Afraid (Cap. 32)

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[ODDIO! ULTIMO CAPITOLO! SONO COSÍ EMOZIONATA! SPERO VI PIACCIA E CHE NON SIA TROPPO CORTO! ODDIO, MI TREMANO LE MANI. LOL AHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAH]

Lottie's pov.

Le gambe si muovono velocemente, non faccio caso agli sguardi diffidenti che mi lanciano i ragazzi che popolano i corridoi. Mi blocco quando sono all'inizio di quello in cui passeggiavo ripetutamente, con Harry o Liam; milioni di ricordi fanno capolino nella mia mente. Il cuore mi duole nel petto, ma senza altri ripensamenti mi dirigo alla porta della stanza di Harry.

L'adrenalina che scorreva in me non so dove sia andata a finire, adesso sono terrorizzata. Ho paura che possa essere troppo tardi e quindi Harry non mi vorrá più con se. Ho paura che mi cacci via dalla sua vita e che mi gridi di sparire per sempre, come ho giá fatto io. Ho paura che mi dirà che per lui non sono mai stata nulla, neanche l'Acqua. Ho paura che adesso io sia in ritardo e che lui mi abbia gettato via come un paio di scarpe vecchie. Ho paura che lui abbia ricominciato perchè ha capito che senza di me starà meglio.Ho paura perchè so che lui ha scoperto che con me, le lacrime sono assicurate.

Busso con impazienza, i pugni diventano sempre più forti tantè che il rumore eccheggia tra le pareti che si ristringo ogni secondo di più su di me, l'aria diminuisce man mano che il tempo passa.

Percepisco le lacrime agli angoli dei miei occhi azzurri, con una mano le asciugo. Abbasso di colpo lo sguardo e inizio a dondolarmi nervosamente sullo zerbino quando sento il rumore di una chiave inserita nella serratura. Indietreggio per evitare di farmi dare una botta con la porta. Il familiare scricchiolio mi sfiora i timpani, tengo lo sguardo basso perchè so che sono incapace di reggere il suo.

«Lottie?» chiede, ma la voce non è roca e profonda.

I miei occhi scattano in alto fermandosi in quelli della persona da cui proviene la domanda che mi è stata appena fatta.

«É un piacere rivederti, ma non dirmi che non ricordi chi sono.» squittisce, devo bloccarmi il braccio per evitare di colpire la sua guancia colorata eccessivante dal fard.

Non posso negare che fa male vederla nella stanza di Harry. E che lui probabilmente l'abbia mandata ad aprire perchè non vuole vedermi.

«Certo che mi ricordo, Allyson» rispondo tra i denti, stringendo i pugni lungo i fianchi

Harry's pov.

«Bhe, che tu ti innamorassi di lei non faceva parte del piano. Giusto?» disse con tono più calmo rispetto a prima.

«Io non mi sto innamorando proprio di nessuno..» Risposi in un sussurro.

Era troppo presto per dirlo, ma sapevo che tenevo molto a quella ragazza. E nessuno mi avrebbe impedito di farla sorridere come ogni persona si merita, neanche un patto. Avrei dovuto starle lontano, almeno non mi sarei ritrovato in quella situazione.

«Allora se ti chiedessi come procede il piano, tu come risponderesti?» sorrise con arroganza.

Ero un bastardo, ma lo realizzai troppo tardi. Non avrei mai dovuto accettare, ma prima di arrivare al campus non sapevo la storia. Quel giorno, in quell'ufficio ero terribilmente arrabbiato che accettai di far soffrire Lottie come meritava, perchè ero ancora dell'idea che lei avesse ucciso mio fratello.

Mi ero finto sorpreso quel giorno nella sua stanza, avevo sempre saputo chi fosse ma dovevo fingere.. Tutto era una finta, tranne i miei strani sentimenti. Perchè quelli erano veri. Anche se la mia reazione era reale, poi quando ero uscito dalla stanza avevo deciso di rimanere fuori alla porta. Fino a quando le mie orecchie avevano sentito le sue urla e allora ero entrato, perchè da quel momento capii che quel patto non lo avrei rispettato.

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