Mi stacco bruscamente da lui dopo un pò inziando a sentirmi ridicola. Mi guarda confuso ma riesce a capirne il motivo. Provo a ricompormi, anche se pochi secondi fa ero spezzata in due, e con un pò si scotch torna la finta Lottie di sempre.
《Ne vuoi parlare?》 Va verso la scrivania e gioca con qualche penna dopo essersi seduto sulla sedia.
《Non credo sia il caso.》 Faccio una smorfia guardando lo scatolone sopra l'armadio. Ritorno concentrata su di lui, sempre ad una certa distanza di sicurezza.
《Io voglio conoscerti.》Alza lo sguardo verso di me, sorridendo di sbieco.
《Non c'è nulla da sapere. Sembra abbastanza scontato, non credi? Non ho l'aria di una persona molto interessante.》Mi allontano andando verso il letto e mi ci stendo sospirando.
《Non girarla in questo modo. Tutti sono interessanti, e a me interessa sapere cosa ti rende tale.》Gira la sedia verso di me piegando la testa di lato.
Lo scruto per bene, incerta se parlarne o no. Mando a fanculo qualsiasi cosa e dopo aver riflettuto un pò decido cosa fare. E' da tanto che non ne parlo con qualcuno.
《C'era questo ragazzo..》 Inizio ancora diffidente. 《Si chiamava Noah. Ci incontrammo in un modo davvero buffo. Gli andai a sbattere contro mentre correvo via da tutti quei ragazzi che mi prendevano in giro e dalle ragazze che mi picchiavano, erano più grandi di me ed io ero solo al primo anno. Noah era al terzo.
Non so ancora bene come mai legammo così tanto, gli volevo davvero bene e lui ne voleva a me. Avevano smesso tutti di darmi fastidio, avevo qualcuno che mi proteggeva da loro quando Louis non c'era per quei mesi. E beh, che altro dire. Passava il tempo, correva ad esser sincera. Non ci accorgevamo di quanto quei sentimenti diventavano preziosi man mano che ci avvicinavamo alla fine. Al giorno, quel maledetto giorno.
I nostri sentimenti erano ormai mutati ma non stavamo assieme ufficialmente. Era un nostro piccolo segreto, ma lo vedevano tutti. Però non lo avevamo mai detto. Quindi io non sono mai stata la sua ragazza e lui il mio ragazzo. Eravamo due migliori amici che, però, si amavano. E non puoi capire, non c'era niente di meglio al mondo. Era la mia fine, era il bene che finalmente arrivava. Non era perfetto, insieme non lo eravamo, io non sono stata perfetta. E mai lo saremmo stati. Però c'era quel qualcosa che ci rendeva unici, come del resto tutti sono. Era qualcosa che ci distingueva dalla massa. Eravamo due magliette nere tra un milione di magliette bianche. Il nero è pur sempre un colore che da il senso di sbagliato ma non lo eravamo in noi stessi. Quello che feci io diede senso al nero. E glielo diede per davvero.
Devi sapere che in molti provavano a separarci, erano quasi tutti invidiosi di quello che avevamo. Non ci riuscivano mai, ma le persone sono cattive e loro non erano da meno. Così ci riuscirono.
Mi ricordo bene che ero al nostro solito tavolo, con i nostri due soliti cappuccini caldi nel bicchiere di cartone ad aspettarlo. Venne un ragazzo, un suo amico se vogliamo chiamarlo così, e mi salutò. Ricambiai cordialmente. Iniziò a parlarmi fino a dirmi una cosa che mi fece quasi cadere entrambi i bicchieri. "Cosa?" Ti starai chiedendo. Beh, mi chiese se avevo voglia di andare a letto con lui perchè Noah gli aveva detto che ero brava e facevo buoni prezzi. Cosa che (1) non era possibile che lui sapesse e (2) non ero una fottuta puttana!
Nonostante questo non gli credetti ma lo mandai a quel paese e così fatto se ne andò via. Ma non finì qui, ne vennero degli altri e mi dissero più o meno la stessa cosa. Mi sentivo presa in giro, umiliata e decisamente triste. Quando arrivò Noah fumavo di rabbia ma allo stesso tempo stavo per scoppiare a piangere. Mi stava per dare un bacio sulla guancia quando mi scostai bruscamente e gli versai i cappuccini ormai tiepidi. Gridò e tutti iniziarono a ridere. Mi chiese arrabbiato cosa mi fosse preso ed io in risposta gli urlai che era uno stronzo e che doveva sparire dalla mia vita.
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Afraid
Fanfiction▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃▃ ❝Due ragazzi. Due paure di amare. Due fantasmi del passato. ...