Afraid (Epilogo)

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[Lottie riparla al presente] Continuo a guardare la ragazza picchiettare le dita sulla tastiera del computer avanti a lei. Ogni tanto alza lo sguardo verso di me accigliandosi.

"Si sente bene?" chiede infine.

Annuisco e aspetto impazientemente che il mio biglietto venga stampato. Una pipì non dura così tanto, se non si sbrigano la mia bugia verrà messa in discussione.

"Sono 126£ in tutto ed ecco a lei il suo biglietto. Faccia buon viaggio." mi saluta allungando la mano per darmi il biglietto.

"Buona giornata.." mi congedo. Con passi svelti ed un espressione nervosa mi guardo intorno in cerca di Liam, Jeremy, mia madre, Sindy e Vanessa.

Il mio sguardo si riposa sulla mia mano che mentre tiene saldamente il biglietto trema. Sinceramente mi chiedo se davvero sono pronta. Sto facendo un passo piu' lungo di una mia gamba, in qualche modo sto davvero lasciando tutto qui, in Inghilterra. Magari sarei potuta andare in Irlanda o in Scozia, magari in Italia. Invece sto scappando lontano da tutto, a New York. Probabilmente scenderò da quell'aereo. Ma adesso che ci penso cos'è che sto lasciando? Harry non mi vuole più vedere, Zayn sembra che sia terrorizzato da me, Sindy presto andrà si trasferirà a Washington, di Allyson non me ne frega un emerito cazzo.. Cosa sto perdendo davvero? Nulla.

A nessuno interessa di me, solo per Sindy farei un'eccezione. Tutti andranno avanti come se io non fossi mai stata in quel dannato college. Lottie Janette Tomlinson verrà dimenticata e cancellata dalle menti di chiunque l'abbia mai vista girare per quei lunghi corridoi. Solo a Liam sarebbe importato, ma lui è qui in aereoporto pronto a trascinarmi a Seattle mentre io stringo in una mano un biglietto per New York.

A Liam interessa davvero di me, nonostante sia cattivo, mi tratta male, mi picchia so che in fondo a lui c'è del buono. Quindi perche' non dargli un'occasione?

Non ho molto tempo per pensarci.

Seattle e Liam o New York e una nuova vita.

Sospiro nervosamente, non ho mai dovuto fare una scelta così strana. Mentre passo accanto al cestino e allungo un braccio per gettare il biglietto mi sento chiamare da Liam, ero talmente assorta nei miei pensieri che non mi ero accorta della voce che chiamava il nostro volo. Ritraggo la mano velocemente infilandomela in tasca.

"Dov'eri finita? Perderemo il volo se non ti sbrighi," mi abbraccia da dietro. Scrollo le spalle togliendomi ogni pensiero dalla testa e gli accarezzo i capelli con uno sforzo.

"C'era fila in bagno.." Mento spudoratamente, ma lo faccio bene. Sembra crederci ed annuisce.

"Adesso sbrighiamoci o rimarremo qui" mi tira per un braccio verso il nostro gruppetto che vedo guardarsi intorno aspettando noi due.

Ha il fiatone Liam quando siamo fuori, la fresca aria mi accarezza la pelle con classe e delicatezza. É piacevole essere abbracciati da qualcosa di così dolce, non è ne troppo fredda ne troppo calda. Perfetta direi. Certe volte vorrei essere il vento: libera di distruggere tutto ciò che vuole ma non di non poter essere ferita.

Io ne avrei davvero bisogno, vengo ferita ogni singolo giorno. Ma colui che ha colpito più forte il mio cuore è stato quel fottuto stronzo di Harry Styles. Mi mancava chiamarlo così, ricordo che era uno dei soprannomi che gli avevo dato. Lui credo che mi chiamava Piccola Infame, me lo disse la sera in ospedale. Quel giorno avevo avuto un incidente, un ragazzo mi aveva investito con la macchina. Adesso che ci penso quella voce mi è familiare, il viso riesco vagamente a ricordarlo. Ma anche se sfogato posso ben dire che io lo conoscevo. Lo avevo già visto, ne sono certa ma sono anche sicura che non voglio credere che sia il ragazzo che penso.

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