26.

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"Allora?" Chiede Harry aspettando che io dica qualcosa, ma dalla mia bocca non esce nulla, tra di noi c'è solo silenzio, un silenzio tombale.

"H-Harry, è meglio di no..." Dico cercando di non guardarlo negli occhi, infatti, il mio sguardo finisce sul mio bicchiere mezzo pieno di vino bianco.

"Cosa vorresti dire che è meglio di no?" Chiede subito dopo, la sua voce è dura e fredda, non voglio che reagisca così, sopratutto, non voglio che sappia cosa mi faceva quel mostro.

"Semplicemente non sono pronta ad raccontarti di me.." Dico a bassa voce, con la speranza che lui non abbia sentito nulla di quello che è uscito dalle mie labbra. Sento lo sguardo freddo di Harry su tutto il mio corpo. Non voglio che si arrabbi, sopratutto per colpa mia.

"Sai Anna Belle, non ti capisco... Tu personalmente mi hai chiesto di raccontarti di me, del mio oscuro passato che solo tu conosci.. - si ferma a guardarmi con tanta freddezza- E-e ora tu non vuoi confidarti con me, cosa c'è che ti spaventa eh? -urla spaventandomi-  Cosa c'è? Non ti vidi di me?" Chiede di nuovo urlando. Io mandai a fatica giù la saliva. Io, spontaneamente mi alzai dal mio posto facendo strisciare la sedia.

"H-Harry tu non puoi capire..- presi un grosso respiro- sono felice che tu ti sia confidato con me, m-ma io ho molto da dire e-e non voglio raccontartelo adesso, non ora...forse più avanti." Dico seria, lo vedo alzare ma non ci feci molto caso, perché, con sguardo basso camminai verso l'uscita, ma proprio in quel momento qualcosa mi venne addosso sporcandomi tutto il vestito rosso.
Guardai attentamente il mio vestito rosso ormai rovinato, con una enorme macchia marrone su di esso.

"Scusatemi non l-lo fatto apposta." Dice un cameriere scusandosi, io lo guardai, diciamo che sudava freddo, molto probabilmente per l'imbarazzo. Vedo che prende un fazzoletto e cerca di pulire quello che ha fatto.

"N-non preoccupatevi, sono cose che capitano.." Dico, ma lui ovviamente non mi ascoltava, continuava ad pulire il disastro che ha fatto.

"Che cazzo fai?" Grida qualcuno alle mie spalle, io saltai sul mio posto per lo spavento, mi girai piano piano e il cameriere finalmente finisce di pulire. Guardai davanti a me, avevo un Harry abbastanza furioso, aveva le mani chiuse in un pugno e la vena del suo collo ben evidente.

"Harry stai calmo, per sbaglio mi è venuto addosso e mi ha sporcata, sta solo ripulendo il casino che ha fatto." Dico sincera, Harry però non sembra affatto convinto. Continua a guardare male il cameriere.

"Signore mi scusi per aver sporcato il vestito alla sua ragazza, n-non l'avevo vista." Dice imbarazzato Harry lo guarda lo stesso male, so che sta cercando di tranquillarsi e di non essere violento. Harry viene verso di me, mi prende violentemente per il polso e mi trascina via fino alla cassa, dove paga e poi mi trascina di nuovo con se.

"Harry cazzo mollami." Dico gemendo per il dolore, la sua stretta si fa sempre più forte e mi sta facendo male. Lui si gira verso di me con lo sguardo di ghiaccio.

"Sai, io non pensavo che tu eri così distaccata tra di noi, non capisco perché tu non dovresti essere pronta a raccontarmi di te, anche io non ero pronto ma ho pensato: perché non dovrei raccontarlo, so che di lei posso fidarmi. Ma invece no." Dice io mandai giù la saliva a fatica, volevo sprofondare e non ascoltare come con cattiveria lui mi stia parlando.

"H-Harry la mia vita è stata complicata, e non sono pronta a raccontartela tutto qui. Non puoi prendertela per questo!" Dico seria, lui mi molla il polso e lo toccai, li faceva malissimo. Lo guardai attentamente, i suoi occhi erano sul mio polso che mi fa male.
Lui si avvicina a me ma io feci dei passi indietro, non volevo che si avvicinasse fin troppo a me.

"Scusami Annie." Dice e sentì quel soprannome scivolare dalle sue labbra, persi un battito a quel soprannome ben conosciuto.

"Harry, e-e meglio che non ci vediamo per un po'. Dobbiamo prenderci le nostre distanze.." Dico mandando giù la saliva a fatica, sentivo il respiro irregolare di Harry. Harry si avvicina ancora di più a me ma io feci sempre quei maledetti passi indietro.

"È meglio per tutti e due.." Dico e girai i tacchi incamminandosi e cercando un mezzo di trasporto adatto per portarmi a casa, che sia in autobus o in taxi. Basta che torno a casa...

Falling Stars H.S. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora