Afraid (Cap. 2)

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Arriviamo ai parcheggi del college, io scendo di corsa dall'auto e mi dirigo verso il corridoio centrale per poi prendere quello del dormitorio femminile, passando dal giardino centrale.

Cammino velocemente ma una forte presa mi blocca il polso.

Mi giro e quei bei occhi verdi si puntano nei miei, lasciandomi spiazzata e seccandomi la gola. Come diavolo fa ad essere così dannatamente attraente in un modo simile?

«Dove vai?» Chiede non lasciando il mio polso. Inizio ad irritarmi, voglio dire, sarrano anche affari miei dove vado o no?

«Nella mia stanza.» Rispondo con disinvultura e brevemente. Non devo mica dare spiegazioni a lui.

«Non puoi andarci!» Esclama spalancando leggermente gli occhi.

Mi acciglio strattonando via il braccio dalla sua presa e con successo riesco nel mio intento. Continua a guardarmi come se dovessi aggiungere altro, ma credo che si sbaglia. É lui che deve spiegazioni riguardo al suo comportamento così.. Strano.

«Perché?» Chiedo stufa del silenzio che ci circondava. Indietreggio di qualche passo, lo spessore che ci divideva era troppo poco.

«Già ti sei dimenticata? In macchina hai dato la tua parola riguardo al fatto che mi avresti fatto da guida» Sforza un sorriso, io non arrivo ancora al punto.

«Io non ho promesso assolutamente niente» Dico cercando di ricordarmi qualcosa, ma niente. Sono sicura che non ho detto ne fatto nulla.

«Uhm.. Allora, perchè non lo fai adesso? Così se me lo chiedono posso vantarmi di aver fatto amicizia con una ragazza che non ho mai visto prima, nonostante sia la sorella del mio migliore amico.» Con lo sguardo mi squadra meglio e sono sul punto di dargli un ceffone. E non so neanche perchè io sia ancora qui ad ascoltarlo mentre blatera e mi prega di fargli da guida.

Certo che è testardo e determinato ad ottenere quello che vuole eh..

«Okay» Mi arrendo. Non voglio sentirlo parlare ancora, credo che se non avessi accettato me lo sarei ritrovato fuori dalla finestra o dentro la camera. Ridacchio appena mi immagino la scena: io che grido come una matta e impreco in ogni lingua che esiste, mentre gli lancio le scarpe facendolo uscire.

Mi guarda storto e faccio cenno di incamminarci.

Si blocca sui suoi passi tornando velocemente alla macchina di Louis, lo guarda malissimo ma lui non dice niente, afferra quello che gli serve, e viene verso di me con un sorriso da ebete stampato in faccia.

Riprendiamo a camminare, prima di varcare l'entrata mi giro dietro sentendomi osservata, è Lou che mi fissa. Ridacchio e gli lancio un bacio mimandogli un 'ti voglio bene'. Sbuffa e alza il dito medio portandomi a ridere anche piú forte di prima, si aggiunge anche Harry a me e subito mi blocco.

Quando entriamo la porta sbatte leggermente con il muro all'interno dell'edificio. Gli sguardi di quei pochi studenti che c'erano vengono rivolti verso noi due.

Afferro il suo polso e a passi svelti andiamo verso la segreteria, all'inizio è dubitante ma poi mi segue senza che io debba trascinarlo.

«Prima confermiamo il tuo arrivo, ti fai dare il foglio per scegliere i corsi e poi una cartina del campus.» dico iniziando a bussare sulla piccola porticina in modo che Luisa venga ad aprire.

«Cartina? Che ci faccio se ho te come guida?» sorride «E per i corsi faremo gli stessi.» termina.

Prima che posso rispondere la segretaria già è avanti a noi.

«Ehy Luisa» la saluto cordialmente sfoggiando uno dei miei più falsi sorrisi.

«Ciao Lottie!» dopo avermi rivolto uno smagliante sorriso di rimando, punta lo sguardo verso Harry.

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