Afraid (Cap. 3)

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«Scordatelo» mi allontano ancora di più dirigendomi verso la porta, non ho intenzione di baciare nessuno. Sarebbe come tradire Lui ed anche se so che non la pensa in questo modo, io non lo farò. Non devo.

Sento ancora il suo sguardo posato su di me mentre mi dirigo verso la porta per uscire; invierò un messaggio a Liam dopo dicendogli di passare in camera mia, appena me ne sarò andata e sarò sdraiata sul letto probabilmente disfatto. Percepisco una presenza dietro di me quando sbuffi leggeri mi colpiscono il retro del collo. Lo ignoro e allungo un braccio per aprire la porta, ma una presa mi blocca prima che possa girare la maniglia. Sospiro e lentamente mi giro.

«Ho detto di no, io non ti baceró» puntualizzo e un profondo cipiglio si forma sul suo viso. Ammiro il modo in cui la sua mascella si tende mentre i suoi occhi si muovono svelti per la stanza.

«Perchè?» respira stringendo di poco la presa sul mio braccio. Il mio sguardo viene attirato dal modo in cui il tessuto della maglia nera si alza ed abbassa insieme al suo respiro, e a come lascia scoperte alcune parti della farfalla disegnata perfettamente sul suo petto tonico e abbronzato. Ripensandoci, è davvero attraente, dannatamente irritante ma attraente.

Socchiudo la bocca per rispondere, lui guarda quel movimento con occhi maliziosi, ma mi procede. «Oh aspetta, non dirmi che tu sei la santarellina che non scopa nè tanto meno bacia qualcuno.» il suo tono è derisorio, una scintilla scatta in me e bruscamente tolgo il braccio dalla sua presa, mi ci vuole tutta la mia buona volontà per non staccargli un braccio e schiaffeggiarlo.

«Intanto non sono come qualche amichetta tua» le parole mi escono con un tale disprezzo da mettere i brividi, ma lo penso davvero.

«Gelosa, Charlotte?» Ghigna inumidendosi le labbra con lentezza, lo sta facendo apposta fino a che non cederò e non cascherò in questa trappola che mi sta tendendo. Ma io non mollerò. Le sue labbra, peró, sembrano così invitanti..

Boccheggio senza rispondere, ma so che così gli sto solo dando soddisfazioni che io in realtà non ho proprio intenzioni di dargli.

«Ritornando a noi, sto ancora aspettando un tuo bacio» divaga. Indietreggia di qualche passo quando il mio sguardo minaccioso si infiltra nel suo.

«Che, come ti ho già detto, non ti darò.» Sorrido e lui scrolla le spalle. Nella mia mente si proiettano immagini delle mie labbra unite a quelle di Harry ed in me si fanno spazio strane emozioni. Forse voglio provare a baciarlo?

No, no. Non posso tradire Noah.

«Andiamo, un piccolo bacietto a stampo. Non ho mica detto che ti infilo la lingua in bocca» lo guardo schifata per la scelta di parole che ha fatto. Neanche un bacio a stampo, non posso.

«No, ho detto di no. Devo parlarti in un'altra lingua?» sbuffo e per la seconda volta faccio qualche passo verso la porta. «I say no, do you understand?» il forte accento britannico si sente e lui ride <Traduzione: Ho detto no, lo capisci?>

"I understand English very well, i was born in Cheshire. Do you remember?" Osservo il modo in cui le sue labbra si muovono con lentezza mentre parla un perfetto Inglese, il suo accento Britannico è ancora più forte del mio. <Traduzione: Capisco l'Inglese molto bene, sono nato nel Cheshire. Ricordi?>

«Uhm, no. I don't remember, because i didn't know you were born in Cheshire. Now, i go in my room. Bye» Abbasso la maniglia, di colpo vengo tirata all'indietro. <Traduzione: Uhm, no. Non ricordo, perchè io non so che tu sei nato nel Cheshire. Adesso, vado in camera mia. Ciao> Inciampo sui miei stessi piedi, ma la stretta di Harry riesce a non farmi cadere.

Sospiro e provo a dimenarmi dalla sua presa. Mi gira all'improvviso e sbatto contro il suo petto. Alzo gli occhi incontrando il suo sguardo, non scorgo neanche un minimo di dolcezza. Mi agito sotto il suo tocco ma sembra non funzionare così mi arrendo. Ridacchia tirando indietro la testa, i miei occhi iniziano a brillare all'istante quando quel suono così incantevole mi sfiora i timpani. Ha una risata così bella.

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