. Addosso avevo solo una delle sue maglie larghe che mi coprivano tutto, non avevo né reggiseno e né le mie mutandine.

Mi trovai in piedi di fianco a lui a guardarlo negli occhi, osservai la sua bellezza, era sorprendente, sembrava un Dio Greco.

Lui si alzò e mi venne in contro, a differenza mia, lui era molto più alto di me, mi sentì una nana a differenza sua. Mi mise le sue grandi mani sui miei fianchi e io lo guardi negli occhi, sinceramente mi ci perdo dentro, erano così belli e verdi profondi. Il suo respiro caldo sulla mia pelle mi fece rabbrividire. All'improvviso, senza pre avviso, mi prese di peso e mi fece sedere sul freddo piano. Io su altri quando sentì il freddo del piano è un sacco di brividi mi fecero percorrere tutta la spina dorsale. Il suo naso mi sfiorò la guancia e piano piano andò giù e finì sul mio collo, le sue labbra calde lasciarono un lieve bacio su di esso, il mio respiro diventa irregolare e i respiri si fanno sempre più pesanti. Le me mani finiscono sui suoi capelli morbidi.

"Non puoi capire cosa vorrei farti.." Dice con voce roca e sensuale, io mi morsi il labbro inferiore e lui si leccò le labbra con la lingua per bagnarle. Subito dopo le sue labbra finiscono di nuovo sul mio collo, subito dopo spicchio la mia pelle e mi fece provocare un sacco di brividi.

"Harry.." Lo chiamai lui come risposta lascio un piccolo mugolio.

"Ho fame.." Dico ridacchiando, lui si stacca dal mio collo e mi guarda negli occhi. Sulle sue labbra compare un sorriso, uno di quei sorrisi tanto belli e che all'improvviso compaiono delle adorabili fossette.

"Okay..dai andiamo a mangiare." Dice prendendomi la mano, amo le sue mani perché sono molto più grandi delle mie. Scesi dal piano forte e camminiamo mano nella mano fino alla cucina.

"Che cosa vorresti?" Chiede Harry, vedo che tira fuori da dei cassetti due tazze, ha intenzione di cucinare lui?

"Mi basta solo del tea." Dico sorridendoli, lui annuisce e tira fuori l'acqua.

"Aspetta..- dico ad alta voce, lui si ferma e mi guarda- sai cucinare?" Chiedo, lui fa un sorriso imbarazzante e mi guarda.

"Beh si... Aiutavo sempre mia madre a cucinare, diciamo che è come un hobby" dice divertito, non capisco se stai scherzando o sta dicendo sul serio. Gli vengo incontro.

"Ti posso aiutare?" Chiedo, lui mi guarda per un secondo.

"No, siediti lì.. Faccio tutto io." Dice, io annuisco e non insisto, so che se insisto molto probabilmente litigherei e non voglio litigare. Mi siedo sulla sedia, e mi guarda le mani che intanto batto le unghie battono contro il tavolo di legno.

"Ecco fatto.." Dice Harry all'improvviso, alza il a tesa verso la sua direzione e lo guarda, ha due tazze in mano, me ne porge una e una l'appoggio sul tavolino di legno, prende dei cucchiaini e me ne porge uno.

"Grazie.." Dico sorridendo mentre mescolo il tea che mi ha dato poco fa, vedo il fumino che provoca il tea caldo. Soffiai sopra per non bruciarmi e sentivo gli occhi di Harry attentamente su di me. Piano piano avvicinai la tazza piena di tea alle labbra e sorseggiai piano piano la bibita.

"Anna Belle.." Mi richiama Harry, io mi girai verso di lui e lo guardai attentamente e appoggio la tazza sul tavolino di legno.

"Dimmi..." Dico con un filo di voce, lui prende un grosso respiro è noto che gioca con i suoi anelli che ha alle dita.

"Volevo chiederti una cosa.." Dice Harry, io annui e intanto bevvi un altro po' di tea.

"Sta sera usciresti con me?" Chiede all'improvviso senza fiato, per poco sputai il tea, però lo mandai in tempo giù e lo guardai attentamente.

"C-cosa?" Chiedo balbettando, è una mia impressione ho mi ha chiesto esattamente quello che penso io. Mi ha chiesto di uscire con lui? Dio mio.

"Ti ho chiesto se vuoi uscire con me sta sera.." Dice con voce roca e imbarazzata, sulle mie labbra esce un sorriso ebete e rimango a guardarlo per un po'.

"Ehm, -riuscì a riprendermi dal mio stato da trans- s-si molto volentieri." Dico sorridendoli, lui mi sorride e si alza dalla sedia, l'ansia mi sale, lui mi viene in contro e siamo a pochi centimetri di distanza.

Senza che mi aspettavo un gesto simile, le sue calde labbra toccano le mie guance, ormai, andate a fuoco.

"Non ti deluderò.." Dice sorridendomi, io annuisco e guardò nervosamente la tazza di tea ancora un po' piena. Dio non ci posso né ancora credere.

Falling Stars H.S. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora